Introduzione
La cannella è una delle spezie più conosciute, più antiche e saporite. Appartiene al genere cinnamomum della famiglia lauraceae.
Cannella è il nome comune della corteccia di cinnamomum; ci sono molte specie che si differenziano per odore, sapore e colore a seconda della zona o della terra di origine, ma le più importanti sono due: la cinnamomum zeylanicum, piccolo albero di Ceylon, coltivato anche a Giava e nelle Indie Occidentali e la cannella cinese cinnamomum cassia.
È una spezia comunemente utilizzata nella cucina italiana ed è facilmente distinguibile per il suo colore, che va dal nocciola al rosso-bruno, e per il caratteristico profumo.
La cannella è spesso usata in cucina poiché rende il cibo molto più gustoso. Oggi è utilizzata prevalentemente per la preparazione di dolci come torte, biscotti, frutta, caramelle, creme, gelato, macedonia di frutta e ricotta ma può servire anche per insaporire piatti salati come pasta o riso, pesce, carne o torte salate. Il suo bastoncino può essere aggiunto alla cioccolata calda per darle un sapore più particolare e può essere usato come alternativa ai conservanti alimentari tradizionali. È molto diffusa anche nelle bevande, per esempio nel vin brûlé, nella sangria, nei liquori e nei punch.
Composizione
100 g di cannella in polvere sviluppano 247 chilocalorie (kcal) e contengono:
- 11 grammi (g) di acqua
- 4 g di proteine
- 1,2 g di lipidi
- 81 g di carboidrati
- 53 g di fibre
- 2,2 g di zuccheri
- 1002 milligrammi (mg) di calcio
- 8,3 mg di ferro
- 60 mg di magnesio
- 64 mg di fosforo
- 431 mg di potassio
- 10 mg di sodio
- 1,8 mg di zinco
- 3,8 mg di vitamina C
- 1,3 mg di niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
- 6 microgrammi (µg) di vitamina B9 o acido folico
- 15 µg di vitamina A retinolo eq.
- 2,3 mg di vitamina E
- 31,2 µg di vitamina K
La cannella, inoltre, contiene monoterpeni aromatici (in particolare la aldeide cinnamica), che hanno mostrato un'importante attività antimicrobica e antiossidante. Inoltre, la aldeide cinnamica ha un effetto protettivo per la salute perché aiuta a prevenire l'aggregazione indesiderata delle piastrine nel sangue inibendo il rilascio dalle loro membrane di un acido grasso ad azione infiammatoria, chiamato acido arachidonico.
Funzioni
Proprio per la presenza di componenti attivi, alla cannella sono state attribuite diverse proprietà benefiche. Sembra infatti in grado di:
- migliorare la digestione, riducendo in particolare gonfiore e disturbi digestivi
- migliorare il funzionamento dell’intestino, essendo una buona fonte di fibre può fornire sollievo dalla costipazione. Contiene inoltre anche calcio, ferro e manganese
- controllare i livelli di zuccheri nel sangue, riducendo così gli attacchi di fame (grazie al controllo della glicemia e al rallentamento della velocità di svuotamento gastrico) e la voglia di dolci. In questo modo aiuta a mantenere il peso corporeo nella norma. Studi in letteratura scientifica hanno ipotizzato una possibile utilità della polvere di cannella nella gestione del diabete, poiché migliora la capacità delle persone malate di rispondere all'insulina (Khan et altri, 2003). Si tratta, comunque, di un effetto modesto, realizzabile soltanto a dosi elevate. Inoltre, studi recenti, effettuati su un numero maggiore di persone, hanno fornito risultati contrastanti in merito all'effetto dell'assunzione della cannella sulla glicemia. Per questo motivo, non può assolutamente essere considerata un'alternativa ai farmaci utilizzati contro il diabete (leggi la Bufala)
- combattere e prevenire le infezioni, soprattutto fungine e batteriche, per la sua attività antimicrobica
- combattere i malanni di stagione da raffreddamento, è molto utilizzata, insieme al miele, per preparare infusi o, sotto forma di olio essenziale, per fare dei suffumigi (ne bastano due gocce sciolte in acqua bollente)
- esercitare un’attività antinfiammatoria e antiossidante, grazie ai componenti di cui è costituita
- contrastare l’alito cattivo (condizioni di alitosi)
Indicazioni, controindicazioni e avvertenze
Come ogni tipo di spezia, anche la cannella è sconsigliata in alcune condizioni.
In presenza di ulcere o di infiammazioni del tratto gastrointestinale (esofagiti o gastriti), ad esempio, è bene non assumerne perché potrebbe aumentare l'acidità gastrica.
La cannella contiene cumarina, una sostanza moderatamente tossica per fegato e reni. È, quindi, importante evitare un utilizzo troppo elevato di cannella in caso di ridotta funzionalità epatica e renale.
Inoltre, proprio per il suo effetto sulla riduzione dei livelli degli zuccheri nel sangue, le persone diabetiche che prendono medicinali per abbassare la glicemia (ipoglicemizzanti) o seguono una terapia insulinica devono riferire al proprio medico la loro volontà di utilizzare la cannella e accordarsi con lui sulla quantità più opportuna, per evitare situazioni improvvise di calo di zuccheri nel sangue (ipoglicemia).
A dosaggi elevati, infine, la cannella può stimolare le contrazioni uterine e come tale risulta controindicata in gravidanza.
Parlare di proprietà curative degli alimenti è difficile oltre che in parte sbagliato. La cannella, come tante altre spezie, contiene delle sostanze che sono potenzialmente benefiche per l’organismo; tuttavia, non è un alimento miracoloso ed è sempre bene non abusarne né, tantomeno, utilizzarlo di propria iniziativa come “terapia” per qualche particolare malattia, soprattutto se è richiesta l'assunzione di farmaci.
Oltre al comune utilizzo in cucina come spezia, i componenti attivi della cannella possono essere concentrati sotto forma di estratto fluido per la produzione di olio essenziale. L'olio essenziale di cannella si ottiene dalle foglie e dai rami giovani mediante il metodo della distillazione in corrente di vapore. Se si utilizza l'olio essenziale è bene fare particolare attenzione alle dosi e alle modalità d'utilizzo poiché, come per tutti gli oli essenziali, a causa della maggiore concentrazione dei principi attivi, potrebbero presentarsi maggiori effetti collaterali e indesiderati.
Tra gli effetti collaterali più comuni si annoverano:
- tachicardia (aumento della frequenza cardiaca)
- disordini intestinali
- tachipnea (aumento della frequenza respiratoria)
- sudorazione
Inoltre, gli oli essenziali sono spesso utilizzati per uso topico, cioè attraverso applicazioni locali, ad esempio sulla pelle con creme e cosmetici o sulle gengive tramite dentifrici e collutori. In questo caso, a seguito di utilizzo eccessivo, potrebbero presentarsi reazioni allergiche o pseudo-allergiche a livello di cute e mucose, dermatiti e irritazioni.
Bibliografia
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United States Department of Agriculture - Agricultural Research Service (USDA). USDA Food Composition Database (Inglese)
Prossimo aggiornamento: 22 Maggio 2021