Se paghi, le liste di attesa per i trapianti di organo si riducono?
I tempi di attesa per il trapianto di un organo o di un tessuto dipendono, prevalentemente, dalla disponibilità di un donatore compatibile e, in secondo luogo, dall'idoneità clinica dei pazienti.
Le liste di attesa per i trapianti, in Italia, vengono gestite dai Centri di coordinamento regionali. Gli adulti possono iscriversi alla lista di attesa di 1 solo Centro (quello della propria Regione di residenza) o, per alcuni organi, alle liste di 2 Centri. In alcuni casi (se il numero di donazioni nella Regione di residenza è inferiore a 5 per milione di abitanti) i pazienti possono iscriversi anche in 3 liste di attesa. Per i bambini, invece, esiste una lista unica a livello nazionale (1).
Mentre il 2019 si era concluso con la seconda migliore prestazione di sempre in termini di trapianti eseguiti, nel 2020 si registra un’inversione di tendenza a causa della pandemia da SARS-CoV-2: infatti, i trapianti da donatore deceduto sono stati 3.133 rispetto ai 3.451 del 2019; quelli da donatore vivente sono stati 304, contro i 363 interventi dell’anno precedente. Il programma da donatore vivente ha subito un calo più significativo in quanto correlato alla sospensione delle attività chirurgiche programmabili e non urgenti, adottata da diverse aziende ospedaliere quale strategia di riorganizzazione e ampliamento di posti di terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza sanitaria. I pazienti in lista d’attesa nel nostro Paese sono, in totale, 10.267. Rispetto al 2019, si è registrata, una diminuzione di pazienti in attesa di un organo (-2,68%); un risultato ascrivibile alla riduzione di chi aspetta un rene, intestino e pancreas a fronte di un incremento rilevato per i pazienti in attesa di cuore, fegato e polmoni.
1. Disponibile sul sito: Centro Nazionale Trapianti