Introduzione
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con aree ispessite (placche eritematose) ricoperte da squame di colorito grigio-argenteo che, in alcuni casi, possono dare prurito (pruriginose).
In genere, le placche sono localizzate a livello dei gomiti, delle ginocchia, del cuoio capelluto, del viso, delle mani e dei piedi ma possono essere presenti anche in altre parti del corpo.
La psoriasi è causata, in soggetti geneticamente predisposti, dall’interazione fra il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) e fattori ambientali. In risposta a fattori ambientali (traumi fisici cutanei) il sistema immunitario reagisce producendo alcune sostanze che facilitano la riparazione del danno cutaneo. In soggetti predisposti, queste sostanze stimolano i linfociti a produrre a loro volta fattori che inducono le cellule della pelle a riprodursi troppo velocemente e a formare così le placche eritemato-squamose.
La psoriasi è una malattia permanente (cronica) e attualmente non guaribile. Vi sono, però, delle cure disponibili per controllare efficacemente i disturbi (sintomi) che provoca.
Può insorgere a qualsiasi età, senza differenza tra uomini e donne, ma in genere compare per la prima volta tra i 15 ed i 35 anni. La sua diffusione nella popolazione italiana è stimata pari al 2,8%, vale a dire che circa 1.500.000 di italiani ne sono colpiti.
La psoriasi presenta un andamento ciclico in cui periodi caratterizzati da disturbi (sintomi) lievi, o assenti, si alternano ad altri in cui i sintomi sono più intensi. La gravità della malattia varia da persona a persona: in alcune determina solo una leggera irritazione, in altre può ridurre in modo significativo la qualità di vita.
Come tutte le malattie che interessano la pelle, la psoriasi spesso causa disagio nella persona colpita spingendola ad evitare occasioni sociali che possano mettere in evidenza le aree della pelle danneggiate. Per questo motivo, la qualità della vita può risentirne e la malattia può rappresentare un problema sociale.
La psoriasi non è una malattia contagiosa né infettiva e non può essere trasmessa da persona a persona.
Sintomi
Esistono diversi tipi di psoriasi distinti tra loro per forma ed andamento nel tempo.
La forma più comune (80% dei malati) è la psoriasi volgare caratterizzata dalla presenza di ispessimenti della pelle (placche) ricoperti da squame di colore grigio-argenteo. Essi appaiono preferibilmente su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e parte bassa della schiena anche se possono manifestarsi in qualsiasi altra parte del corpo.
Le placche squamose possono essere di dimensioni variabili da pochi centimetri fino a diverse decine di centimetri e possono dare o meno prurito, dolore o entrambi.
Nel caso della psoriasi del cuoio capelluto le placche possono essere di piccole dimensioni o coprire l’intera superficie della testa. In alcuni casi, le placche provocano un intenso prurito mentre, in altri, non determinano alcun fastidio.
Un’altra variante è la psoriasi guttata che si manifesta in particolare in bambini e adolescenti, fino a circa 15 anni di età, con chiazze di piccole dimensioni che possono presentarsi sia sul torace, sia sugli arti. Di solito, la psoriasi guttata compare a seguito di un’infezione delle vie aeree determinata da un germe, lo streptococco, che causa mal di gola, faringite o tonsillite.
In circa la metà dei malati, la psoriasi si presenta anche sulle unghie (psoriasi ungueale) determinando la formazione di macchie o strisce trasversali e, conseguentemente, la perdita di colore (onicopatia psoriasica). Le unghie possono crescere anche in maniera eccessiva e, spesso, separarsi dalla pelle sottostante. Nei casi più gravi possono sfaldarsi.
Nella psoriasi inversa si ha la formazione di macchie molto rosse e lisce a livello delle pieghe cutanee quali ascelle, inguine, tra le natiche e sotto il seno. A differenza della psoriasi volgare la desquamazione è molto ridotta o assente.
La psoriasi inversa è peggiorata dalla sudorazione e dalla frizione cui è sottoposta la pelle ed è più comune nei soggetti in sovrappeso.
Altra variante è la psoriasi pustolosa, molto rara ma particolarmente grave. È caratterizzata dalla presenza di pustole ripiene di pus, circondate da pelle (cute) arrossata, che possono estendersi su tutta la superficie del corpo. Il pus è costituito dalle cellule bianche del sangue ma non è causato da un’infezione, la malattia quindi non è contagiosa.
Esistono più tipi di psoriasi pustulosa: la forma generalizzata, o psoriasi di von Zumbusch, e la psoriasi pustolosa palmo plantare.
La psoriasi di von Zumbusch è una condizione rara in cui le pustole sono presenti sulla maggior parte della cute. Si accompagna a disturbi generali come febbre, brividi e stanchezza.
La psoriasi palmoplantare, come suggerisce il nome, riguarda il palmo delle mani e la pianta dei piedi. Le pustole tendono a seccarsi assumendo un colore brunastro a cui segue la desquamazione cutanea. Di norma, questa forma di psoriasi tende a manifestarsi in maniera ciclica con intervalli di tempo caratterizzati dalla presenza di pustole ed altri in cui sono assenti.
La psoriasi eritrodermica, è una rara forma di psoriasi che invade tutta la superficie corporea lasciando pochissima pelle libera dall’infiammazione. Può provocare intenso prurito o bruciore, perdita di proteine e liquidi corporei, comparsa di infezioni, disidratazione, ipotermia e malnutrizione.
In circa il 30% dei casi la psoriasi colpisce anche le articolazioni; in tal circostanza si parla di artrite psoriasica, una forma che provoca dolore, rigidità e gonfiore a livello delle articolazioni delle mani, dei piedi, dei gomiti, delle ginocchia e delle caviglie (Video). L’artrite psoriasica può svilupparsi lentamente, con disturbi (sintomi) lievi, oppure rapidamente e in forma aggressiva. Le manifestazioni cutanee ed articolari non sempre compaiono simultaneamente (Video).
Cause
Le cause della psoriasi non sono completamente note. È considerata una malattia genetica che può essere influenzata, o attivata, da vari fattori ambientali. In risposta a fattori ambientali (traumi fisici cutanei) il sistema immunitario reagisce producendo alcune sostanze che facilitano la riparazione del danno cutaneo. In soggetti predisposti, queste sostanze stimolano i linfociti a produrre a loro volta sostanze che inducono le cellule della pelle a riprodursi troppo velocemente e a formare i tipici ispessimenti (placche squamose) della cute.
La predisposizione genetica tuttavia non è sufficiente a spiegare la comparsa della malattia. La maggior parte delle persone infatti si ammala di psoriasi soltanto dopo un evento scatenante. I più importanti sono:
- traumi fisici (taglio, graffio, abrasioni, morso di animali, ustioni solari, tatuaggi)
- infezioni (infezioni cutanee; infezione da streptococco delle vie aeree) specialmente per la psoriasi guttata
- stress
- abuso di nicotina
- abuso di alcol
- alcuni farmaci, quali litio, betabloccanti, antimalarici, interferone, alcuni FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) possono aggravarne i sintomi
Diagnosi
Un primo accertamento (diagnosi) della presenza della malattia può essere già eseguito dal medico di famiglia attraverso l’osservazione della pelle. Tuttavia, spesso è necessario sottoporsi ad una visita specialistica presso un dermatologo per averne la certezza poiché i sintomi della psoriasi possono essere simili a quelli di altre malattie della cute.
Nella maggior parte dei casi, per una diagnosi corretta è sufficiente l’esame clinico delle placche cutanee. Invece, in altri casi, è necessario l’esame istologico di alcuni campioni di tessuto cutaneo.
Terapia
Le cure sono molto diverse in base al tipo e alla gravità dei disturbi e all’area della pelle colpita dalla malattia.
Possono essere classificate in quattro aree principali:
- terapie topiche: creme e pomate da applicare direttamente sulla pelle
- fototerapie: esposizione della pelle ad un certo tipo di radiazioni ultraviolette
- terapie sistemiche: farmaci somministrati per bocca (via orale) o per iniezione
- terapie naturali: cure idrotermali
La terapia per via topica include sia l’uso di sostanze che facilitano la rimozione delle squame (i cosiddetti “cheratinolitici”: ditranolo, acido salicilico, catrame vegetale e minerale), sia composti che inibiscono la iper-proliferazione dei cheratinociti dell’epidermide e con attività anti- infiammatoria (calcitriolo, calcipotriolo, tacalcitolo, tazarotene, ortisonici, nanosilicone).
La fototerapia si basa sull’uso di: i) radiazioni a banda stretta (UVB); ii) radiazioni ultraviolette di tipo A (PUVA) con somministrazione di un composto (psoralene) che sensibilizza la cute a questa lunghezza d’onda; iii) luce monocromatica a eccimeri; iv) laser a eccimeri, il quale permette di trattare piccole zone con emissione di elevata potenza.
I trattamenti sistemici (per le forme severe) includono farmaci con forte capacità immunosoppressiva e antinfiammatori (ma privi di azione specifica), ed in particolare il methotrexate, ciclosporina, retinoidi orali (acitretina, etretinato). Fanno parte delle terapie sistemiche i cosiddetti farmaci biologici, somministrati per iniezione e caratterizzati dalla notevole selettività d’azione verso alcuni fattori del sistema immunitario (citochine) ritenuti responsabili dell’innesco/mantenimento del meccanismo infiammatorio e della formazione delle placche cutanee. Alcuni di essi bloccano l’attività del TNFa (infliximab, etanercept, adalimumab), altri l’IL12/IL23 (ustekinumab) e l’IL17A (secukinumab, ixekizumab, brodalumab).
La balneoterapia è invece una terapia naturale basata sull’azione decongestionante, cheratolitica, antisettica e lenitiva delle acque termali. In alcuni casi, al fine di migliorarne gli effetti, la balneoterapia viene associata alla fototerapia. Questo tipo di trattamento è adatto per forme lievi di psoriasi.
Prossimo aggiornamento: 10 Febbraio 2022