Introduzione
Il gruppo sanguigno è una delle numerose caratteristiche di un individuo come, ad esempio, il colore degli occhi e dei capelli; esso è determinato geneticamente ed ereditato da entrambi i genitori. La classificazione avviene sulla base di particolari molecole, denominate antigeni, presenti sulla superficie dei globuli rossi. Sono stati classificati oltre 700 tipi di antigeni e possono essere raggruppati in più di 30 sistemi. I più noti, sono il sistema ABO e il sistema Rh (Rhesus).
Il sistema Rh comprende 5 antigeni: C, c, D, E, e.
Un individuo è definito Rh positivo (Rh+) oppure Rh negativo (Rh-) in base alla presenza, o all’assenza, dell’antigene D sulla membrana dei globuli rossi (Tabella 1).
Rh positivo (Rh+) |
Presenza dell’antigene D (D+) |
Rh negativo (Rh-) |
Assenza dell’antigene D (D-) |
Le più recenti conoscenze sulla genetica e sulla natura del sistema Rh hanno portato all’individuazione di persone che hanno globuli rossi con una debole espressione dell’antigene D sulla loro superficie (“D debole”) e di altre con globuli rossi che esprimono un antigene D “difettoso” (“D parziale”).
Il test
La determinazione del gruppo sanguigno Rh è effettuata su una piccola quantità di sangue, solitamente prelevata attraverso un ago inserito nella vena situata all’interno del gomito. Tutti i test “diretti” per la determinazione del gruppo sanguigno (eseguiti con differenti metodiche: piastra o micro piastra, provetta, schedine con micro colonne di gel o di microsfere, oppure con strumento automatico) si basano sulla presenza, o meno, di una reazione quando il sangue viene messo a contatto con del siero (parte liquida del sangue senza fattori della coagulazione) immune contenente anticorpi anti-D (test di agglutinazione); se si osserva la reazione di agglutinazione (i globuli rossi si radunano in ammassi e si ritrovano in fondo alla provetta - precipitano) la persona è definita Rh positiva (D+).
Risultati
In Italia circa l’85% della popolazione italiana è Rh positiva (D+).
Definire il gruppo sanguigno di un individuo è molto importante in medicina trasfusionale; è fondamentale per accertare sia il gruppo ABO che Rh di un individuo che necessiti di una trasfusione per garantire che il sangue da trasfondere sia compatibile.
In caso di incompatibilità Rh si possono verificare reazioni potenzialmente mortali. Infatti, un individuo Rh- (D-) al quale venga trasfuso sangue Rh+ (D+), produrrà anticorpi anti-D con il rischio di una grave reazione in caso riceva una successiva trasfusione con sangue Rh+ (D+).
La tipizzazione Rh è particolarmente importante per le donne in gravidanza poiché se la madre è Rh- (D-) ma il padre è Rh+ (D+), il feto potrebbe essere positivo per l’antigene D (D+). In questo caso la madre, in seguito al contatto con i globuli rossi Rh+ (D+) del feto, produrrà anticorpi anti-D che, attraversando la placenta, causeranno la distruzione delle cellule del sangue del feto con sviluppo della cosiddetta malattia emolitica Feto-Neonatale (MEFN). La MEFN raramente si verifica alla prima gravidanza, mentre il rischio aumenta notevolmente nel corso delle gravidanze successive.
Inoltre, una donna Rh- (D-), può produrre anticorpi anti-D in seguito ad aborto spontaneo o indotto, ad amniocentesi e ad altri eventi che possano favorire il contatto con i globuli rossi Rh+ (D+) del feto. Nei suddetti casi e dopo il parto, per le donne Rh- (D-) è prevista la cosiddetta immunoprofilassi specifica (somministrazione di anticorpi specifici) che annulla la produzione di anticorpi anti-D ed i rischi ad essa correlati.
Prossimo aggiornamento: 28 Febbraio 2022