Introduzione
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’incidente stradale come uno scontro che avviene su una strada pubblica in cui è interessato almeno un veicolo e che può avere (ma non necessariamente) conseguenze sulla salute di chi vi è coinvolto.
Gli incidenti stradali costituiscono una delle prime cause di morte. In quanto tali, rappresentano un'emergenza di sanità pubblica sia per il forte impatto sulla salute delle persone coinvolte, sia per le conseguenze economiche.
L'elevato numero di morti o di invalidità permanenti o temporanee che ne derivano riguarda principalmente la fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 44 anni di età.
L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) riporta un calo di incidenti stradali nel 2023 rispetto al 2022 (44.778 contro 45.387). Quelli mortali sono stati 449 (nel 2022 erano 521) e anche il numero delle vittime (495) è diminuito rispetto all'anno precedente con una riduzione del 17,1%. Inversione di tendenza anche per gli incidenti con feriti che rispetto al 2022 sono stati -3,9%. Riguardo ai decessi, nel 2023 sono stati 44.778 contro i 45.387 del 2022.
Per il decennio 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030, rispetto all’anno di benchmark (fissato al 2019).
Sicurezza stradale
Da un punto di vista di politica sociale il tema della sicurezza stradale suscita sempre molta attenzione, dal momento che questo genere di incidenti rappresenta in Italia la prima causa di morte per giovani tra i 15 e i 24 anni, ed è responsabile di oltre ¼ dei decessi che accadono in questa fascia di età.
Il tema della sicurezza stradale va, quindi, necessariamente affrontato con un approccio multisettoriale che richiede:
- solida collaborazione tra diversi Ministeri, Infrastruttura e della mobilità sostenibili, Salute, Interno e Istruzione
- misure di prevenzione, basate su evidenze scientifiche
- politiche di educazione stradale, che richiamino al rispetto della segnaletica e dei limiti di velocità (sia su strade urbane che extraurbane)
- educazione della popolazione alla corretta percezione dei rischi (ad esempio, consumo di alcol e velocità elevata)
- educazione dei genitori all’uso dei dispositivi di sicurezza per sé stessi e per i propri figli di qualsiasi età (cinture di sicurezza, seggiolini, casco)
- educazione stradale nelle scuole
Oltre ad attività di tipo preventivo, educativo e informativo, è necessario anche migliorare le infrastrutture e i controlli da parte delle forze dell’ordine per prevenire gli incidenti, dissuadere dall’infrangere le regole e non solo per punire i trasgressori.
Per migliorare la sicurezza della viabilità, la Polizia Stradale ha installato su autostrade, principali strade extraurbane e di grande comunicazione, moderni sistemi per il rilevamento della velocità, la regolazione della segnalazione e il controllo delle infrazioni (come autovelox, videosorveglianza, tutor telematici). Le strade provinciali e comunali, sono invece controllate dalle polizie locali.
Oltre a queste valide misure di "controllo", è necessario cercare di sensibilizzare le persone al tema della sicurezza stradale, intesa non solo come l’imposizione di un insieme di regole da rispettare, ma come il risultato di un comportamento etico che dia il giusto valore alla vita e alla persona umana.
Quando si è alla guida, è comunque consigliabile mettere in pratica i seguenti comportamenti:
- prima di mettersi in viaggio controllare ruote e pneumatici, sterzo e freni
- utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza (casco, seggiolini, cinture anteriori e posteriori)
- mantenere una corretta distanza di sicurezza
- in caso di nebbia, pioggia o scarsa visibilità:
- servirsi di luci anabbaglianti, fendinebbia, luci posteriori antinebbia, tergicristalli e strategie di guida
- concentrare l’attenzione sulla strada
- mantenere un’andatura moderata e costante, evitare il sorpasso, fermarsi solo in caso di stretta necessità e fuori dalla carreggiata utilizzando le apposite aree di emergenza per la sosta
Oltre a questi consigli, e sempre a scopo preventivo e di corretta informazione, si continuano a realizzare campagne di comunicazione istituzionale e incontri di educazione stradale specialmente per le scuole. Negli istituti scolastici si cerca, infatti, di far comprendere ai giovani la necessità di una guida prudente e sicura, cercando inoltre di sfatare la loro convinzione di essere immuni da questo genere di pericoli.
Sempre nell’ambito della sicurezza stradale, in Italia, si inserisce il sistema di sorveglianza Ulisse: un osservatorio nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture di sicurezza). Si tratta di un sistema di sorveglianza attivo dal 2000 grazie alla collaborazione tra il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Questo sistema permette di rilevare mensilmente e in modo sistematico, nelle diverse aree del territorio nazionale, dati relativi all’uso di:
- casco, su moto e ciclomotori
- cinture di sicurezza in auto
- seggiolini per bambini
I dati vengono analizzati e suddivisi in base alle diverse tipologie di mobilità e di territorio. Le informazioni sono messe a disposizione di tutti i soggetti coinvolti e degli enti territoriali di competenza al fine di fornire un valido aiuto per la valutazione di future azioni preventive nel settore della sicurezza stradale.
Fattori di rischio
I maggiori fattori di rischio che favoriscono l'incidente stradale, spesso grave o mortale, sono:
- stato psicofisico del conducente, stress, stanchezza, abuso di alcol o sostanze stupefacenti, assunzione di farmaci che alterano la percezione o inducono sonnolenza come effetti collaterali
- mancato rispetto delle norme del codice stradale, come non rispettare la precedenza o la distanza di sicurezza
- comportamenti scorretti alla guida, eccessiva velocità, disattenzione
- condizioni e sicurezza del mezzo di trasporto
- cattivo uso o mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza, cinture, seggiolini per bambini, casco, specialmente nelle aree urbane
- uso del telefono cellulare mentre si guida
- trasporto di merci pericolose
- età e cattive condizioni di salute, presenza di malattie che possono influire sulla guida
- disturbi e riduzione della vista
- altri fattori, attribuibili alla sicurezza di strade e veicoli
Comportamenti a rischio nei giovani alla guida
Tra i comportamenti a rischio nei giovani alla guida, l'assunzione di sostanze stupefacenti e l'abuso di bevande alcoliche sono tra le principali cause degli incidenti stradali gravi e mortali nei ragazzi tra i 15 e i 24 anni. L'assunzione e l'abuso di tali sostanze è, infatti, in grado di alterare gravemente l'attenzione e la concentrazione del guidatore rallentandone i riflessi.
Nello specifico:
- alcol, il rischio di incidenti stradali aumenta già quando la concentrazione di alcol (etanolo) nel sangue del conducente raggiunge i 50 milligrammi di alcol ogni 100 millilitri di sangue. Inoltre, a parità di alcol ingerito, il pericolo aumenta con la diminuzione dell’età del conducente e la frequenza di consumo abituale di bevande alcoliche
- stupefacenti, l’assunzione di sostanze psicotrope (allucinogeni, anfetamine, cannabinoidi, cocaina, ecstasy, oppiacei) aumenta decisamente il rischio di incidente stradale specialmente se abbinata all’alcol
- farmaci, l’assunzione di alcuni medicinali (come sedativi, tranquillanti, antidepressivi, antistaminici, farmaci cardiovascolari, diuretici, ormoni, antipertensivi) può interferire con la guida. Generalmente, in questi casi i rischi connessi non sono molto elevati. È comunque importante che la persona in cura con tali farmaci ne sia a conoscenza e che il medico l’abbia correttamente informata al riguardo perché le reazioni possono essere diverse da individuo a individuo
- malattie, quali epilessia, diabete, malattie cardiovascolari, problemi di vista, disturbi del sonno, problemi cognitivi, possono aumentare il pericolo di incidenti stradali anche mortali
Prevenzione
Una corretta politica di prevenzione degli incidenti stradali, che riduca numero e gravità degli infortuni, ha bisogno di interventi mirati, programmati, coordinati e attuabili. Per questa tipologia di incidenti, infatti, è essenziale informare e formare simultaneamente tutte le parti coinvolte (operatori sanitari, autoscuole, famiglie, scuole) sui pericoli legati a una guida rischiosa, oltre che mantenere le infrastrutture stradali (manto stradale, segnaletica, illuminazione) in buone condizioni.
Sicuramente, le campagne di sensibilizzazione offrono un valido aiuto per educare la popolazione al rispetto della legge e per far conoscere le eventuali sanzioni per le infrazioni commesse. Da sole, però, non possono risolvere il problema. È, dunque, necessario sia coinvolgere diverse istituzioni, sia promuovere una mobilità sostenibile e sicura potenziando il trasporto pubblico locale, attuando una corretta pianificazione urbanistica e la messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola.
A livello globale, già dal 2004, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con il Rapporto mondiale sulla prevenzione degli incidenti stradali (World report on road traffic injury prevention), incoraggia i Paesi a pianificare una molteplice programmazione per la sicurezza stradale con specifici piani di azione e progetti di intervento.
In Europa, la Commissione europea ha individuato i principali settori di azione:
- stimolare gli "utenti della strada" ad avere un comportamento più responsabile
- rendere i veicoli più sicuri grazie a innovazioni tecnologiche
- migliorare le infrastrutture stradali, tramite tecnologie dell’informazione e della comunicazione
- suddividere le responsabilità tra le diverse parti coinvolte, Stati membri, autorità regionali e locali, industrie, società di trasporto e utenti privati
- aderire alla Carta europea della sicurezza stradale
In Italia, la sicurezza stradale e la promozione di una mobilità sostenibile e sicura sono obiettivi fondamentali. Per questo motivo sono stati istituiti centri e osservatori per la mobilità e il traffico, per l’educazione stradale e per la promozione di stili di vita corretti. Ci si rivolge a cittadini, scuole e famiglie, con particolare attenzione alle fasce più deboli e svantaggiate (come anziani e bambini). Molte vittime della strada potrebbero infatti essere evitate con una corretta politica di prevenzione sociale. In particolare, le morti di bambini da 0 a 9 anni, derivano in gran parte dal mancato utilizzo dei sistemi di sicurezza o al non corretto uso dei seggiolini in auto.
Consigli utili per una guida sicura
Spesso, alcuni dei fattori che facilitano gli incidenti stradali sono sottovalutati; di seguito sono elencati alcuni consigli utili per una guida sicura:
- mantenere la corretta posizione di guida, con le braccia allungate a toccare il volante, le spalle poggiate completamente sullo schienale posizionato in verticale e il sedile regolato in modo da consentire alle gambe di manovrare facilmente i pedali. Poggiare le mani sul volante in una posizione simile a quella delle lancette dell’orologio quando indicano le 9,15. Ciò consente di avere una migliore presa e di evitare di coprire l’area di azione dell’airbag. Posizionare il poggiatesta correttamente all’altezza della nuca
- regolare la posizione degli specchietti laterali e retrovisore, in modo che quando finisce il campo visivo di uno cominci quello dell’altro
- eseguire la manutenzione regolare del proprio veicolo, funzionamento dei freni, pressione e stato di usura degli pneumatici, filtri, liquidi, funzionamento di fari, fanali, tergicristalli
- pulire i finestrini, vedere bene è un fattore fondamentale soprattutto quando la visibilità è ridotta dalla pioggia o dalla nebbia. Se i finestrini sono appannati, accendere l'impianto di condizionamento o la ventola puntando le prese d'aria in direzione dei vetri e attivare lo sbrinatore del lunotto posteriore
- utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza, casco (in moto o bicicletta), seggiolini per i bambini, cinture di sicurezza anteriori e posteriori, anche per brevi tragitti
- accertarsi delle proprie condizioni fisiche prima di mettersi alla guida, in caso di stanchezza o dopo un pasto abbondante, nel caso di uso di farmaci che potrebbero dare sonnolenza, è consigliabile riposarsi e recuperare le forze prima di partire o fermarsi se già in viaggio. Se la stanchezza è molto forte, si potrebbe verificare il colpo di sonno o l’addormentamento improvviso al volante
- rispettare i segnali stradali, semafori, cartelli, segnaletica su strada, e il Codice della strada
- rispettare i limiti di velocità, stabiliti dall’articolo 142 del Codice della strada (dipendono dal tipo di strada e di veicolo ma anche dalle condizioni atmosferiche)
- mantenere una corretta distanza di sicurezza, la distanza che permette di avere lo spazio necessario per fermare il veicolo senza tamponare l’auto che ci precede in caso si fermi improvvisamente. La distanza di sicurezza dipende dalla velocità di marcia e dal carico del veicolo (maggiore la velocità e il peso, maggiore la distanza), ma anche dai riflessi del guidatore e dall’usura degli pneumatici (maggiore l’usura, maggiore lo spazio necessario per fermare l’auto in caso di frenata di emergenza)
- evitare distrazioni alla guida, non smettere mai di guardare la strada, ad esempio, per rispondere al telefono, leggere messaggi o guardare a lungo il navigatore. A una velocità di 70 km/h si percorrono circa 20 metri in un secondo: distrarsi per 3 secondi corrisponde a percorrere 60 metri senza vedere quello che accade davanti al veicolo
- non lasciare pacchetti, lattine o piccole bottiglie liberi nell'abitacolo, cadendo possono distrarre il guidatore o, peggio, scivolare sotto i pedali
- fare soste regolari durante i viaggi lunghi, almeno ogni due o tre ore per rilassarsi e sgranchirsi le gambe all’aria fresca: il movimento porta ossigeno al sangue e aumenta la capacità di concentrazione. Di notte o in caso di condizioni atmosferiche sfavorevoli è consigliabile fermarsi anche più spesso
- ridurre la velocità in caso di pioggia, l'asfalto bagnato è più scivoloso perché la pioggia mista agli oli che si trovano sulla strada crea uno strato viscido e gli pneumatici possono perdere il contatto con la strada (aquaplaning), con un controllo minimo dello sterzo o dei freni
Bibliografia
EpiCentro (ISS). Incidenti stradali
Ministero della Salute. Incidenti stradali e domestici
Ministero della Salute. Piano nazionale della prevenzione 2020-2025
Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sicurezza stradale
Ministero dell’Interno. Sicurezza stradale
NHS Scotland - Fitfortravel. Accident prevention (Inglese)
Link approfondimento
Giustini M, Fondi G, Balducci G, Cedri C, Cedri S, Crenca A, Longo E, Milone D, Iurato V, Pitidis A. Prevalenza nell’uso di dispositivi di sicurezza su veicoli motorizzati in Italia. Uno studio osservazionale multicentrico sulle strade [Sintesi]. Epidemiologia & Prevenzione. 2020; 44(1):31-39
Taggi F, Marturano P, Giustini M, Pitidis A, Dosi G, Pugliese D. Il sistema Ulisse per il monitoraggio dell’uso dei dispositivi di sicurezza in Italia (anno 2011)
Guida e comportamenti a rischio: risultati generali dell’indagine AMR 2003. A cura di Franco Taggi e Giancarlo Dosi. Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2004
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Incidenti stradali in Italia - anno 2019
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Incidenti stradali in Italia - anno 2020
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Incidenti stradali - stima preliminare gennaio-giugno 2021
World Health Organization (WHO). Road traffic injuries (Inglese)
ACI (Automobile Club d’Italia). Sicurezza stradale
World Health Organization (WHO). Global status report safety 2018 (Inglese)
EpiCentro (ISS). La sorveglianza PASSI. Sicurezza stradale
ANAS. Campagne sulla sicurezza stradale
Commissione europea. Mobilità e trasporti. Sicurezza stradale
Prossimo aggiornamento: 02 Luglio 2026