È vero che se non conosci qualcuno in ospedale non ti curi?
L’Italia è uno dei paesi europei che garantisce maggior tutela del diritto alle cure. Hanno accesso alle cure, infatti, oltre a tutti i cittadini italiani, anche tutti i cittadini europei ed extraeuropei regolari o irregolarmente presenti sul nostro territorio.
Tutto ciò rappresenta un diritto sancito dall’art. n. 32 della nostra Costituzione (1), di cui l’universalità della cura è elemento portante.
Essere curati nei tempi che si ritengono giusti per il proprio stato di salute, però, spesso non è facile. Proprio per ovviare a ciò oggi, in moltissime strutture sanitarie del nostro Paese, è possibile prenotare le prestazioni alle quali si ha necessità di sottoporsi grazie ad un sistema unificato di prenotazione, il Centro Unico di Prenotazione o CUP (2). Questo sistema, che prevede l’integrazione delle agende di prenotazione di tutte le strutture sanitarie, consente al cittadino di prenotare le prestazioni riducendo i tempi di attesa.
Riguardo l'ospedalizzazione, secondo i dati disponibili sul Nuovo Sistema Informativo Sanitario (3), per i primi 6 mesi del 2014 le dimissioni ospedaliere (e, quindi, i ricoveri ordinari) sono state più di 3 milioni e quasi 1 milione le dimissioni in regime diurno, più di 160.000 le dimissioni da strutture per la riabilitazione e più di 50.000, invece, le dimissioni per lungodegenza.
L'Italia, quindi, cura ancora e per fortuna cura tutti cercando sempre di fare meglio.
1. Ministero della Salute. Servizio sanitario nazionale, i principi. La salute è diritto di tutti, tutelato dalla Costituzione italiana
2. Ministero della Salute. CUP - Centro Unico di Prenotazione
3. Ministero della Salute. Ricoveri ospedalieri, un’analisi preliminare del primo semestre 2014