Introduzione

Streptococco di gruppo B

Lo streptococco di gruppo B (GBS) è uno dei molti batteri presenti all'interno dell'organismo umano dove, normalmente, non causa alcun tipo di problema. La persona che “ospita” il GBS senza avere disturbi (sintomi) causati dalla sua presenza, è indicata con il termine portatore di GBS o colonizzato da GBS.

È stato stimato che circa una donna gravida su 4 sia portatrice o colonizzata da GBS nel tratto gastro-intestinale e/o genito-urinario.

Donne portatrici di GBS possono avere bambini perfettamente sani. Tuttavia, la presenza del batterio nella donna durante la gravidanza è un fattore di rischio per il neonato che potrebbe acquisire il batterio durante il passaggio nel canale del parto e, in una piccola percentuale (1-2%), sviluppare una infezione invasiva come polmonite, meningite, infezioni diffuse a tutto il corpo (sepsi), morte.

È quindi importante effettuare il test in quanto, se la donna risulta colonizzata da GBS, è possibile effettuare una prevenzione al momento del parto per minimizzare il rischio dell'insorgenza dell'infezione neonatale. Questa consiste nella somministrazione endovenosa di ampicillina alla mamma in travaglio. 

Il test

L'esame (test) per lo streptococco di gruppo B (GBS) va eseguito tra la 36° e la 37° settimana di gestazione. Consiste nella raccolta delle secrezioni vaginali e rettali con un tampone simile a un cotton fioc (tampone vagino-rettale). Può essere utilizzato lo stesso tampone facendo prima il prelievo vaginale e quindi quello rettale oppure due tamponi differenti. I campioni cervicali, perianali, perirettali o perineali non sono tipi di campioni accettabili. Per la raccolta dei campioni non si deve utilizzare uno speculum. Poiché la presenza di GBS può essere intermittente o transitoria, è importante che i prelievi siano effettuati nell'intervallo di tempo indicato; se il test è eseguito più di 5 settimane prima del parto, non è più attendibile.

La presenza di GBS si verifica mediante l'analisi colturale del tampone vagino-rettale. L'arricchimento in brodo del campione (che consiste nel collocare il tampone in un terreno microbiologico liquido a 37°C per 18-24 ore) prima della "semina" su terreno solido selettivo per l'identificazione del batterio è un passaggio fondamentale per l'affidabilità del risultato. Come indicato nelle linee guida, l'arricchimento minimizza la possibilità di un risultato del test falsamente negativo che porterebbe alla mancata somministrazione della profilassi antibiotica intrapartum aumentando così il rischio di sviluppo di infezione invasiva nel neonato. L'esecuzione del tampone vagino-rettale per la ricerca di GBS rientra nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) nella Gazzetta Ufficiale del 18 marzo 2017 - Supplemento n.15 (codice della prestazione 91.08.4).

Risultati

Il risultato dell'esame colturale del tampone vagino-rettale, fornisce una importante informazione al ginecologo che, in caso di test positivo, prescriverà durante il parto la profilassi antibiotica specifica per la prevenzione della malattia invasiva neonatale da streptococco di gruppo B (GBS).

Se il tampone vagino-rettale non è stato eseguito, oppure è stato eseguito al di fuori del periodo raccomandato, la profilassi antibiotica deve essere comunque effettuata in presenza di alcune condizioni a rischio:

  • parto prima del termine (età gestazionale inferiore alla 37° settimana)
  • febbre nella mamma (> 38°C)
  • prolungata rottura delle membrane (>18 ore)
  • precedente figlio con infezione neonatale
  • infezione urinaria da GBS durante la gravidanza

Prossimo aggiornamento: 22 Marzo 2024

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