È vero che il fumo passivo non è così dannoso?
Molti studi hanno dimostrato l'importanza dell'associazione tra fumo passivo e rischio di gravi malattie nei non fumatori (ad esempio cancro del polmone, ma anche infarto cardiaco, malattie delle arterie, asma, etc.).
“Viviamo in città tanto inquinate, quali danni in più potrà mai portare il fumo?”. “Con tutto lo smog che respiriamo preoccuparsi per gli effetti del fumo passivo è esagerato!”. È vero, abitiamo in città inquinate, ma a parità di altri inquinanti atmosferici, i tossici che esalano dal fumo di sigaretta contribuiscono a peggiorare ulteriormente la qualità dell'ambiente, aumentando il rischio di danni per la salute.
Il fumo passivo è dannoso: non esiste un livello sicuro di esposizione, si stima che aver respirato il fumo altrui aumenta di circa il 25% il rischio di tumore al polmone e di malattie al cuore per un non fumatore. Cosa vuol dire? Che nei prossimi 10 anni, se tra le persone mai esposte al fumo 100 si ammaleranno di tumore, tra i fumatori passivi le persone ad ammalarsi saranno 125 (1)!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) calcola che al fumo passivo siano da attribuire, complessivamente,1,2 milioni di morti premature all’anno e gravi malattie cardiovascolari e respiratorie. Di questi decessi 165.000 riguardano i bambini (2). I danni del fumo passivo, infatti, sono particolarmente gravi nei più piccoli, il cui organismo è in fase di sviluppo. I neonati esposti al fumo sono più soggetti alla SIDS (Sudden infant death syndrome), la cosiddetta "morte in culla" nel primo anno di vita. Anche passato questo pericolo, i bambini che vivono con fumatori restano più vulnerabili alle infezioni polmonari e sono più a rischio di asma (3).
Smettere di fumare è un investimento in termini di salute (e anche economico!) incalcolabile sia per chi fuma che per chi vive insieme.
1. Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC)
2. World Health Organization (WHO). Tobacco
3. Ministero della Salute. Tabagismo