L'acqua minerale è più buona di quella del rubinetto?
Si tratta di una falsa credenza. L’acqua del rubinetto (acqua potabile) e quelle minerali naturali non sono diverse dal punto di vista della sicurezza.
L’acqua potabile che esce dal rubinetto e quelle minerali naturali non sono diverse dal punto di vista della sicurezza. In tutti e due i casi i controlli delle acque trattate dopo il punto di consegna (ad esempio nei “chioschi dell’acqua”), assicurano l’assenza di rischi per i consumatori che sono in tutti i casi garantiti. L’unica differenza tra acque potabili e minerali naturali deriva dalla loro ‘natura’. L’acqua potabile, infatti, è un diritto universale dell’uomo da garantire sempre attraverso la disponibilità per tutti di acqua di buona qualità nei luoghi di vita e di lavoro, in quantità necessaria e a costi accessibili per ogni uso umano. L’origine delle acque destinate al consumo umano può essere diversa: in Italia per l’85% proviene da fonti sotterranee ma anche da fiumi o invasi o da miscele di diverse fonti. Le caratteristiche chimiche dell’acqua (durezza, acidità o alcalinità (pH), presenza di sali minerali) e organolettiche (odore e sapore) possono talvolta cambiare, ma gli standard di sicurezza sono comunque garantiti dai rigorosi controlli operati sotto l’egida del Ministero della Salute, dai gestori idrici e dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL). Le acque minerali naturali, invece, rappresentano dei beni di consumo liberamente immessi sul mercato, acquistati per scelta dai consumatori e rispondono a standard qualitativi che, oltre a garantire la sicurezza d’uso sotto il profilo sanitario, assicurano che la qualità e le caratteristiche delle acque imbottigliate siano le stesse delle acque all'origine, che provengono da fonti ufficialmente autorizzate.
European Food Safety Authority (EFSA). Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to water and maintenan ce of normal physical and cognitive function (ID 1102, 1209, 1294, 1331), maintenance of normal thermoregulation (ID 1208) and “basic requirement of all living things ” (ID 1207) pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) No 1924/2006. EFSA Journal. 2011; 9(4): 2075