Introduzione
Il sistema endocrino partecipa al controllo e alla regolazione di numerose funzioni fisiologiche dell'organismo quali la riproduzione, l'immunità, il metabolismo e il comportamento.
È costituito da tre componenti principali collegate tra di loro: le ghiandole (localizzate in varie parti del corpo che producono gli ormoni), gli ormoni (circolano nel corpo e vanno a influenzare la funzione di organi e tessuti) e i recettori (legano gli ormoni e sono presenti sulle cellule).
L'equilibrio ormonale è fondamentale per mantenere il funzionamento dell'organismo, ad esempio gli estrogeni e il testosterone promuovono il corretto sviluppo sessuale e regolano il passaggio alla pubertà; gli ormoni tiroidei controllano lo sviluppo e il metabolismo.
Gli interferenti endocrini sono delle sostanze chimiche che possono alterare il normale equilibrio ormonale accendendo, spegnendo oppure modificando i segnali inviati dagli ormoni, causando effetti avversi in un organismo, nella sua discendenza o in un sotto gruppo di popolazione.
Inoltre, uno stesso interferente endocrino può causare effetti diversi in relazione al sesso, da qui la necessità di valutarli in maniera distinta nei maschi e nelle femmine, anche in termini di maggiore o minore vulnerabilità.
Sostanze con caratteristiche di interferenti Endocrini
Sostanze con caratteristiche di interferenti endocrini sono molte e possono essere suddivise in diverse classi:
- sostanze chimiche naturali, incluse tossine prodotte da piante (fitoestrogeni) e alcuni tipi di funghi
- sostanze chimiche di sintesi, quali:
- pesticidi (insetticidi, fungicidi)
- prodotti medicali e di consumo (esempio, additivi nelle plastiche quali ftalati e bisfenolo A)
- prodotti industriali (ad esempio, policlorobifenili, perfluorurati, polibromodifenileteri)
- prodotti di combustione (ad esempio diossine)
- elementi in traccia (mercurio, arsenico)
- prodotti farmaceutici, come anticoncezionali e cure per i tumori che rispondono alle terapie ormonali
Esempi di Interferenti Endocrini
Esempi di sostanze chimiche con caratteristiche di interferenti endocrini includono:
- prodotti industriali (perfluorurati, policlorobifenili)
- additivi nelle plastiche ( ftalati e bisfenolo A)
- sostanze regolamentate utilizzate in agricoltura per la protezione delle piante (pesticidi)
Perfluorottano sulfonato (PFOS) e acido perfluorottanoico sale ammonico (PFOA) sono i composti chimici presenti nell'ambiente. Sono usati in processi industriali e beni di consumo (tappeti e rivestimenti in tessuto idrorepellente e antimacchia), prodotti di carta per uso alimentare, alcune vernici per pavimenti.
I polibromodifenileteri (PBDE) sono sostanze chimiche di produzione industriale usate principalmente come ritardanti di fiamma, al fine di rendere meno infiammabili i prodotti. Sono inseriti nella lista degli inquinanti organici persistenti (POPs) perché tendono ad accumularsi nei tessuti grassi degli organismi. Possono essere usati nella fabbricazione di mobili, tendaggi, tappeti, imbottiture in schiuma di poliuretano.
Il Dietilesilftalato (DEHP) è un plastificante appartenente alla famiglia degli ftalati usato principalmente per rendere flessibile il cloruro di polivinile (PVC). È un inquinante possibilmente presente in plastica monouso, vassoi, pellicole, imballaggi per il trasporto. Il PVC è utilizzato per i pavimenti e nei rivestimenti murari.
Il Bisfenolo A (BPA) è un composto precursore di alcuni materiali plastici e di additivi chimici. È usato in recipienti per uso alimentare e nelle resine epossidiche (il rivestimento interno nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande). Gli usi del BPA vanno dalle plastiche in policarbonato impiegate per le bottiglie e per i contenitori per alimenti, alla carta termica degli scontrini fino ai dispositivi odontoiatrici.
Il Clorpirifos (CPF) è un pesticida organofosforico ampiamente diffuso sia per uso agricolo, sia domestico, sebbene con limitazioni; è un noto inibitore dell'acetilcolinesterasi, un enzima che controlla i livelli del neurotrasmettitore acetilcolina nel sistema nervoso centrale e periferico. Il CPF ha la capacità di agire come interferente endocrino agendo al livello della tiroide e della produzione di ossitocina e vasopressina, due regolatori neuroendocrini sintetizzati nell'area del cervello chiamata ipotalamo. Tali alterazioni si osservano a dosi di CPF al di sotto della soglia di tossicità per il sistema nervoso.
Effetti sulla salute
Gli interferenti endocrini possono agire attraverso diversi meccanismi:
- mimare l’attività biologica dell’ormone naturalmente presente in natura, il legame di questa sostanza al recettore presente sulla cellula può indurre la risposta cellulare in tempi sbagliati o in quantità eccessiva (effetto agonistico)
- legarsi al recettore cellulare ma senza attivarlo, impedendo il legame fisiologico tra questo e l'ormone (effetto antagonistico)
- legarsi alle proteine di trasporto presenti nel circolo sanguigno, rendendole inaccessibili all'ormone, i cui livelli circolanti, quindi, aumentano
- interferire con i processi metabolici, modificando il tasso di sintesi e/o quello di degradazione fisiologica degli ormoni
Alcuni aspetti tipici caratterizzano gli interferenti endocrini:
- provocano effetti anche a dosi più basse di quelle che causano tossicità generale, effetti sul tessuto o su un organo, etc.
- possono dare risposte diverse a dosi diverse, ovvero non necessariamente al crescere della dose aumenta la gravità dell'effetto
- effetto più marcato a seconda del periodo della vita in cui l’organismo è esposto, ad esempio nei periodi critici in cui il sistema endocrino svolge ruolo chiave come la gravidanza, lo sviluppo, l'accrescimento
- comparsa degli effetti anche in periodi della vita diversi da quelli in cui è avvenuta l’esposizione, ad esempio per una esposizione durante le vita fetale potrebbero manifestarsi effetti nel periodo della pubertà
- trasmissione dell’effetto anche alle generazioni future
- esposizione della popolazione a varie sostanze chimiche il cui effetto miscela è ancora poco noto
Numerosi studi sperimentali e studi epidemiologici evidenziano gli effetti degli interferenti endocrini sulla salute relativi a:
- struttura e funzione degli organi dell’apparato riproduttivo:
- femminile, sviluppo puberale, irregolarità del ciclo, ridotta fertilità, infertilità, sindrome dell'ovaio policistico, endometriosi, nascita prematura, cancro al seno
- maschile, ipospadia (malformazione dell'apparato urogenitale), criptorchidismo (mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nel sacco scrotale), scarsa qualità del seme, cancro alla prostata
- omeostasi tiroidea
- sistema immunitario
- sistema neuro endocrino, neurosviluppo e comportamento
- metabolismo e sindrome metabolica (obesità, diabete e patologie cardiovascolari)
- controllo energetico
Esposizione
La popolazione e l'ambiente possono essere esposti agli interferenti endocrini derivati da diverse sorgenti.
I processi di produzione industriale non controllati, lo smaltimento e gli scarichi industriali e domestici non corretti, impianti di smaltimento rifiuti non in regola possono determinare il rilascio di interferenti endocrini nell'ambiente.
L'uso di antiparassitari e il rilascio di sostanze chimiche da materiali e prodotti di uso comune contribuiscono all'esposizione quotidiana della popolazione.
Gli interferenti endocrini si possono trovare negli alimenti che, quindi, rappresentano un'ulteriore (per alcuni composti la principale) via di esposizione.
Quanto più gli interferenti endocrini sono in grado di persistere nell'ambiente, tanto più prolungata è l'esposizione della popolazione, anche in considerazione del fatto che le sostanze persistenti sono in grado di accumularsi negli organismi.
Per alcuni di essi, sono stati indicati degli accorgimenti da mettere in pratica nella vita quotidiana allo scopo di limitare l'esposizione degli adulti e dei bambini.
Regolamentazione
Dal 1999 la Commissione Europea ha adottato la strategia comunitaria per gli interferenti endocrini, aggiornata nel 2012 e di prossima revisione.
Nel 2018, la Commissione ha ribadito l'impegno a ridurre al minimo l'esposizione dei cittadini e dell'ambiente agli interferenti endocrini.
L'obiettivo della politica della Comunità Europea è quello di limitare l'esposizione della popolazione e dell'ambiente agli interferenti endocrini intervenendo a livello legislativo, sviluppando criteri per l’identificazione degli IE, includendo le sostanze preoccupanti compresi gli interferenti endocrini nella lista delle sostanze candidate alla revisione, o alla sostituzione ("regolamento REACH"), promuovendo azioni di ricerca scientifica.
Attualmente sono state individuare 320 sostanze che provocano effetti evidenti o potenziali sul sistema endocrino e per alcune di esse sono già in vigore restrizioni.
Infatti, numerose normative riguardano gli interferenti endocrini con specifici regolamenti riguardanti pesticidi, biocidi, dispositivi medici, acqua, inclusa una direttiva sulle acque potabili (in corso di sviluppo), sostanze chimiche in generale ("regolamento REACH").
Per quanto riguarda i materiali a contatto con i prodotti alimentari, i cosmetici, i giocattoli e la protezione dei lavoratori sul luogo di lavoro, le sostanze con proprietà di interferente endocrino sono state assoggettate a regolamentazione caso per caso.
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha definito Linee guida per metodi di indagine specifici (test in vitro e in vivo) e accettati a livello internazionale per l’identificazione e la valutazione degli interferenti endocrini.
Nel 2018, l'agenzia europa per le sostanze chimiche (European Chemical Agency, ECHA) e l'autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority, EFSA) hanno redatto la Linea Guida per l’identificazione di interferenti endocrini in ambito di biocidi e prodotti per la protezione delle piante.
Bibliografia
Progetto europeo life persuaded (ISS). Dieci pratici consigli per ridurre l’esposizione a plastificanti per bambini e adulti
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Conosci, riduci, previeni gli interferenti endocrini: un decalogo per il cittadino
Commissione europea - Comunicato stampa; Bruxelles, 7 novembre 2018. Interferenti endocrini: una strategia per il futuro per proteggere i cittadini dell'UE e l'ambiente
Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD). Revised Guidance Document 150 on Standardised Test Guidelines for Evaluating Chemicals for Endocrine Disruption. OECD Publishing: Paris, 2018 (OECD Series on Testing and Assessment)
European Commission. Endocrine Disruptors (Inglese)
World Health Organization (WHO). Children's environmental health. State of the science of endocrine disrupting chemicals - 2012
Commissione Europea. Endocrine disruptors. Panoramica
European Food Safety Authority (EFSA). Guidance for the identification of endocrine disruptors in the context of Regulations (EU) No 528/2012 and (EC) No 107/2009. EFSA Journal. 2018; 16(6)
Link approfondimento
Ministero della Salute. Salute riproduttiva. Fattori ambientali
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Gli interferenti endocrinici
European Food Safety Authority (EFSA). Sostanze attive a livello endocrino
Istituto Superiore di Sanità (ISS). Interferenti Endocrini
Prossimo aggiornamento: 19 Giugno 2021