Solo il 30% dei pazienti aderisce alle terapie
(ANSA) - ROMA, 09 gennaio 2018
Assumere la terapia anti-HIV per via orale solo una volta a settimana, migliorando la continuità nell'assunzione e dunque l'efficacia. Ad annunciare i risultati positivi di uno studio di fattibilità che potrebbe portare a risultati utili alla vita di tanti pazienti è un articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications. Un problema frequente per chi assume una terapia cronica, inclusa l'anti-retrovirale per l'HIV, è la mancata aderenza dovuta a effetti collaterali e complessità dei regimi terapeutici. Il trattamento dell'HIV è stato rivoluzionato dalla creazione di una pillola singola da assumere una volta al giorno che combina tre farmaci. Tuttavia, la non aderenza si verifica ancora nel 30 per cento dei casi, portando al fallimento del trattamento e allo sviluppo di resistenza virale. Formulazioni a lunga durata di farmaci per l'HIV permettono il rilascio prolungato ma sono oggi disponibili solo tramite iniezione. L'obiettivo dello studio condotto da ricercatori della Brigham and Women Hospital di Boston era testare in modelli preclinici una capsula di nuova generazione, prodotta dall'azienda Lyndra, da assumere una sola volta a settimana e per via orale. A metà tra pillola e dispositivo, è progettata per somministrare terapie (in questo caso gli antiretrovirali dolutegravir, rilpivirina e cabotegravir) ottimizzate per un rilascio graduale nello stomaco e poi disintegrarsi. Nello studio di fattibilità, sovvenzionato anche dal National Institutes of Health (NIH), i ricercatori hanno dimostrato che una singola dose basta a fornire la quantità di terapia necessaria per una intera settimana. Hanno inoltre calcolato che la migliore aderenza che deriverebbe dalla nuova forma di dosaggio (e la conseguente maggiore efficacia nell'abbattere la carica virale e impedire la trasmissione del virus) potrebbe ridurre tra le 200.000 e le 800.000 nuove infezioni nei prossimi 20 anni nel solo Sud Africa. (ANSA).