Introduzione
Con pirosi si intende un bruciore, chiamato comunemente “mal di stomaco”, che si avverte nel torace, dietro lo sterno.
Questo evento può essere occasionale, ad esempio dopo un pasto abbondante; in questo caso non deve destare preoccupazione. Al contrario, se il bruciore si avverte frequentemente ad esempio dopo ogni pasto o più volte nella settimana, potrebbe essere il segnale di un disturbo che richiede una cura medica.
La pirosi tende a presentarsi prevalentemente dopo i cinquant'anni e ne soffre circa la metà della popolazione in questa fascia di età.
Sintomi
Le persone colpite dalla pirosi dopo i pasti avvertono un bruciore e una sensazione dolorosa che si irradia dall'area dello stomaco, nel petto, nella zona dietro lo sterno fino a raggiungere anche la mandibola e la gola.
Questo disturbo è causato dalla risalita nell'esofago delle secrezioni acide provenienti dallo stomaco (reflusso gastroesofageo).
Questo disturbo può essere provocato anche da un colpo di tosse o quando si compiono sforzi fisici.
I dolori possono peggiorare se ci si piega in avanti comprimendo lo stomaco e se si va a letto dopo aver mangiato, perché la posizione distesa favorisce il reflusso gastroesofageo.
Cause
Esistono molteplici cause che possono provocare la pirosi (bruciore di stomaco):
- minore efficienza del diaframma (il muscolo che separa il torace dall'addome) e della giunzione esofago-gastrica (il punto di passaggio tra esofago e stomaco) che non riescono a impedire al contenuto dello stomaco di risalire nell'esofago irritandolo
- produzione eccessiva di succhi acidi da parte dello stomaco
- aumento della pressione sullo stomaco, dovuto, ad esempio, al sovrappeso o alla gravidanza
- pasti irregolari, troppo grassi, troppo abbondanti
- alcuni alimenti, spezie, cibi acidi, bevande alcoliche, caffè, ecc
- assunzione di determinati farmaci, in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
- fumo
- stress
- cambi nell'alimentazione
Diagnosi
L’accertamento (diagnosi) della pirosi non richiede esami specifici. Disturbi quali la sensazione di bruciore doloroso, il rigurgito acido, la loro frequenza e la tempistica del loro verificarsi sono elementi sufficienti affinché il medico possa pervenire ad una corretta diagnosi. In tal caso il medico prescriverà un trattamento che ridurrà l'acidità e lo stress.
Se i disturbi (sintomi) si presentano occasionalmente, è possibile ricorrere all'automedicazione rivolgendosi al farmacista per farsi consigliare gli specifici farmaci da banco per neutralizzare l'acido gastrico (farmaci antiacidi, farmaci inibitori della pompa protonica).
Se la cura non dovesse apportare benefici e i disturbi dovessero persistere, il medico valuterà se è opportuno prescrivere esami approfonditi come la esofagogastroduodenoscopia o gastroscopia. L’esame consiste nell'introdurre attraverso la bocca una sonda a fibra ottica con la quale si ottengono immagini dell'esofago, dello stomaco e del duodeno. L’esame consente di rilevare eventuali lesioni causate nell'esofago dalla risalita dell’acido gastrico. Laddove si ritenga necessario, si potrà procedere alla raccolta di frammenti dell'esofago (biopsie) per analisi più approfondite. Un altro esame che può essere eseguito su consiglio dello specialista gastroenterologo è la PH-metria delle 24 ore. Questo esame è utile per registrare la frequenza di reflusso e misurarne l'acidità.
Prevenzione
È possibile tenere sotto controllo la pirosi attenuando così i disturbi del bruciore di stomaco. L'adozione di un regime alimentare adeguato e di uno stile di vita più salutare possono contribuire efficacemente a ridurre la frequenza del manifestarsi della pirosi.
In particolare, va tenuto presente come alcuni prodotti alimentari in generale favoriscano l'insorgere della pirosi. Essi includono:
- agrumi
- crauti
- pomodori
- piatti piccanti
- sottaceti
- miele
- marmellata
- cioccolato
- caffè
- bevande gassate
- tè
- birra
- alcolici
La capacità di ciascuno di questi alimenti di indurre pirosi differisce da individuo a individuo. È pertanto importante che coloro che soffrono di pirosi identifichino gli alimenti responsabili per cercare di ridurne al minimo l’assunzione.
Tra le abitudini alimentari da adottare è buona norma porre maggiore attenzione, oltre a quello che si mangia, anche a come si mangia, ad esempio è consigliabile:
- mangiare lentamente
- suddividere l'alimentazione giornaliera in più pasti, che così risulteranno più leggeri
- evitare di mangiare troppo la sera
- prendere i farmaci antinfiammatori durante i pasti, e non prima o dopo o a stomaco vuoto
È utile anche modificare alcune abitudini di vita come:
- aspettare almeno due o tre ore dopo il pasto prima di coricarsi
- sollevare di 10 -15 cm dove si poggia la testa nel letto, rendendo la posizione coricata non completamente orizzontale, per rendere più difficile il reflusso gastrico.
- smettere di fumare, il tabacco favorisce il reflusso gastrico
- adottare un abbigliamento comodo, vestiti attillati e cinture strette, comprimendo il basso ventre, favoriscono il reflusso
- ridurre lo stress
- praticare forme di meditazione e di rilassamento, per allentare la tensione nervosa
- perdere peso, in questo modo viene ridotta o eliminata la pressione che il sovrappeso esercita sullo stomaco
- prestare attenzione ai farmaci antinfiammatori, consultando il proprio medico sulla opportunità e frequenza della loro assunzione
Se il cambiamento delle proprie abitudini alimentari e di vita non sono sufficienti ad attenuare i sintomi della pirosi è fondamentale rivolgersi al proprio medico che valuterà anche l’opportunità di rivolgersi allo specialista gastroenterologo.
Link approfondimento
Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE). Linee Guida
Prossimo aggiornamento: 11 Giugno 2022