Contributo maggiore da trattamenti, ma prevenzione importante
(ANSA) - ROMA, 10 gennaio 2018
I miglioramenti negli screening e nei trattamenti introdotti negli ultimi anni hanno ridotto di molto la mortalità del tumore al seno. Lo ha calcolato uno studio dell'università di Stanford pubblicato da Jama, secondo cui se nel 2000 la riduzione era del 37% nel 2012 è salita al 49%. I ricercatori californiani hanno coordinato sei gruppi di ricerca che hanno elaborato modelli matematici per calcolare quale sarebbe la mortalità per tumore al seno se non ci fossero nè screening nè trattamenti, ripetendo uno studio fatto nel 2005. La prima elaborazione fatta aveva dato il risultato che nel 2000 la riduzione della mortalità era stata appunto del 37%, attribuibile per metà alle cure e metà alla prevenzione. Nel 2010 invece la riduzione è risultata del 49%, con un contributo del 37% degli screening e del 63% dei trattamenti. Di questo 63%, scrivono gli autori, il 31% è associato alla chemioterapia, il 27% alla terapia ormonale e il 4% al trastuzumab. "I nuovi farmaci, in particolare quelli molecolari - spiega Jeanne Mandelblatt, uno degli autori -, sono associati ad una maggiore riduzione della mortalità rispetto agli screening. Tuttavia gli screening hanno ancora un effetto significativo, in particolare perchè possono portare a trovare i tumori ad uno stadio precoce con trattamenti meno intensi". (ANSA).