Introduzione

Animali selvatici in città

Le specie animali selvatiche che convivono con l'uomo negli habitat frammentati attorno alle città di medie e grandi dimensioni, negli ambienti rurali, fino alle zone dei centri metropolitani più ampi e trafficati sono dette specie sinantropiche. Una disciplina scientifica emergente, la zooantropologia, mette a fuoco e cerca di migliorare i delicati, qualche volta turbolenti, rapporti tra specie animali sinantropiche urbane, peri-urbane e campestri e la specie umana, che ha antropizzato, adattato alle proprie esigenze, modificandoli, gli ambienti naturali originari, costringendo le specie animali presenti a spostarsi.

Nel momento in cui si rompono equilibri ecologici generalmente a causa delle attività umane, si possono avere problemi con le specie selvatiche a cui la città offre un ambiente ideale: temperatura media più elevata rispetto all’ambiente circostante, molte nicchie di nidificazione, cibo abbondante ed assenza di predatori.

Le specie animali che più frequentemente ritroviamo in ambienti urbani e peri-urbani sono:

Roditori

Il Topolino delle case (Mus musculus) vive a stretto contatto con la specie umana ed è più frequente in zone ad habitat frammentato quali aree con abitazioni intervallate da spazi verdi anche di superficie ridotta: in città può comparire anche nelle abitazioni (pere es. sotto la moquette) e in alcuni è molto ben tollerato se non oggetto di qualche attenzione.

Ben diverso è il caso del Ratto delle chiaviche o Surmolotto (Rattus norvegicus) considerato infestante e portatore di malattie. Il Ratto delle chiaviche si trova principalmente in prossimità dei condotti fognari, o comunque associato all'acqua di rive, sponde, specchi d’acqua. Viene attivamente combattuto con opere di derattizzazione di efficacia molto variabile.

Il Ratto dei tetti o Ratto nero (Rattus rattus) è meno frequente. È più facile ritrovarlo ai piani elevati, su alberi quali i pini marittimi. Più raramente si avvicina agli ambienti umani, può essere visto in prossimità delle abitazioni alla ricerca di cibo in periodi critici di carenza di nutrimento.

Uccelli

Tra gli uccelli il Colombo domestico o Torraiolo (Columba livia livia Gmelin) fin dai tempi molto antichi è associato alle popolazioni umane, di cui sfrutta gli edifici come siti di nidificazione ed approfitta di rifiuti e altri alimenti a disposizione per nutrirsi. Oggi, i colombi domestici sono il risultato di requenti incroci con razze autoctone locali di colombi selezionati, col risultato di avere un'ampia varietà di piumaggio, forme e dalle dimensioni.

I gabbiani più comuni in area urbana sono il Gabbiano reale (Larus argentatus) e il Gabbiano comune (Larus ridibundus), ma in prossimità di foci, specchi d'acqua e coste marine si aggiungono anche altre specie. Il loro disturbo è principalmente di tipo acustico, per i frequenti richiami e vocalizzi. Si possono ritrovare anche in gruppi numerosi all'interno di aree urbane, dove, per procurarsi cibo, possono creare disagi, occupando aree con rifiuti, infastidendo le persone in ristoranti e bar all'aperto. Nidificando sempre più frequentemente su edifici, a volte su balconi e terrazzi, a volte creano disturbo in quanto tendono a difendere nido e pulcini attaccando eventuali disturbatori in modo piuttosto violento e bellicoso.

Lo Storno (Sturnus vulgaris) è un passeriforme tra i più comuni, è molto sociale ed estremamaente adattabile. Nei parchi cittadini gli storni si raggruppano in enormi dormitori che contano diverse migliaia di individui. Durante il giorno sono alla ricerca di cibo nelle vicinanze delle aree urbane, in zone agricole e rurali. La scelta dei centri urbani come dormitori notturni e rifugio invernale è per via del microclima urbano e l'assenza di pericoli.

Negli ultimi anni due specie di pappagalli, il Pappagallo monaco (myiopsitta monachus) e il Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri), infestano in forma crescente molte aree cittadine italiane, dove nidificano sempre più frequentemente formando colonie anche molto estesi.

Attualmente le popolazioni di Falco pellegrino (Falco peregrinus), Gheppio (Falco tinnunculus) ed Allocco (Strix aluco) sono in forte espansione e stanno colonizzando spontaneamente le città e sono sempre più spesso osservate negli ambienti urbani, dove hanno abbondanza di cibo.

Specie non stanziali ma di frequente reperimento

Ungulati

Il cinghiale (Sus scrofa) è una specie in crescita esponenziale in Italia e in Europa. Questo si somma alla grande capacità di adattamento in quanto onnivoro (può mangiare di tutto) e in grado di vivere negli ambienti più disparati (aree montane e collinari, aree agricole e rurali). Il cinghiale è un animale intelligente e sociale che fa cucciolate numerose e negli ultimi decenni sta riuscendo a conquistare anche le aree urbanizzate. I cinghiali entrano all’interno delle città dalle zone rurali periurbane sfruttando dei corridoi verdi come i corsi d’acqua e parchi, soprattutto per la disponibilità di risorse alimentari. La loro presenza nelle città ha spesso un andamento stagionale con un picco nei mesi tardo primaverili. I cinghiali “urbani” sono decisamente meno timorosi delle persone rispetto a quelli “di campagna” e tollerano situazioni di disturbo elevato.

Sono sempre più frequenti gli avvistamenti di caprioli (Capreolus capreolus) e cervi (Cervus elaphus) al di fuori delle zone di montagna. Queste specie sono frequenti in pianura, nelle aree agricole urbane e periurbane dove sono arrivate seguendo i corsi d'acqua che costituiscono corridoi ecologici molto favorevoli. Oltre alla ricerca di cibo, gli spostamenti di queste specie sono legati ai conflitti tra giovani maschi ed adulti per il predominio del territorio, che costringe allo spostamento dei più giovani alla ricerca di nuovi spazi.

Carnivori

La volpe (Vulpes vulpes) è da tempo presente nelle aree urbane, e di recente sono aumentati gli avvistamenti di tassi (Meles meles). Le volpi ed i tassi in città trovano grandi quantità di cibo oltre che molti posti in cui rifugiarsi e dimostrano una notevole capacità di adattamento nell’ambiente urbano.

Rischi sanitari

Dal punto di vista sanitario, la presenza di animali selvatici che convivono con l'uomo nelle città pone diversi rischi sia per l'uomo e per gli animali domestici presenti. Questi animali possono essere serbatoio di diverse malattie trasmissibili, e l’uomo si può infettare direttamente, venendo a contatto con essi, o indirettamente, frequentando ambienti contaminati da loro feci od urine. Un altro aspetto legato alle specie selvatiche circolanti nelle città è l’impatto che la loro diffusione ed abbondanza può avere sugli artropodi vettori (zecche, zanzare, flebotomi, pulci, etc.), che infestano questi animali da cui dipendono per potersi riprodurre. L’abbondanza di animali che possono fungere da ospite per zecche e altri artropodi ne favorisce l’aumento e l’espansione. Nel rapporto tra animale ed artropode possono essere coinvolti anche virus, batteri e parassiti, che infettano gli animali e gli artropodi e possono, attraverso il morso del vettore, essere trasmessi all’uomo. Sono numerosi gli studi condotti in aree verdi urbane che hanno evidenziato presenza di zecche ed altri artropodi infettate da diversi batteri quali borrelie e rickettsie, pericolosi per l’uomo e gli animali domestici.

Tra le malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo dalle specie aviarie più diffuse nelle città (colombi, gabbiani, storni), sono varie, incluse infezioni enteriche causate da enterobatteri (Salmonella spp, Campylobacter spp, E. coli) ed infezioni respiratorie causate da Chlamydophila psittaci, Histoplasma capsulatum and Cryptococcus neoformans. I colombi sono spesso infestati da zecche di varie specie, che permangono negli ambienti frequentati dagli uccelli e talvolta possono mordere l’uomo. In particolare la zecca Argas reflexus, può causare gravi reazioni allergiche, che possono progredire fino allo shock anafilattico, ponendo seri pericoli di salute.

I roditori, in particolare topi e ratti, possono essere portatori di varie malattie trasmissibili all’uomo, tra cui leptospirosi (Leptospira interrogans) ed infezioni da Bartonella e Rickettsia, trasmesse all’uomo dalle pulci dei ratti. Una considerazione generale va fatta sulla possibilità di questi animali di infettarsi con batteri dell’uomo che possiedono resistenza agli antibiotici e di favorirne la diffusione. Sia in varie specie di uccelli che in ratti e topi in ambienti urbani sono stati ritrovati sporadicamente batteri resistenti a numerosi antibiotici, quali Staphilococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) ed enterobatteri resistenti alle penicilline ad ampio spettro (ESBL), tipici agenti responsabili di gravi infezioni in ambito ospedaliero.

Il cinghiale ed i grossi ungulati come cervi e caprioli in città sono un problema di pubblica incolumità, basti pensare al rischio di incidenti stradali (le stime di ISPRA per gli ultimi anni parlano di alcune migliaia di collisioni all’anno). I cinghiali inoltre possono rovesciare i cassonetti, distruggere giardini e aree verdi alla ricerca di bulbi e lombrichi, possono caricare le persone se si sentono minacciati o intrappolati, oppure involontariamente fare male se insistono nella richiesta di cibo. La presenza di carnivori non viene considerata una minaccia, ma le volpi sono disturbatrici per i forti rumori (simili ad urla) che questi animali emettono, soprattutto la notte, le buche che scavano nei giardini e i danni che provocano alla ricerca di avanzi. C'è la possibilità di sporadici episodi di attacchi contro l’uomo ed incidenti stradali. La maggior parte dei problemi sono di natura stagionale e di solito riguardano cuccioli o esemplari giovani. In alcune aree, soprattutto nel nord Europa, le volpi sono responsabili della diffusione in aree urbane e peri-urbane, di parassiti quali Echinococcus granulosus e multilocularis, pericolosi per gli animali domestici e l’uomo.

Prevenzione e riduzione del rischio

Considerando che gli animali selvatici che convivono con l'uomo nelle città (sinantropici) sono attratti dalla disponibilità di cibo, tra gli aspetti igienici e sanitari da considerare al fine di ridurre il rischio di contrarre infezioni evitare di lasciare rifiuti e cibo a loro disposizione è un intervento efficace, soprattutto se associato a pulizia dalle aree urbane e corretta gestione dei rifiuti.

Anche l'abitudine di dare cibo agli animali (gatti randagi, piccioni, ecc), soprattutto se lasciato a disposizione e non rimosso, favorisce l'arrivo e l'alternarsi di varie specie (mammiferi, uccelli, roditori), che si contendono l'alimento e possono contaminare l'area con deiezioni e residui alimentari.

In caso si ritrovino animali o loro escrementi, o nidi di uccelli nell'abitazione (balconi, terrazzi, cantine, ecc) evitare il contatto se possibile, in caso proteggersi con guanti e maschere per ripulire ambienti contaminati da escrementi di volatili e di roditori, precauzione da prendere per evitare infezioni per inalazione di batteri e funghi pericolosi.

Gli animali selvatici sono protetti da regolamenti e normative comunali e arrecare loro disturbo o danno puo esere perseguibile per legge.

Bibliografia

Fondazione UNA (Uomo Natura Ambiente). Aumentano gli animali selvatici in città: quali sono i rischi?

Albonetti P, Milia L, Trentini R, De Massis F. Le popolazioni di storni in ambito urbano: problematiche e metodi di controllo. Veterinaria Italiana. Monografia 29. 2022

EpiCentro (ISS). Opuscolo per i viaggiatori. Malattie trasmesse da zecche

Bellato A, Pintore MD, Catelan D, Pautasso A, Torina A, Rizzo F, Mandola ML, Mannelli A, Casalone C, Tomassone L. Risk of tick-borne zoonoses in urban green areas: A case study from Turin, northwestern Italy. Urban Forestry & Urban Greening. 2021; 64

Prossimo aggiornamento: 06 Maggio 2026

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