Introduzione
Le gastroenteriti sono infezioni che riguardano lo stomaco e l'intestino. Possono verificarsi in persone di tutte le età ma sono molto comuni nei neonati e nei bambini al di sotto dei 5 anni, in questo caso sono solitamente causate da un virus chiamato rotavirus (per il suo aspetto simile a quello di una ruota) o da cibo infettato da batteri.
Una delle conseguenze più temute delle gastroenteriti è la disidratazione (condizione che si verifica quando la quantità di acqua introdotta con l'alimentazione o bevendo è minore di quella che l'organismo consuma per le sue attività fisiologiche o a causa di malattie) che può essere poco più di un semplice inconveniente per un adulto in buona salute ma, se non vengono reintegrati adeguatamente i liquidi persi, può avere conseguenze gravi per anziani, bambini molto piccoli o persone con sistema immunitario indebolito.
Le gastroenteriti possono essere causate da virus, batteri o parassiti e sono caratterizzate da disturbi (sintomi) quali nausea, vomito e diarrea che, se ripetuti, possono determinare una grave perdita di liquidi.
La trasmissione dell’infezione può avvenire per contatto diretto portando alla bocca le mani contaminate con i germi (via mani-bocca) o, indirettamente, a seguito dell’ingestione di alimenti e/o acqua contaminati o attraverso l’uso di utensili o stoviglie non puliti.
In Europa e nelle zone a clima temperato del pianeta si registrano picchi nel numero dei casi di gastroenteriti virali nel periodo invernale, tra novembre e marzo. Nei paesi tropicali anche se possono verificarsi impennate nel numero di casi, i virus responsabili della gastroenterite sono presenti sostanzialmente tutto l'anno. Generalmente le infezioni si risolvono spontaneamente, ma, in caso di persistenza dei disturbi (sintomi) per diversi giorni, il medico potrebbe prescrivere esami specifici ed eventualmente terapie antibiotiche, accanto a quella reidratante.
Le forme di gastroenterite virale sono spesso chiamate "influenza intestinale", in modo improprio, in quanto non sono causate dal virus influenzale.
Sintomi
I principali disturbi (sintomi) causati dalle gastroenteriti sono:
In alcune persone si possono manifestare altri disturbi (sintomi) come perdita di appetito, dolore allo stomaco, dolori agli arti e mal di testa. Quando le gastroenteriti si sviluppano in una forma leggera, i malati possono guarire senza alcuna cura. Tuttavia, un vomito persistente o una diarrea acuta (3 o più scariche diarroiche nell’arco delle 24 ore) possono portare a disidratazione grave dell'organismo che può mettere a rischio la vita in mancanza di una cura adeguata.
I disturbi solitamente appaiono circa un giorno dopo aver contratto l’infezione e durano meno di una settimana, solo in alcuni casi possono durare di più.
È opportuno contattare il proprio medico se i disturbi non migliorano dopo alcuni giorni e se:
- si manifestano i segnali di una forte disidratazione come, ad esempio, vertigini, poca o inesistente urinazione o perdita di conoscenza
- si ha diarrea con perdite di sangue
- si vomita costantemente e non si riesce a trattenere nessun tipo di liquido
- si ha una febbre che supera i 38 gradi
- si è tornati da un viaggio in un paese con scarse condizioni igieniche
- si ha una condizione medica invalidante, ad esempio una malattia infiammatoria cronica dell’intestino, o un sistema immunitario indebolito
Cause
Le gastroenteriti si possono contrarre per contatto diretto portando alla bocca le mani contaminate con i germi (via mani-bocca) o, indirettamente, a seguito dell'ingestione di alimenti e/o acqua contaminati, attraverso l'uso di utensili o stoviglie non puliti, portando le mani alla bocca (o toccando il cibo) senza essersele prima accuratamente lavate dopo essere venuti a contatto con superfici, persone o animali contagiati o portatori della malattia, o a seguito del consumo di cibo non conservato alle corrette temperature.
Le gastroenteriti possono essere causate da:
- virus (tra i più frequenti: rotavirus, norovirus, adenovirus)
- batteri (ad esempio salmonella, campylobacter jejuni, escherichia coli patogeni, vibrio cholera, shigella, clostridium difficile)
- parassiti (ad esempio giardia lamblia, cryprosporidium, entamoeba histolytica)
Quando si è in grado di identificarne la causa, si può utilizzare il nome specifico della malattia, evitando il termine generico di "gastroenterite”.
I virus che causano le gastroenteriti possono diffondersi molto facilmente, ad esempio piccole particelle di vomito o di feci di una persona infetta possono arrivare alla bocca
- tramite un contatto ravvicinato con la persona malata (si possono, ad esempio, inalare piccole particelle di vomito)
- tramite superfici od oggetti
Una persona con gastroenterite è contagiosa a partire dalla manifestazione dei disturbi (sintomi) fino a 48 ore dopo la loro scomparsa.
La gastroenterite batterica è meno comune di quella virale, tra le infezioni trasmesse dagli alimenti si possono segnalare le salmonellosi associate al consumo di uova e prodotti a base di uova crude o di carni poco cotte di pollo e maiale; le campilobatteriosi derivanti dal consumo di carni poco cotte e latte non pastorizzato; le gastroenteriti dovute ad escherichia coli, associate alla diarrea del viaggiatore e ad ingestione di alimenti contaminati (includenti alcuni germogli di importazione) e il colera legato al consumo di frutti di mare crudi o poco cotti.
La trasmissione da persona a persona è comune nelle forme da shigella o da rotavirus; quelle da clostridium difficile compaiono in genere nelle persone che hanno effettuato prolungati trattamenti antibiotici.
Diagnosi
L'accertamento della gastroenterite (diagnosi) si basa sulla valutazione delle condizioni della persona colpita e sull'esame delle feci.
Nell'esame iniziale, il medico dovrebbe tenere conto delle caratteristiche delle scariche diarroiche (entità, frequenza, aspetto, consistenza, presenza o meno di sangue e muco) e della presenza degli altri disturbi (febbre, vomito, ecc.). Per effettuare la diagnosi può essere utile ricostruire i comportamenti e le attività svolte dalla persona malata nelle ore o nei giorni precedenti alla comparsa dei disturbi: ad esempio, il tipo di alimenti consumati, eventuali contatti con persone che avevano gli stessi sintomi, viaggi recenti in paesi con scarse condizioni igieniche.
Molto importante è la ricerca dei segni di disidratazione come, ad esempio, una ridotta produzione di urina, sete eccessiva, secchezza della bocca e sonnolenza insolita.
Nei pazienti molto disidratati, con febbre alta e sangue o pus nelle feci, il medico può richiedere l'esame colturale delle feci (coprocoltura) per individuare il microrganismo responsabile.
Terapia
Non esiste una cura specifica per le gastroenteriti, fatta eccezione per alcune infezioni parassitarie e batteriche. Bisogna attendere che la malattia faccia il suo corso ma, nei casi che lo richiedano, si possono utilizzare farmaci per alleviare e/o risolvere i disturbi (sintomi). Se compaiono un’improvvisa diarrea o del vomito, la cosa migliore è restare a casa fino a che non ci si senta meglio (leggi la Bufala). Nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di rivolgersi al medico a meno che i sintomi non peggiorino o si abbiano altre malattie concomitanti.
Per alleviare i disturbi si può:
- bere molti liquidi (soprattutto acqua), per prevenire la disidratazione
- usare bevande specifiche per reidratarsi (possono essere acquistate in farmacia) se compaiono segni di disidratazione (ad esempio, ridotta produzione di urina, sete eccessiva, secchezza della bocca e sonnolenza insolita). Nei casi più gravi può essere previsto il ricovero in ospedale e la somministrazione di soluzioni contenenti elettroliti per via endovenosa
- prendere del paracetamolo, se si hanno febbre o dolori
- riposare
- prediligere alimenti semplici come zuppe (zuppa di carote in particolare), riso, pasta o pane, se si ha voglia di mangiare
- evitare latticini, caffeina, alcol, cibi grassi o molto conditi
- evitare l’assunzione di medicine contro la diarrea che potrebbero ritardare l’eliminazione del virus o batterio responsabile della diarrea
- assumere fermenti lattici (probiotici) in grado di migliorare l’equilibrio della flora batterica (l'insieme dei microorganismi che si trovano nel tubo digerente) e aiutare a combattere la diarrea
Nei casi più gravi e nel caso di persone maggiormente a rischio (bambini molto piccoli, anziani, soggetti con sistema immunitario indebolito), il medico può prescrivere degli antibiotici qualora sospetti l'origine batterica della gastroenterite.
Questa classe di farmaci deve essere utilizzata solo se prescritta dal medico poiché, in alcuni casi, i trattamenti prolungati con antibiotici possono provocare alcuni tipi di gastroenterite. Nelle forme causate da virus gli antibiotici non vanno mai usati perché non hanno alcun effetto.
Le gastroenteriti sono molto contagiose, quindi bisogna lavarsi le mani frequentemente e accuratamente mentre si è ammalati e aspettare almeno 48 ore dalla scomparsa dei disturbi (sintomi) prima di tornare al lavoro o a scuola.
Prevenzione
Non esistono misure efficaci per evitare di essere colpiti dalle gastroenteriti, la loro prevenzione si basa prevalentemente su misure igieniche e comportamentali:
- lavarsi spesso le mani con il sapone e farlo sempre dopo aver usato il bagno e prima di maneggiare i cibi (Video)
- fare molta attenzione alle modalità con cui gli alimenti vengono preparati e conservati
- se non si è certi della provenienza, consumare sempre la carne ben cotta
- evitare di mangiare uova o salse preparate con uova crude
- porre la massima attenzione alla conservazione dei cibi, solitamente è meglio non mangiare carne, insalate, salse, che siano state tenute a temperatura ambiente per più di 2 ore
- evitare di condividere asciugamani, utensili, posate, stoviglie con altre persone
Quando si viaggia in aree del mondo dove le condizioni di igiene sono scarse, è più facile contrarre le gastroenteriti tramite cibo o acqua contaminati.
Si possono ridurre i rischi seguendo alcuni accorgimenti:
- bere acqua solo da bottiglie confezionate
- evitare i cubetti di ghiaccio nelle bevande poiché potrebbero essere stati preparati con acqua contaminata
- utilizzare acqua imbottigliata anche per lavarsi i denti
- evitare di mangiare cibi crudi che possano essere stati toccati, come la frutta sbucciata o le insalate
- astenersi dal mangiare carne o pesce crudi o poco cotti
Per evitare la diffusione delle gastroenteriti è consigliabile:
- evitare di andare al lavoro o a scuola almeno nelle 48 ore successive alla scomparsa dei sintomi
- mantenere buone condizioni igieniche sia a casa sia nelle scuole e in tutti gli ambienti collettivi dove vivono persone soggette a maggior rischio, come i bambini piccoli, gli anziani o le persone immunodepresse
- disinfettare tutte le superfici che possono essere state contaminate, ad esempio pulire e disinfettare il coperchio e la seduta del water dopo un episodio di vomito o scarica di diarrea
- lavare capi di abbigliamento o lenzuola che possano essere stati contaminati, separatamente e con acqua calda
Vivere con
La gastroenterite è generalmente una infezione acuta risolvibile con cure appropriate ma uno dei suoi disturbi (sintomi) più diffusi, la diarrea, può, in alcuni casi, diventare cronica. Si parla di diarrea cronica quando il disturbo persiste per più di quattro settimane. È sempre importante recarsi da un medico per determinare la causa della diarrea cronica e, di conseguenza, predisporre le cure adeguate. Mentre si eseguono gli accertamenti si deve evitare la disidratazione (evitando però di bere alcol che può favorirla), seguire una dieta bilanciata ed evitare le bevande che contengono caffeina, come il tè ed il caffè.
Bibliografia
NHS. Diarrhoea and vomiting (Inglese)
Mayo Clinic. Viral gastroenteritis (stomach flu) (Inglese)
Prossimo aggiornamento: 14 Dicembre 2023