Introduzione

Scadenza dei farmaci

La data di scadenza di un farmaco è la data entro cui è possibile utilizzarlo. È indicata sulla scatola esterna e sul contenitore del medicinale (per esempio, sul flaconcino di gocce e sciroppi, sul tubetto delle creme oppure sul bordo del blister di compresse).

La data di scadenza è impressa sulla confezione dalla casa farmaceutica che ha prodotto il medicinale e può essere preceduta dalle seguenti diciture:

  • scadenza
  • data di scadenza
  • scade il

Di solito, sono presenti 2 cifre per indicare il mese e 4 cifre per l’anno mm-aaaa (ad esempio, 09-2018 per indicare settembre 2018). Se non è precisato il giorno, il farmaco può essere utilizzato fino alla fine del mese indicato.

 La scadenza è collegata alle condizioni di conservazione. Sulla scatola del farmaco compare la scritta La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. La dicitura confezionamento integro indica che la confezione del farmaco deve essere chiusa e non danneggiata. Correttamente conservato significa che sono state rispettate le indicazioni di conservazione, se presenti, riportate sulla scatola (ad esempio: conservare in frigorifero).

Nel caso non sia indicata alcuna condizione di conservazione è sufficiente non esporre il farmaco a:

  • temperature superiori alle normali condizioni ambientali o vicino a fonti di calore (calorifero)
  • luce solare diretta
  • umidità eccessiva, cioè superiore alla normale umidità ambientale

Data di scadenza dopo l'apertura della confezione

Una volta aperta la confezione per utilizzare il medicinale, essa va richiusa correttamente. Poi il farmaco può essere conservato fino alla sua data di scadenza per utilizzi successivi a meno che, oltre alla scadenza, non sia indicata la durata dopo l'apertura della confezione. Questa informazione è riportata nel foglietto illustrativo nella sezione che indica come conservare il medicinale. In questo caso, una volta aperta la confezione, andrà calcolato l'ultimo giorno in cui sarà ancora possibile usare il medicinale per poi eliminarlo il giorno successivo. È consigliabile annotare questa nuova data di scadenza sulla confezione.

È importante sottolineare che la data di scadenza dopo l’apertura non può mai essere successiva alla data di scadenza del medicinale impressa sulla confezione. Una volta superata la scadenza impressa sulla confezione, il medicinale si considera scaduto e non deve essere assunto.

Come comportarsi nel caso di danneggiamento della confezione

Nel caso in cui, prendendo una dose di un medicinale, ad esempio una compressa da un blister, si dovesse compromettere la chiusura di un'altra, quella con la chiusura non più integra va eliminata.

Nel caso di liquidi o polveri da usare in singola dose (ad esempio colliri per gli occhi) è importante che sia eliminato ogni residuo di medicinale eventualmente rimasto nella confezione singola utilizzata.

Chi stabilisce la data di scadenza di un medicinale

La data di scadenza dei medicinali è proposta dalla ditta che mette in commercio il farmaco ed è autorizzata dalla Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) o dall'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) in base a studi di stabilità condotti su ogni farmaco. Questi studi verificano che nel periodo e nelle condizioni di conservazione proposti, il medicinale non subisca alterazioni che ne compromettano la sicurezza e l’efficacia. I metodi utilizzati per svolgere questi test sono regolati da linee guida internazionali che vengono seguite in Europa, Stati Uniti e Giappone e in diversi altri paesi del mondo.

Cosa fare quando un farmaco è scaduto

L’assunzione di medicinali dopo la data di scadenza è da evitare per le seguenti ragioni:

  • le sostanze contenute nel farmaco potrebbero subire delle modificazioni chimiche, con conseguente formazione di prodotti potenzialmente tossici per l’organismo. Questo fenomeno è detto degradazione e i prodotti che si possono formare sono detti impurezze di degradazione
  • la quantità di principio attivo potrebbe diminuire, con perdita dell'efficacia del farmaco stesso

Le impurezze di degradazione contenute nel medicinale, se presenti in quantità superiore a certi limiti, potrebbero anche mettere a rischio la vita della persona, ad esempio in seguito ad una reazione allergica.

È importante sottolineare che l'assenza di cambiamenti di odore, colore o sapore di un medicinale dopo la scadenza, non significa che il medicinale sia ancora sicuro ed efficace; infatti la maggioranza delle modifiche chimiche che possono avvenire non causano variazioni di odore, colore o sapore.

Sebbene l'agenzia americana di controllo dei farmaci (FDA) abbia effettuato uno studio su medicinali conservati dalle proprie forze armate per valutare l’estensione della scadenza dei medicinali, non si può assolutamente dedurre che in generale, tutti i farmaci possano essere utilizzati dopo la loro scadenza.

Quindi l'impiego di medicinali dopo la data di scadenza, perciò, è decisamente sconsigliato, viste le possibili, gravi, conseguenze dovute all'eventuale formazione di impurità o alla diminuzione della quantità di principio attivo contenuto che potrebbe causare l'inefficacia del medicinale.

Pertanto, se dovesse accadere di utilizzare un farmaco scaduto è bene rivolgersi al proprio medico curante e, se dovessero comparire disturbi particolari, raggiungere il pronto soccorso più vicino.

Smaltimento di un farmaco scaduto

I farmaci scaduti:

  • non devono essere dispersi nell'ambiente, perché possono essere fonte di inquinamento
  • non vanno gettati nella spazzatura o nel water, perché possono diffondersi nei terreni e nelle acque
  • non vanno bruciati, perché la loro combustione potrebbe sviluppare sostanze nocive

Devono, invece, essere smaltiti negli appositi contenitori predisposti all'interno (o all'esterno) delle farmacie, destinati a ricevere tutti i tipi di medicinali.

Bibliografia

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Farmaci: perché è importante rispettare la data di scadenza

Prossimo aggiornamento: 27 Giugno 2024

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