Introduzione

Cardiomiopatie

La cardiomiopatia è un termine generale che viene utilizzato per patologie che colpiscono il muscolo cardiaco, causando una riduzione della capacità di contrazione del cuore. La ridotta capacità di contrarsi influisce sulla capacità del cuore di pompare il sangue in tutto il corpo.

Una persona colpita da cardiomiopatia non può guarire, ma, se trattata in maniera adeguata, può in alcuni casi avere un'aspettativa di vita non diversa da quella di una persona non affetta da cardiomiopatia.

In base alle modificazioni del muscolo cardiaco, una cardiomiopatia può essere classificata in dilatativa, ipertrofica, restrittiva o aritmogena.

Cardiomiopatia dilatativa

La cardiomiopatia dilatativa è una malattia del muscolo cardiaco che colpisce principalmente il ventricolo sinistro. Il ventricolo sinistro delle persone con questa malattia si dilata e non riesce a pompare il sangue nel corpo con la stessa forza di un cuore sano. È il tipo più comune di cardiomiopatia e può essere classificata in idiopatica (quando la causa è sconosciuta), genetica (dovuta ad un gene difettoso), virale e/o immunitaria, alcolica/tossica (questa forma, dovuta all'abuso di alcol, di droghe o di farmaci, può essere reversibile).

Cardiomiopatia ipertrofica

Nelle cardiomiopatie ipertrofiche il cuore si presenta con pareti ispessite (ipertrofico); il ventricolo sinistro diviene meno elastico e ha quindi una ridotta capacità di accogliere il sangue proveniente dai polmoni. Il risultato è una riduzione della quantità di sangue pompata dal cuore verso i vari organi e tessuti del corpo. Si distingue una forma non ostruttiva e una forma ostruttiva in cui si ha anche un anormale movimento della valvola mitrale che ostacola in parte il flusso del sangue dal ventricolo all’aorta. Questa malattia è presente in 1 individuo su 500 della popolazione generale e ha nella maggioranza dei casi una causa genetica.

Cardiomiopatia restrittiva

La cardiomiopatia restrittiva è rara. Le pareti delle camere cardiache principali diventano rigide e non possono rilassarsi correttamente dopo la contrazione. Ciò significa che il cuore non può riempirsi correttamente di sangue, causando una congestione con accumulo di liquidi nei polmoni, nelle gambe, nell’addome e in vari organi e una riduzione del flusso sanguigno dal cuore verso i vari distretti del corpo. In molti casi la causa è sconosciuta, sebbene a volte la condizione possa essere ereditata.

Cardiomiopatia aritmogena

La cardiomiopatia aritmogena (CA) è una malattia ereditaria causata da un cambiamento (mutazione) in uno o più geni che formano le proteine che normalmente tengono insieme le cellule del muscolo cardiaco. Le cellule muscolari possono morire e il tessuto muscolare morto viene sostituito progressivamente da tessuto cicatriziale e grasso. Le pareti delle camere cardiache principali si assottigliano, la cavità ventricolare si dilata e il cuore non riesce a pompare il sangue in quantità sufficiente. Il ventricolo destro è quello più comunemente colpito. Si chiama aritmogena perché la complicanza più frequente è costituita dallo sviluppo di gravi alterazioni del battito cardiaco (aritmie cardiache) fino alla morte improvvisa.

Prossimo aggiornamento: 26 Novembre 2022

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