Introduzione
Il colesterolo è un grasso (lipide), appartenente alla classe degli steroli, molto importante per il corpo umano; l’organismo, infatti, ne ha bisogno in quantità adeguate poiché è il costituente fondamentale delle membrane delle cellule e di alcuni ormoni; il colesterolo, inoltre, è importante per lo sviluppo e il funzionamento delle cellule del cervello.
La presenza di quantità eccessive di colesterolo circolante nel sangue però è dannosa perché provoca l’aterosclerosi (dal greco atero=poltiglia, sclerosis=indurimento). Questa malattia è caratterizzata da deposito di colesterolo, calcio, fibrina, lipidi e prodotti di degradazione cellulare a livello dello strato interno delle arterie di grandi e medie dimensioni con la formazione di addensamenti detti placche ateroscletoriche (ateromi). Le arterie più colpite sono le coronarie, le carotidi, le renali, le iliache, le femorali. Le placche aterosclerotiche si possono rompere causando la formazione di trombi e/o emboli che possono provocare infarto, ictus, e malattie vascolari periferiche.
L’esame di laboratorio per misurare il livello di colesterolo nel sangue (colesterolemia totale), a differenza della maggior parte degli esami clinici, non è utilizzato per accertare (diagnosticare) o monitorare la malattia cardiovascolare ma per stimare il rischio di svilupparla o, se già presente, di andare incontro a complicazioni. Per questo motivo, il controllo della colesterolemia, assieme alla misurazione della pressione del sangue (pressione arteriosa), all'abitudine al fumo, alla presenza di diabete, può dare indicazioni sulla probabilità (rischio) di sviluppare una malattia cardiovascolare negli anni successivi, vale a dire prima che essa si manifesti realmente. In questo modo, identificando il rischio, è possibile realizzare un’efficace prevenzione.
Le malattie cardiovascolari, sono multifattoriali, cioè al loro sviluppo contribuiscono contemporaneamente più fattori di rischio, di cui alcuni non modificabili (età e sesso) altri modificabili, fra questi i livelli di colesterolo totale nel sangue (colesterolemia totale).
Il colesterolo è legato a:
- lipoproteine a bassa densità (LDL), composte principalmente da grasso e da una piccola quantità di proteine; questo tipo di colesterolo si deposita nella parete delle arterie e le può ostruire quindi, spesso, è definito "colesterolo aterogeno" o “colesterolo cattivo”
- lipoproteine ad alta densità (HDL), composte principalmente da proteine più una piccola quantità di grasso; questo tipo di colesterolo non si deposita nelle arterie quindi, spesso, è definito "colesterolo buono"
Per questo motivo è bene misurare sia la colesterolemia totale, che i livelli di colesterolo LDL e HDL.
Il colesterolo è in parte prodotto dal fegato e in parte introdotto con l’alimentazione. Seguendo una alimentazione a basso contenuto di grassi animali (grassi saturi), colesterolo e zuccheri, una adeguata e regolare attività fisica ed eliminando l’abitudine al fumo, è possibile ridurre la quantità di colesterolo nel sangue (colesterolemia) e, conseguentemente, anche il rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari. Ciò è stato ampiamente dimostrato. Il consumo elevato di prodotti animali (carni rosse, carni grasse, insaccati, lardo e pancetta, rosso d’uovo, formaggi, burro e panna, cibi che contengono olio di cocco o di palma) e di alimenti ad alto contenuto calorico, aumenta il livello della colesterolemia totale (leggi la Bufala).
Invece, includere nell'alimentazione grassi polinsaturi (di origine vegetale) diminuisce i livelli di colesterolo totale nel sangue (leggi la Bufala) e aumenta quelli del colesterolo HDL. Cibi ricchi di grassi polinsaturi includono: il pesce azzurro, l’avocado, noci e semi, l’olio di semi di girasole e di colza. L’olio extravergine d’oliva è ricco di grassi monoinsaturi; anche i grassi monoinsaturi hanno la peculiarità di abbassare i livelli di colesterolo LDL e di aumentare quelli del colesterolo HDL.
L’alimentazione sana, varia e bilanciata, è poco calorica, ricca di verdura e frutta, cereali, legumi, pesce e con poco sale.
L’esame della colesterolemia è comunemente prescritto dal medico quando si raggiunge l'età di 40 anni. Tuttavia, può essere eseguito anche prima se si pensa di essere a rischio di malattie cardiovascolari.
Oltre al colesterolo gli altri fattori di rischio cardiovascolare sono:
- età
- pressione arteriosa elevata (ipertensione arteriosa, vale a dire valori della pressione uguali o superiori a 140/90 mmHg)
- fumo
- sovrappeso, obesità
- diabete
- familiari di primo grado (genitori, fratelli/sorelle, figli) che abbiano, o abbiano avuto, malattie cardiovascolari (infarto o ictus) prima dei 55 anni, se sono di sesso maschile, o prima dei 65 anni se sono di sesso femminile
È utile misurare i livelli di colesterolo nel sangue (colesterolemia totale) e delle sue frazioni (colesterolo HDL e LDL) a intervalli regolari se sono stati prescritti farmaci (statine, ezetimibe).
L’ipercolesterolemia familiare è una condizione rara che si verifica quando la quantità di colesterolo presente nel sangue ha dei valori molto alti e non si abbassa dopo aver seguito un’alimentazione sana, l’abolizione dell’abitudine al fumo e praticato un’attività fisica regolare per almeno sei mesi consecutivi. L'accertamento (diagnosi) di ipercolesterolemia familiare richiede esami specifici e valutazione del medico che, dopo aver esaminato i risultati delle analisi, deciderà se prescrivere dei farmaci da prendere in modo continuativo per contrastare il rischio che possano manifestarsi malattie cardiache in giovane età. Essendo una malattia ereditaria, l'ipercolesterolemia familiare potrebbe essere presente anche in altri componenti della famiglia.
In generale, la quantità di colesterolo nel sangue si abbassa durante la fase acuta di una malattia, ad esempio immediatamente dopo un attacco di cuore o in un periodo di stress (dovuto ad un intervento chirurgico, un incidente, etc.). Per avere una misurazione corretta del colesterolo è, quindi, necessario attendere almeno sei settimane dopo qualsiasi malattia. Un basso contenuto di colesterolo è spesso riscontrato nei casi di malnutrizione, di malattie del fegato o di tumori. È da tempo in discussione tra gli studiosi se un livello di colesterolo molto al di sotto della normalità possa essere nocivo. In particolare, se favorisca i disturbi della capacità cognitiva.
Alcuni farmaci aumentano i livelli di colesterolo, ad esempio i corticosteroidi somministrati per bocca (via orale), i beta bloccanti, i contraccettivi orali, i diuretici tiazidici, i retinoidi orali e la fenitoina.
Nelle donne il colesterolo aumenta durante la gravidanza e occorre quindi attendere almeno sei settimane dopo il parto per sottoporsi all’analisi di laboratorio.
L’esame della colesterolemia
L’analisi di laboratorio per verificare i livelli di colesterolemia totale consiste in un prelievo di sangue da eseguire a digiuno da almeno 12 ore; è preferibile effettuarlo sempre nello stesso laboratorio in modo da ridurre al minimo le variazioni dovute al metodo utilizzato per determinarlo. Prendere farmaci prima di sottoporsi al prelievo non altera la misurazione del colesterolo.
Risultati
I risultati della misurazione del colesterolo totale nel sangue devono essere visti e interpretati dal medico che, in base alle condizioni generali di salute, e al livello degli altri fattori di rischio, indicherà se sia sufficiente ricorrere a una sana alimentazione e ad un’attività fisica regolare, o se sia necessario prendere i farmaci per abbassare la colesterolemia (statine, ezetimibe).
Non esiste un valore “normale” o “anormale” per la colesterolemia totale, in quanto ogni valore è associato ad un rischio, che è tanto più alto quanto maggiore è il contributo dell’insieme dei fattori di rischio (rischio cardiovascolare globale assoluto) ma è considerato desiderabile avere un valore inferiore a 200 milligrammi per decilitro (mg/dl). Il rischio di malattie cardiovascolari diminuisce mantenendo i valori di colesterolemia a livelli desiderabili nel corso della vita.
Qualora si sia già verificato un evento cardiovascolare, i farmaci per abbassare il colesterolo vanno presi regolarmente, anche quando il valore della colesterolemia non sia elevato, secondo le indicazioni del medico curante.
Prossimo aggiornamento: 26 febbraio 2022