Introduzione
La cisticercosi è una malattia infettiva parassitaria caratterizzata dalla formazione di cisti (o cisticerchi) nei tessuti infestati dalle larve (stadio precoce dello sviluppo) del parassita Taenia solium (o verme solitario). Si distingue dalla teniasi che è causata dalla forma adulta dello stesso parassita Taenia solium (e da altri membri del genere Platelminti Cestodi quali T. saginata e T. asiatica). Nel caso della teniasi l’uomo rappresenta l’ospite definitivo del parassita e sviluppa l’infezione in seguito a ingestione di carne di maiale poco cotta che può contenere le cisti larvali. Nell’intestino umano queste si trasformano in individui adulti (vermi) e possono rimanervi anche per anni. Se invece si ingeriscono le uova del parassita eliminate da individui con teniasi attraverso le feci, l’uomo diventa l’ospite intermedio e sviluppa la cisticercosi.
La cisticercosi quindi si contrae in seguito a trasmissione oro-fecale del parassita, ovvero per ingestione delle uova rilasciate nell’ambiente attraverso le feci di persone con infezione intestinale da Taenia solium. Gli embrioni rilasciati nello stomaco e nell’intestino migrano in diversi organi e tessuti, dove si trasformano in cisti. A seconda del tipo di tessuto interessato e del numero delle cisti, la malattia può essere più o meno grave. L'infezione dei muscoli è di solito asintomatica, mentre lo sviluppo di cisti nel cervello e nel midollo spinale (noto come neurocisticercosi, NCC) può dare una sintomatologia importante, e avere un decorso grave e potenzialmente letale.
Le forme lievi di cisticercosi non vengono trattate e si risolvono spontaneamente, nei casi più gravi di neurocisticercosi si utilizzano farmaci anti-elminti (diretti contro i vermi) e farmaci antinfiammatori.
Sia la teniasi che la cisticercosi sono diffuse a livello globale ma sono più frequenti nelle aree rurali dell'America Latina, del Sud-Est Asiatico, Cina, India e Africa Sub-sahariana, caratterizzate da scarse condizioni igieniche e stretta convivenza tra uomini e suini (ospiti intermedi del parassita). La neurocisticercosi rappresenta la più frequente causa prevenibile di epilessia nei Paesi in via di sviluppo.
Non esiste un vaccino per la cisticercosi. Il controllo della diffusione della malattia si realizza con adeguati sistemi di sorveglianza volti all’identificazione e al trattamento delle persone con teniasi intestinale per prevenire la trasmissione fecale-orale di uova. A livello individuale la prevenzione si attua seguendo adeguate norme igieniche.
Sintomi
Il tempo tra l'infezione e l'insorgenza dei sintomi può variare da diversi mesi a molti anni. Il numero di cisti (o cisticerchi) presenti in un individuo può variare da uno a più di mille. Generalmente le cisti vive non sono riconosciute dal sistema immunitario dell’ospite. Al contrario, una risposta infiammatoria acuta e importante si verifica quando le cisti degenerano/muoiono rilasciando antigeni (proteine che attivano il sistema immunitario). Questo fenomeno può verificarsi a distanza di anni dall’infezione.
I cisticerchi possono localizzarsi nei muscoli scheletrici e cardiaci, nella cute e i tessuti sottocutanei (in cui formano noduli palpabili), nei polmoni, nel fegato e in altri tessuti, compresa la mucosa della bocca.
Nella maggior parte dei tessuti l’infezione causa sintomi lievi e si risolve spontaneamente. Manifestazioni cliniche importanti si osservano invece quando l’infezione interessa il sistema nervoso centrale (neurocisticercosi). I sintomi dipendono dal numero, dalla posizione, dalle dimensioni e dallo stadio (vitale, degenerante o calcificato) dei cisticerchi, e dall'intensità della risposta infiammatoria dell’ospite.
Le convulsioni o crisi epilettiche rappresentano la manifestazione clinica più comune osservata nel 70-90% delle persone sintomatiche e si stima che circa il 30% delle persone con epilessia nei Paesi dove l’infezione è endemica (molto frequente) sia affetto da neurocisticercosi. Manifestazioni cliniche meno frequenti ma più gravi comprendono l’ipertensione endocranica, l’idrocefalo (accumulo di liquidi nel cervello), la meningite cronica e anomalie del nervo cranico. Nei casi più gravi, se non trattata, la neurocisticercosi può portare a ictus cerebrale o morte improvvisa.
La neurocisticercosi può essere “parenchimale" o “extraparenchimale”. La forma parenchimale, più comune, si verifica quando le cisti si sviluppano all'interno del tessuto cerebrale, quella extraparenchimale si verifica quando si sviluppano cisticerchi in altre aree, come le meningi (membrane che rivestono il cervello), lo spazio sub-aracnoideo (spazio tra le meningi), i ventricoli (canali) cerebrali, la colonna vertebrale o gli occhi. La malattia parenchimale caratterizzata da un piccolo numero di cisti ha un buon decorso (prognosi) a lungo termine anche senza terapia, rispetto alla malattia parenchimale con più di 50 cisti e a quella extraparenchimale. Esiste poi una forma rara chiamata "cisticercosi racemosa" che è dovuta allo sviluppo di cisti insolitamente grandi, multilobulari e raggruppate nello spazio sub-aracnoideo e nelle meningi.
I cisticerchi localizzati nel midollo spinale, possono causare radicoliti (infiammazione delle radici dei nervi) e problemi motori dovuti a compressione. Se invece invadono l’occhio possono dare disturbi visivi, congiuntiviti e perfino distacco della retina.
Cause
La cisticercosi è una malattia parassitaria causata dalla Taenia solium (o verme solitario) ed è dovuta alla formazione di cisti (o cisticerchi) in vari tessuti e organi dell’ospite. Queste cisti contengono le larve (stadio precoce dello sviluppo) del parassita. Si contrae in seguito a trasmissione oro-fecale del parassita, ovvero per ingestione delle uova rilasciate nelle feci da persone con infezione intestinale da Taenia solium (teniasi). Questo può avvenire per contatto diretto con le feci dovuto a scarsa igiene delle mani o attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati (verdure, carne poco cotta).
Sono stati riportati casi di autoinfezione, cioè di persone con teniasi intestinale che si reinfettano con le uova di Taenia da esse stesse rilasciate.
Una volta arrivate nello stomaco, le uova si liberano del loro involucro e rilasciano gli embrioni. Questi perforano la parete dello stomaco e dell’intestino tenue e, attraverso il circolo sanguigno, possono raggiungere vari organi e tessuti, dove si trasformano in cisti. Il tipo e la gravità della malattia dipendono dalla localizzazione delle cisti, e i disturbi (sintomi) che causano sono variabili e possono interessare i muscoli, il cervello, il midollo spinale o gli occhi. Le cisti possono andare incontro a degenerazione (morte) e successiva calcificazione attraverso un processo spontaneo oppure in seguito a trattamento con farmaci anti-elminti (specifici per il parassita). In questi casi si sviluppa una forte risposta infiammatoria da parte dell’ospite, che peggiora la sintomatologia.
Sia la teniasi che la cisticercosi sono diffuse a livello globale ma sono più frequenti nelle aree rurali dell'America Latina, del Sud-Est Asiatico, Cina, India e Africa Subsahariana, aree caratterizzate da scarse condizioni igieniche e stretta convivenza tra uomini e suini (ospiti intermedi del parassita). Sono meno frequenti invece nei Paesi occidentali e nei Paesi islamici dove è poco frequente il consumo di carne suina.
Diagnosi
Per la diagnosi di cisticercosi il medico raccoglie informazioni sul tipo di sintomi, sugli eventuali viaggi nei Paesi in via di sviluppo ad alto rischio e sui cibi consumati. Gli esami del sangue permettono di rivelare la presenza di anticorpi diretti contro il parassita, ma non sempre danno informazioni, soprattutto nel caso delle infezioni lievi. L’esame radiologico può rivelare le calcificazioni (conseguenti alla morte dei cisticerchi) nei muscoli o negli organi infestati. Per la diagnosi di neurocisticercosi è richiesta la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica nucleare dell’encefalo, ancora più sensibile e in grado di rivelare le cisti morte. Le dimensioni e le caratteristiche delle lesioni evidenziate determinano il tipo di trattamento.
Le persone a cui viene diagnosticata la cisticercosi, così come i loro familiari, dovrebbero essere testati per l'infezione intestinale da Taenia solium. Questo per curare l’eventuale infezione ed evitare la trasmissione delle uova ad altri individui.
Terapia
Nella maggior parte dei casi l’infezione si risolve spontaneamente senza uso di farmaci. Gli interventi terapeutici più frequenti e urgenti sono mirati alla gestione delle complicazioni neurologiche nella neurocisticercosi. Essi includono l’utilizzo di farmaci anticonvulsivi e corticosteroidi, fino all’impianto di uno shunt (valvola) ventricolare per drenare l’edema o altri interventi chirurgici in caso di aumento della pressione intracranica. Anche le cisti nell’occhio e nel midollo spinale vanno rimosse chirurgicamente.
In soggetti sintomatici con lesioni multiple (numerose cisti e coinvolgimento di più organi e tessuti), può essere prescritto un trattamento con farmaci anti-elminti (specifici per il parassita), da somministrare sotto stretto controllo medico poiché la morte delle larve indotta da questi farmaci provoca una risposta infiammatoria che può peggiorare la sintomatologia. A questo proposito, si possono prescrivere trattamenti antiinfiammatori con corticosteroidi in associazione agli anti-elminti. Questo trattamento non è invece indicato per quei pazienti che presentano cisti calcificate (morte). Anche quando la terapia antielmintica ha un effetto positivo può essere ancora necessario l'uso continuato di farmaci anticonvulsivi e altri farmaci sintomatici poiché la malattia può essere irreversibile.
Prevenzione
Non esiste un vaccino per la cisticercosi. Il controllo della malattia si realizza con la prevenzione della trasmissione fecale-orale di uova da persone con teniasi. Pertanto l'identificazione delle persone infettate con Taenia solium (i cosiddetti vettori) e il loro trattamento sono importanti misure di sanità pubblica che possono arrestare il ciclo di trasmissione del parassita e prevenire il diffondersi della malattia.
Teniasi e cisticercosi sono state dichiarate eradicabili (eliminabili) dall’International Task Force for Disease Eradication nel 1992, e nel 2012 sono state incluse nella roadmap (progetto) delle malattie tropicali neglette (NTD) con cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si impegnava a validare una strategia per il controllo e l’eliminazione. Questo obiettivo non è stato ancora raggiunto per diverse ragioni, quali le limitate risorse finanziarie, le capacità inadeguate e le barriere per l’accesso ai servizi sanitari necessari nei Paesi in cui queste malattie sono presenti.
A livello individuale è importante seguire le norme igieniche e adottare alcune precauzioni, soprattutto quando si viaggia in aree in cui l’infezione è endemica e vi sono condizioni igieniche scarse:
- lavarsi le mani con acqua calda e sapone dopo aver usato il bagno, aver cambiato i pannolini e prima di maneggiare il cibo (leggi la Bufala)
- lavare e sbucciare la frutta e le verdure crude prima di mangiarle
- preferire acqua imbottigliata, oppure bollita o filtrata
Bibliografia
Prodjinotho UF, Lema J, Lacorcia M, Schmidt V, Vejzagic N, Sikasunge C, Ngowi B, Winkler AS, Prazeres da Costa C. Host immune response during Taenia solium Neurocysticercosis infection and treatment. PLoS Negletted Tropical Diseases. 2020; 14(4)
Link approfondimento
Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Cysticercosis
World Health Organization (WHO). Taeniasis/cysticercosis
Prossimo aggiornamento: 09 Aprile 2026