Il reggiseno può provocare il tumore al seno?
La relazione tra l'uso del reggiseno e il rischio di sviluppare il cancro al seno è stata ipotizzata da due antropologi e diffusa con un libro “autopubblicato”. Uno studio condotto su 1.000 donne ha smentito tale teoria.
Due antropologi statunitensi, Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, pubblicarono nel 1995 un libro intitolato “Dressed to kill: The link between breast cancer and Bras” (Vestiti per uccidere: la relazione tra il tumore al seno e i reggiseni). In questo testo, che ebbe subito una grande risonanza sui media e successivamente su Internet, gli autori sostenevano che indossare un reggiseno, in particolare i modelli più costrittivi o quelli rinforzati con ferretti, aumentasse il rischio di sviluppare un cancro del seno. Tra le ipotesi per giustificare il ruolo del reggiseno nello sviluppo del tumore, è stato ipotizzato da questi autori NON-medici (gli antropologi studiano il comportamento umano dal punto di vista generale e culturale), che il reggiseno potrebbe ostacolare il drenaggio a livello del seno e che questo a sua volta influenzerebbe lo sviluppo del tumore. Sostenevano inoltre che il cancro al seno è un problema tipico delle culture in cui è diffuso l'uso del reggiseno, mentre sarebbe quasi assente nelle popolazioni abituate a girare a seno nudo, ad es. nella popolazione maori australiana. Il meccanismo ipotizzato (ovvero il ristagno del liquido linfatico) non ha alcun riscontro nella fisiologia del seno. La linfa della mammella viene infatti drenata a livello dei linfonodi del braccio, che non sono compressi dal reggiseno, mentre non vi sono vie di drenaggio a livello della piega sotto il seno (1).
Inoltre, uno studio pubblicato nel 2014 ha esaminato circa 1.000 donne con cancro al seno diagnosticato tra il 2000 e il 2004, confrontandole con circa 500 donne sane, di età compresa tra i 55 e i 74 anni (2). I ricercatori hanno raccolto informazioni sulla misura di reggiseno, il modello, la presenza o meno di ferretti o sostegni rigidi, il numero medio di ore e l'età di inizio d'uso di questo indumento in tutte le persone reclutate. I risultati sono stati confrontati con altri parametri importanti come la storia familiare di cancro al seno, l'uso di ormoni per contraccezione o per la terapia della menopausa. Mentre l'uso del reggiseno non sembra in alcun modo correlato con la malattia, altri fattori già noti, come la familiarità o l'uso di ormoni si dimostrano rilevanti nel favorire lo sviluppo di questo tipo di tumore. Non esiste quindi alcuna evidenza di correlazione diretta fra l’insorgenza del tumore al seno e le abitudini legate all'utilizzo del reggiseno.
Ci sono però delle precauzioni che restano valide: il reggiseno, se particolarmente stretto e indossato per molte ore durante il giorno, o addirittura la notte, può determinare una stasi della linfa con conseguente indolenzimento delle mammelle e dei cavi ascellari. È inoltre importante ricordare che seguendo delle buone abitudini come dieta ipocalorica a basso consumo di carboidrati e derivati animali e attività fisica regolare si può prevenire l'insorgenza di questo tumore. Inoltre, bisogna ricordare che tra i principali fattori di rischio, oltre alla familiarità, ci sono il consumo di alcol, l’obesità, la sindrome metabolica e l'insulino-resistenza. In tutti questi casi risulta particolarmente importante sottoporsi a controlli senologici regolari e adottare uno stile di vita salutare.
1. Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC). L'uso del reggiseno può aumentare il rischio di ammalarsi di cancro al seno?
2. Chen L, Malone KE, Li CI. Bra Wearing Not Associated with Breast Cancer Risk: A Population-Based Case–Control Study. Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, 2014; 23(10): 2181-2185