Introduzione

Spirulina

Spirulina è il nome generico di una polvere che si ricava dall’essicazione di un’alga verde-azzurra, la spirulina (Arthrospira platensis), chiamata così per la sua forma a spirale. La spirulina viene chiamata alga in modo improprio, poiché in realtà fa parte del gruppo dei cianobatteri. Si trova in commercio sia sotto forma di compresse, sia di polvere da diluire in acqua.

La spirulina è uno dei super alimenti del momento: è molto popolare soprattutto tra le persone che seguono regimi alimentari vegetariani e/o vegani. La spirulina è considerata dall'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA, dall’inglese European Food Safety Authority) un ingrediente alimentare e può essere inserita in integratori alimentari, in prodotti alimentari o usata in purezza per l'utilizzo in cucina o in prodotti cosmetici; per questo motivo i suoi impieghi sono molteplici.

L'utilizzo alimentare di spirulina è molto antico, pare risalga al tempo dei Romani che la destinavano all'alimentazione delle popolazioni africane (Spirulina platensis). Era presente anche nella dieta delle civiltà precolombiane (Spirulina maxima); tale tradizione venne riportata dal conquistador spagnolo Cortés che nei primi anni del '500 assoggettò l'impero Azteco.

Composizione

La spirulina è una fonte preziosa di proteine: in percentuale, ne contiene tra il 60% e il 70% in peso, contro il 15-20% della carne e del pesce, il 35% della soia, il 12% delle uova e l’8-14% dei cereali. Le sue proteine contengono quasi tutti gli amminoacidi essenziali (chiamati così perché il nostro l’organismo non è in grado di produrli), necessari alla costruzione di moltissime molecole organiche oltre che delle proteine stesse. Per questo motivo viene studiata in molti laboratori come alternativa proteica da proporre a persone che hanno carenze nutrizionali.

Oltre al materiale proteico, i cianobatteri contengono anche molte vitamine, come quelle che si sciolgono in acqua (idrosolubili) appartenenti al gruppo B: B1 (circa 40-50 milligrammi per chilo), B2 (30-45 mg / kg), B3 (130-150 mg / kg), B5 (4,5-25 mg / kg), B6 (1-8 mg / kg) e B12 (0,1-2 mg / kg), e le vitamine liposolubili (ossia vitamine solubili nei grassi) appartenenti ai gruppi A e E (100-190 mg / kg). Tuttavia, la forma di vitamina B12 presente nella spirulina sembra non essere facilmente assorbibile dall'organismo umano: per questo motivo non può essere considerata un valido integratore di vitamina B12 per i regimi alimentari vegani e/o vegetariani. Tra i carotenoidi presenti, predomina il β-carotene (o provitamina A) che rappresenta tra il 50 e l’80% dei carotenoidi totali.

Oltre che di vitamine, i cianobatteri sono una buona fonte di sali minerali – calcio, potassio, fosforo, magnesio, zinco, rame e ferro – di cui, infatti, la spirulina è molto ricca. I grassi in essa contenuti appartengono alle famiglie dei mono e polinsaturi, con netta prevalenza degli omega 6 rispetto agli omega 3 e con elevate quantità di acido gamma linolenico. Il contenuto di carboidrati della spirulina varia dal 14 al 19%, suddivisi tra polisaccaridi (carboidrati complessi) e mono o disaccaridi (glucosio, fruttosio, saccarosio).

Proprietà

Il suo elevatissimo contenuto proteico la rende un alimento particolarmente utile e nutriente per coloro che non assumono quantità sufficienti di amminoacidi. Il buon profilo degli amminoacidi essenziali può rappresentare un valido aiuto per coprire il fabbisogno nelle persone che non consumano alimenti di origine animale, o che, per altri motivi, hanno un'alimentazione carente, ad esempio in caso di gravi malnutrizioni.

Oltre alle sue provate caratteristiche nutrizionali, proprio per l’elevato contenuto di alcuni componenti, le sono state attribuite alcune proprietà benefiche anche se, come per tutti gli integratori, non può essere considerata un preparato con proprietà medicinali. In alcuni casi la spirulina viene erroneamente commercializzata vantando proprietà in grado di "curare" varie malattie e generando false speranze nelle persone.

Le vitamine, soprattutto del gruppo A ed E, in essa contenute posseggono proprietà antiossidanti e quindi potrebbero aiutare nella lotta ai radicali liberi e alla degenerazione cellulare e, quindi, nella prevenzione delle malattie caratterizzate da stress ossidativo come diabete tipo 2, arteriosclerosi, cancro e malattie neurodegenerative. I grassi ‘buoni’ come gli omega-3 potrebbero aiutare a regolare i livelli di colesterolo, sostenendo le difese immunitarie e contrastando l’invecchiamento e le malattie cardiovascolari. Le vengono, inoltre, attribuiti effetti positivi su allergie e riniti con riduzione dei disturbi legati alla congestione nasale. Alcuni polisaccaridi e lipoproteine presenti nella spirulina sono stati indicati come capaci di stimolare il sistema immunitario, con riduzione dei processi infiammatori. Il suo potere saziante la fa considerare adatta a chi si sottopone a diete dimagranti, o a sportivi alla ricerca di energia e resistenza. Tuttavia, mancano prove scientifiche sufficientemente solide che riescano a dimostrare tutti gli effetti benefici che le sono stati attribuiti, spesso per motivi commerciali, e definire quando l’integrazione di spirulina possa essere realmente utile. Anzi, secondo gli Istituti nazionali di sanità americani le prove scientifiche oggi disponibili non sono sufficienti a raccomandare l'integrazione di spirulina e sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire se il consumo possa indurre reali benefici. Ad esempio, la spirulina è stata analizzata come un potenziale integratore alimentare per adulti e bambini con HIV ma non è stato evidenziato alcun effetto certo; non ci sono prove che la spirulina aiuti a perdere peso, favorisca la digestione o diminuisca ansia e stress. Inoltre, la somministrazione di spirulina è stata studiata nel controllo del glucosio nel sangue in persone con diabete mellito tipo 2, ma nel 2013 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (l’EFSA) ha dichiarato che non ha effetti sul diabete e, ad oggi, non ha autorizzato alcuna altra attività benefica rivendicata dai produttori di integratori a base di spirulina.

Indicazioni di consumo

Le dosi consigliate di spirulina sono tra 1 e 3 grammi al giorno, tuttavia, le ditte produttrici e i vari siti internet che ne riportano le presunte proprietà benefiche, come già detto non scientificamente provate, consigliano dosaggi diversi, fino a 10-20 grammi al giorno (indipendentemente dal peso e dall’età del consumatore). Poiché non esistono studi approfonditi sulla sicurezza di spirulina si sconsiglia alle persone in fasi della vita particolarmente sensibili, come donne in stato di gravidanza o in allattamento, anziani o persone in dialisi, di consumarla.

L’utilizzo di cibi addizionati con spirulina può essere molto importante in quei paesi dove la malnutrizione, specie infantile, è ancora diffusa: in questi casi, una porzione di circa10 grammi al giorno può permettere un rapido recupero per neonati e bambini malnutriti. Tuttavia, nonostante l'elevata presenza di proteine, minerali, vitamine e lipidi, per la popolazione adulta la spirulina in qualsiasi dosaggio non può sostituire un normale pasto, anche nelle persone che seguono diete dimagranti. A questo proposito, il Ministero della Salute sottolinea l’utilità della spirulina solo quando realmente necessaria per "l'azione di sostegno e nutriente" e non come sostituto di una dieta equilibrata.

Controindicazioni, contaminazioni e consigli utili

È bene ricordare, come sempre quando si tratta di integratori, che è sbagliato, oltre che inutile, assumere prodotti di propria volontà senza che sia presente una reale necessità, certificata dal medico curante o aumentare la dose consigliata nella erronea convinzione che trattandosi di un prodotto naturale non abbia effetti. In caso di sovradosaggio possono comparire vomito, nausea, stitichezza o febbre. Un consumo responsabile concordato con il proprio medico è a maggior ragione necessario quando si soffre di malattie o si seguono terapie con farmaci specifici, per evitare eventuali interferenze.

La spirulina è altamente sconsigliata a chi soffre di fenilchetonuria, una malattia genetica che impedisce di metabolizzare la fenilalanina, un amminoacido essenziale altamente presente nella spirulina, per evitare che si accumuli nel cervello. Inoltre, la concentrazione di principi attivi attraverso la liofilizzazione e l’essiccamento può determinare anche la concentrazione di eventuali sostanze contaminanti rischiose per la salute. Come riportato dall’ANSES (l'Agenzia per la sicurezza alimentare francese) in un recente rapporto, in vari paesi sono stati segnalati casi di prodotti a base di spirulina contaminati da metalli pesanti (piombo, arsenico e mercurio). I metalli, infatti, possono essere assorbiti dall’alga durante la crescita.

La spirulina che si trova in commercio proviene principalmente da coltivazioni in condizioni controllate. Tuttavia, se la produzione non avviene in vasche protette da agenti esterni o si utilizza acqua di scarsa qualità, i contaminanti (e non solo i metalli ma anche pesticidi o inquinanti atmosferici) possono poi ritrovarsi concentrati nel prodotto essiccato. I prodotti a base di spirulina possono anche essere contaminati da tossine prodotte da altri cianobatteri che condividono l’ambiente in cui la spirulina cresce. Questo può avvenire sia se la spirulina da cui origina la coltivazione è contaminata da altri cianobatteri, sia quando i prodotti sono costituiti da spirulina cresciuta spontaneamente in natura e poi raccolta per essere essiccata. In alcuni laghi dove sono presenti elevate concentrazioni di nutrienti, un pH tra 9 e 10 e una temperatura fra i 30 e 40 °C, la spirulina può infatti crescere a densità talmente alte da formare una specie di tappeto sulla superficie (si parla di fioritura). Insieme alla spirulina possono crescere, anche in piccole quantità, altri cianobatteri produttori di cianotossine, come le microcistine tossiche per il fegato e che durante la liofilizzazione si concentrano. Ciò è avvenuto frequentemente in prodotti raccolti in alcuni laghi della Cina, probabilmente a causa di specifiche condizioni ambientali che favoriscono la crescita di altri cianobatteri.

Poiché in molti casi i prodotti contaminati da metalli pesanti o da cianotossine provenivano da zone di produzione a scarso livello di sicurezza, è bene acquistare solo prodotti da fonti controllate di cui sia certificata la qualità. Si sconsiglia a questo proposito anche di diventare coltivatori fai-da-te, seguendo ricette scaricabili da internet.

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Prossimo aggiornamento: 13 Febbraio 2026

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