Trattare la pelle con creme anti-age sin da adolescenti può davvero ridurre i danni da invecchiamento cutaneo?
Falso. L'invecchiamento della pelle è un fenomeno biologico ineluttabile.
L'invecchiamento cutaneo è un processo estremamente graduale, che dà all'uomo la capacità di abituarsi alle mutazioni del proprio aspetto fisico. I tempi e le modalità dell'invecchiamento cutaneo sono influenzati dal patrimonio genetico. Tuttavia, i fattori genetici non sono gli unici responsabili dell'invecchiamento della pelle. In qualsiasi caso, l'avanzare dell'età comporta modificazioni a tutte le componenti dell’epidermide.
Già al termine della crescita, intorno ai 25 anni, la pelle comincia ad invecchiare in relazione all'età e alle caratteristiche individuali e genetiche. Un’altra causa di invecchiamento cutaneo è dovuta a fattori esterni e ambientali, fra cui spiccano le radiazioni UV (responsabili del fotoinvecchiamento), il fumo di sigaretta, l'abuso di alcolici, l'inquinamento e il continuo contatto con sostanze irritanti.
L’insieme di diversi fattori e manifestazioni, dunque, può essere facilmente visibile a partire da una progressiva riduzione dello spessore sia dell’epidermide sia dello strato adiposo che si trova al di sotto, con conseguente perdita di elasticità della cute, diminuzione della produzione di sebo e della sintesi di acido ialuronico, naturale fonte di idratazione per la pelle, e dunque si ha un aumento di secchezza della pelle. Si riduce anche l’attività dei melanociti (le cellule che sintetizzano la melatonina) e la pelle diventa più suscettibile agli effetti delle radiazioni solari (raggi UV) e ad altri fattori ambientali. Anche per questo negli anziani si assiste all’insorgenza di rughe, di macchie cutanee e a una aumentata incidenza di tumori della pelle.
A livello dell’epidermide con il tempo diminuisce anche drasticamente la capacità di sintesi della vitamina D, con conseguente calo della forza muscolare e della densità ossea. Per quanto riguarda gli adolescenti, dunque, è inutile utilizzare i prodotti cosiddetti anti-age, che possono alla lunga risultare altamente dannosi, dal momento che molti prodotti pubblicizzati con packaging accattivante per i giovani sono in realtà pensati per pelli più mature. Negli ultimi mesi è diventato virale un hashtag su TikTok, dove le protagoniste dei tutorial skincare sono preadolescenti, o perfino bambine, che esfoliano la pelle e applicano sieri e creme anti-age come esperte beauty influencer. La chiamano cosmeticoressia. L’uso improprio di prodotti per la skincare destinati agli adulti può avere conseguenze negative sulla salute della pelle dei preadolescenti, compromettendo la barriera cutanea e causando irritazioni e altri problemi dermatologici. Inoltre, l’ossessione per l’aspetto fisico a una così giovane età può influenzare negativamente l’autostima e la percezione del corpo, con possibili ripercussioni sulla salute mentale a lungo termine. Non c'è nulla di male nel giocare a truccarsi, è anche un'espressione creativa. Il rischio è quando lo si fa per perseguire un ideale di bellezza perfetta e irraggiungibile; si pensi innanzitutto all'esempio che danno i genitori, a quale valore si dà all'aspetto estetico. Bisogna proporre esperienze slegate dalla follia dei social in cui si possa vivere la diversità e la bellezza sotto altre forme. Per affrontare il fenomeno in modo efficace è essenziale fornire un’educazione adeguata sia sulla salute della pelle che sull’immagine corporea.
Consultare un dermatologo può essere utile per comprendere le esigenze specifiche della pelle in questa fase di crescita e per identificare prodotti sicuri e adatti. Inoltre, è importante promuovere una visione positiva del corpo e dell’aspetto fisico, incoraggiando l’accettazione di sé e la consapevolezza che la bellezza non dovrebbe essere misurata solo attraverso standard estetici irrealistici.