I trattamenti non farmacologici possono aiutare come l’esercizio fisico regolare
(ANSA) - ROMA, 30 gennaio 2018
L'insonnia è un problema molto comune per le donne in gravidanza: circa due su tre,il 64%, soffrono di questo disturbo nel terzo trimestre. La percentuale è dieci volte superiore a quelle che ne sono colpite prima della gestazione, appena il 6%. Al di là dell'importanza stessa della qualità del sonno, non dormire bene è un fattore di rischio per la pressione alta e quindi per una condizione pericolosa come la gestosi, per il diabete gestazionale, la depressione, la nascita prematura del bimbo e i cesarei non programmati. A evidenziarlo è uno studio delle Università spagnole di Granada e Jaen, pubblicato sullo European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology. Gli studiosi hanno preso in esame 486 donne sane in gravidanza che avevano frequentato il Servizio Sanitario andaluso prima della quattordicesima settimana di gestazione, poi monitorate per tutta la gravidanza.
Dai risultati è emerso che il 44% soffriva di insonnia nel primo trimestre, percentuale che aumentava al 46% nel secondo e al 64% nel terzo. "Sebbene sia risaputo che i problemi del sonno preesistenti peggiorano e che sorgono di frequente nuove problematiche durante la gravidanza, c'è la tendenza ad assumere che le difficoltà legate al sonno sono caratteristiche della gestazione stessa e devono essere sopportate" spiega María del Carmen Amezcua Prieto, una delle ricercatrici, che sottolinea anche come "l'Organizzazione Mondiale della Sanità non affronta il problema del sonno nelle linee guida sull'assistenza alle donne in gravidanza". Secondo gli studiosi esiste la possibilità di ricorrere a trattamenti anche non farmacologici e un'arma in più può essere anche l'esercizio fisico, da moderato a intenso, praticato con regolarità. (ANSA)