Introduzione
Il cortisone è un ormone corticosteroide con caratteristiche antinfiammatorie. È prodotto naturalmente, in piccole quantità, dalle ghiandole surrenali quando si verificano situazioni di stress.
I cortisonici sono farmaci di sintesi con una struttura chimica analoga ai corticosteroidi naturali che vengono utilizzati, principalmente, a scopo antinfiammatorio e per ridurre l'attività del sistema immunitario.
Il cortisone venne identificato per la prima volta dal chimico americano Edward C. Kendall, che a seguito della sua scoperta venne poi insignito del premio Nobel per la medicina nel 1950.
Riprodotto per sintesi in laboratorio, a partire dalla fine degli anni ‘40 fu iniziata la sua sperimentazione su malati colpiti da artrite reumatoide o da altre malattie e, visti gli eccellenti risultati ottenuti, ne venne avviata la produzione farmaceutica.
Caratteristiche e Usi
Cortisone e cortisonici oggi sono utilizzati per il loro effetto antinfiammatorio e di riduzione dell'attività del sistema di difesa dell'organismo (sistema immunitario) nella cura di malattie autoimmuni e di varia altra natura quali:
- artrite reumatoide
- colite ulcerosa
- dermatiti
- endocrinopatie
- lupus eritematoso sistemico
- malattie allergiche (asma, rinite, ecc.)
- malattie oculari (cheratite, uveite, ecc.)
- nefriti
- reumatismo articolare acuto
- terapie antirigetto dei trapianti
L'azione antinfiammatoria è destinata a ridurre e attenuare i disturbi (sintomi) senza eliminarne la causa. Come immunosoppressore il cortisone svolge la sua funzione nei casi in cui è necessario ottenere una riduzione o l'eliminazione della risposta immunitaria, come avviene nel caso delle malattie autoimmuni o dei trapianti d'organo.
L'impiego dei cortisonici può avvenire con diverse modalità. Nelle terapie per le malattie persistenti nel tempo (croniche) o di lunga durata sono utilizzati prevalentemente per bocca (via orale) o per via aerea (inalazioni); nelle situazioni di urgenza sono somministrati tramite iniezione (intramuscolare, endovenosa e sottocutanea) mentre in dermatologia e oculistica si privilegia un trattamento per via locale (via topica) con uso di creme, colliri, spray.
Per avere maggiori informazioni sui principi attivi nominati nel contributo o comunque appartenenti a questa classe di farmaci è possibile visitare il sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) cliccando QUI. Per cercare un farmaco utilizzando il nome commerciale e non il principio attivo si può cliccare QUI. All'interno del sito è possibile trovare tutti i foglietti illustrativi dei farmaci e anche alcune informazioni aggiuntive. Se accanto al nome del farmaco è scritto "revocato" il farmaco non è più in commercio.
Effetti collaterali
Cortisone e cortisonici hanno numerosi effetti collaterali legati, soprattutto, alla dose e alla durata della cura e solo in minima parte al tipo di cortisonico impiegato.
Mentre sono da escludere effetti significativi per un impiego di breve durata o per trattamenti locali, in caso di trattamenti intensivi e di lunga durata si possono avere:
- aumento di peso
- acne
- alterazioni cutanee
- arrossamento del volto
- cambiamenti di umore
- debolezza muscolare e ossea
- emorragie
- gonfiore a viso e mani dovuto a ritenzione idrica
- iperglicemia
- ipertensione
- osteoporosi e demineralizzazione ossea
- ritenzione di sodio
- pancreatite
- ulcera peptica
Gli effetti indesiderati (effetti collaterali), inoltre, possono essere potenziati dalla contemporanea assunzione di diuretici, antidiabetici orali, salicilati.
L'assunzione di cortisone e cortisonici per periodi di tempo prolungati determina la riduzione della produzione fisiologica di cortisone da parte delle ghiandole surrenali. In caso di una brusca interruzione della cura, quindi, possono manifestarsi disturbi legati alla mancanza dell'ormone (sindrome da deprivazione). Per questo motivo, è necessario ridurre progressivamente e gradualmente il dosaggio del cortisone sotto il diretto controllo del medico.
Controindicazioni
L'impiego di cortisone e cortisonici è controindicato in caso di ulcera gastroduodenale, diabete, glaucoma, ipertensione, osteoporosi, nelle malattie cardiovascolari e renali con ipertensione arteriosa, nelle psicosi, nella tubercolosi e nelle malattie infettive. In presenza di queste condizioni, il medico curante, o lo specialista, valuterà caso per caso l'opportunità di somministrare cortisonici sulla base dei rischi e dei benefici.
Interazioni con altri medicinali
Generalmente, per cortisone e cortisonici non vengono riportate interazioni particolarmente gravi con altri tipi di farmaci. È bene, tuttavia, avvertire sempre il proprio medico se si stanno prendendo anche altri medicinali, o se si è in gravidanza o in allattamento, per una corretta valutazione degli eventuali rischi.
Il cortisone, inoltre, è indicato tra i farmaci che potenziano l'azione degli anticoagulanti e in associazione con l'acido acetilsalicilico (aspirina) può aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale e di ulcera allo stomaco.
Prossimo aggiornamento: 27 Febbraio 2022