Infarti e ictus più frequenti
(ANSA) - ROMA, 31 gennaio 2018
L'emicrania è associata a rischio di problemi cardiovascolari (infarto, ictus, aritmie, trombi etc). Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Kasper Adelberg della università ospedaliera danese di Aarhus. Già in passato era emerso un nesso tra emicrania (di cui nel mondo soffre circa un miliardo di individui) e infarto e ictus nelle donne. Questo studio amplia il nesso tra emicrania e rischio cardiovascolare.
Gli esperti hanno monitorato la salute di oltre 51 mila pazienti emicranici per 19 anni, confrontandoli con oltre 510 mila soggetti non emicranici (quindi per ogni paziente con emicrania, 10 individui senza emicrania ma simili per età, sesso e condizioni di vita).
Nell'arco dei 19 anni si sono verificati 25 infarti per 1000 soggetti emicranici contro 17 per 1000 individui senza emicrania; 45 ictus per mille emicranici contro 25 per mille soggetti sani. Il rischio ictus è particolarmente alto entro il primo anno dalla diagnosi di emicrania, specie se con aura (disturbi visivi prima dell'attacco di mal di testa).
Lo studio non consente di dire se vi sia un nesso di causa-effetto tra emicrania e malattie cardiovascolari; il nesso potrebbe anche essere indiretto, ossia legato all'uso prolungato di analgesici che spesso caratterizza gli emicranici, o allo stile di vita più sedentario dettato appunto dagli attacchi di mal di testa. Comunque, scrivono gli autori, "l'emicrania dovrebbe essere considerata un potente e persistente fattore di rischio per le principali malattie cardiovascolari". "In definitiva, sarà importante determinare se strategie preventive in pazienti con emicrania possano ridurre il peso delle malattie cardiovascolari in questi individui", concludono. (ANSA)