Introduzione

Le prostaglandine (indicate con la sigla PG - ProstaGlandine) sono molecole prodotte naturalmente dall’organismo e derivano da un acido grasso, l’acido arachidonico, presente in diverse membrane cellulari. Pur avendo struttura simile, le PG svolgono diverse e importanti attività biologiche, specialmente nei processi infiammatori.
L’acido arachidonico viene trasformato in due diverse molecole: i leucotrieni (ottenuti grazie all’azione dell’enzima lipoossigenasi) e le prostaglandine (derivanti dall’azione dell’enzima cicloossigenasi).
L’origine del nome prostaglandine risale all'inizio degli anni ‘30 del XX secolo quando, per la prima volta, in seguito ad alcuni studi, queste molecole vennero individuate in campioni di liquido seminale umano dove sono presenti in concentrazione piuttosto elevata.
In quell’occasione, si pensò erroneamente che fossero prodotte dalla prostata, la ghiandola dell'apparato riproduttore maschile. Il termine prostata, unito a quello latino glandula (ghiandola), diede origine al termine prostaglandine. In realtà, in quella particolare circostanza, le prostaglandine provenivano sempre dall’apparato riproduttore maschile ma nello specifico dalla membrana delle vescicole seminali.
La loro prima descrizione risale, tuttavia, ai primi anni '60.
Da quel momento in poi le ricerche in quest'ambito si intensificarono; si definirono le funzioni delle prostaglandine all'interno dell'organismo nei diversi tessuti quali fegato, polmone e sistema nervoso centrale.
Ruoli e funzioni
Le prostaglandine sono molecole coinvolte in diverse e fondamentali funzioni e giocano un ruolo in alcuni casi utile al funzionamento dell’organismo, in altri dannoso. Vengono prodotte in molteplici distretti corporei dove, generalmente, svolgono la propria azione.
In funzione della loro struttura chimica, le prostaglandine svolgono diversi compiti, uno dei più frequenti riguarda la regolazione dell’azione della muscolatura liscia ma sono anche coinvolte nel funzionamento delle cellule del sangue e nella risposta di tipo infiammatorio.
Tra le funzioni fisiologiche, le prostaglandine esercitano una regolazione sulla:
- vasodilatazione, con diminuzione della pressione sanguigna
- vasocostrizione, con aumento della pressione sanguigna
- aggregazione piastrinica
- broncodilatazione, con aumento del flusso di aria che entra nei polmoni
- broncocostrizione, con restringimento dei bronchi
Inoltre, le PG:
- mantengono integra la mucosa dello stomaco, esercitando un effetto citoprotettivo
- mantengono la funzione renale, regolando il flusso di sangue
- favoriscono, nelle donne, la maturazione del collo dell’utero e la frequenza e l’intensità delle contrazioni uterine che precedono il parto; inoltre, regolano la produzione di progesterone
- aumentano la peristalsi intestinale, cioè la contrazione del tratto gastrointestinale
- bloccano la degradazione dei grassi, ossia la lipolisi
- interferiscono nell’attività di alcuni ormoni
- promuovono l’aggregazione piastrinica
Durante i processi infiammatori le prostaglandine svolgono un ruolo di grande rilievo:
- inducono vasodilatazione, incrementando la permeabilità dei vasi sanguigni
- favoriscono la comparsa di gonfiore, ossia di edema
- diminuiscono la tolleranza al dolore, attraverso la sensibilizzazione dei recettori del dolore (detti nocicettori) ai mediatori dell'infiammazione
- favoriscono l'incremento della temperatura corporea
I FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei) agiscono bloccando la produzione delle prostaglandine e costituiscono i principali e più comuni farmaci antiinfiammatori, antifebbrili e antidolorifici. A questa classe di farmaci appartengono comuni prodotti da banco come l'ibuprofene e l'acido acetilsalicilico.
Tipologie
Le prostaglandine sono prodotte dall’organismo in molteplici tipologie e serie: A, B, C, D, E, F, G, H e I.
Le prostaglandine sono indicate con la sigla "PG" (ProstaGlandine) seguita da una lettera maiuscola dell’alfabeto (dalla A alla I) a indicarne tipo e struttura: PGA, PGB, PGC, PGD, PGE, PGF, PGG, PGH e PGI.
Ad esempio, le prostaglandine I (PGI), conosciute con il nome di prostacicline vengono spesso considerate come un gruppo a sé stante.
Le prostaglandine della serie G e H (PGG e PGH), invece, sono considerate come intermedi per la sintesi delle altre prostaglandine. Inoltre, a seconda dell'enzima che agisce su di esse, le PGH possono dare origine (oltre che alle altre prostaglandine A, B, C, D, E e F) alle prostacicline (PGI) e ai trombossani (TX).
Le prostaglandine possono avere all'interno della loro struttura chimica, da uno fino a tre doppi legami. Il numero posto in basso a destra, a fianco della lettera rappresentante la serie, sta appunto a indicare il numero di doppi legami presenti nelle catene laterali delle prostaglandine naturali.
Ad esempio:
- PGE1, indica una prostaglandina della serie E con un doppio legame
- PGE2, indica una prostaglandina della serie E con due doppi legami
- PGE3, indica una prostaglandina della serie E con tre doppi legami
La presenza, infine, di una lettera greca (α o β) di fianco al numero di legami presenti nella struttura della prostaglandina, indica la posizione/orientamento del gruppo ossidrile situato nelle catene laterali.
Impiego in ambito terapeutico e farmacologico
Le prostaglandine vengono rilasciate nell’organismo come risposta naturale a stimoli di varia natura. Concorrono al manifestarsi dei sintomi dell'infiammazione, sia attraverso la loro componente vascolare, sia tramite la loro capacità di abbassare la tolleranza al dolore.
A livello farmacologico, le prostaglandine trovano un largo impiego grazie alle loro molteplici proprietà, come:
- PGE2 (vasodilatatore di arteriole e venule postcapillari), diminuisce la pressione arteriosa e migliora il flusso sanguigno a livello cardiaco e renale
- PGD2 (vasodilatatore a livello mesenterico, coronarico e renale), causa vasocostrizione del circolo polmonare
- PGI2 (svolge attività antiaggregante piastrinica), potente vasodilatatore in grado di indurre ipotensione, ossia abbassamento della pressione arteriosa e aumento della frequenza cardiaca
- TXA2 (svolge una potente azione di vasocostrizione), è considerato un mediatore fisiologico dell'aggregazione piastrinica
- PGF2α, PGD2, TXA2, potenti broncocostrittori
- PGE2 e PGI2, possono provocare broncodilatazione, causando però irritazione locale e tosse
- PGE2 e PGF2α, durante la gravidanza determinano la contrazione dell'utero, mentre in condizioni normali la PGE2 causa rilassamento delle pareti uterine. Una loro somministrazione per via endovenosa provoca un aumento del tono uterino e della frequenza e intensità delle contrazioni. Le prostaglandine stimolano la motilità gastrica e, in dosi elevate, possono generare anche qualche disturbo come diarrea, crampi, nausea e vomito
- PGE2 e PGI2, inibiscono la secrezione acida gastrica, stimolano la secrezione di muco e aiutano a mantenere l'integrità della mucosa gastrica (si parla di effetto citoprotettivo). A livello renale la PGE2 causa aumento della diuresi, cioè eliminazione di urina, e natriuresi, ossia eliminazione di sodio
Sia le prostaglandine naturali, sia quelle sintetiche e loro derivati, sono largamente impiegate nella composizione di medicinali per il trattamento di diversi disturbi o malattie.
Il Misoprostolo, ad esempio, un analogo sintetico della prostaglandina E1 (PGE1) ed è impiegato nella composizione di farmaci per:
- proteggere lo stomaco (gastroprotezione), previene le ulcere gastriche e duodenali oltre a curare o prevenire gli effetti indesiderati provocati dall'utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
- stimolare il parto, nelle donne con collo dell’utero non abbastanza sottile e morbido da potersi dilatare correttamente, stimolano la dilatazione del canale cervicale. Può essere usato già dalla 36a settimana di gravidanza
- trattare l’aborto spontaneo
- interrompere la gravidanza (aborto terapeutico e farmacologico), favorisce l’espulsione del feto nei primi mesi di gravidanza
Un altro analogo sintetico della prostaglandina E1 (PGE1), è il Gemeprost, la cui somministrazione, sempre in ambito ginecologico e ostetrico, serve a:
- stimolare il parto, favorendo l’espulsione del feto, in caso di morte fetale intrauterina
- preparare il collo dell’utero, in caso di aborto chirurgico
- indurre l'aborto farmacologico o l'aborto del II trimestre (aborto terapeutico)
Il Sulprostone (analogo sintetico della prostaglandina E2) è impiegato nella composizione di medicinali in grado di:
- stimolare il parto, in caso di morte intrauterina del feto
- indurre l'aborto, in presenza di indicazioni materne o fetali
- trattare l'emorragiapost-parto, in caso di perdita patologica di tono muscolare dell'utero (atonia o ipotonia uterina) che rende impossibile la contrazione dopo il parto
Il Latanoprost, Bimatoprost e Travoprost (chimicamente correlati alla prostaglandina F2alfa) trovano impiego nelle malattie dell’occhio. In particolare, nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto (malattia progressiva del nervo ottico causa di cecità), contribuendo ad aumentare l'eliminazione dell'umor acqueo.
Le prostaglandine E1 (principio attivo Alprostadil), invece, essendo dei potenti vasodilatatori, vengono impiegate nel trattamento dei problemi di erezione (impotenza o disfunzione erettile) tramite iniezioni all’interno dei corpi cavernosi del pene.
Le prostaglandine, sia naturali, sia sintetiche devono essere utilizzate solo sotto stretto controllo medico.
L’uso delle prostaglandine può provocare alcuni effetti indesiderati quali:
- diarrea
- nausea
- dolori addominali
- mal di testa
- vertigini
Bibliografia
Enciclopedia Treccani. Universo del Corpo. Prostaglandina
Enciclopedia Treccani. Enciclopedia della Scienza e della Tecnica. Prostaglandine
Corriere della Sera. Dizionario Della Salute. Prostaglandine
Link approfondimento
Ricciotti E, FitzGerald GA. Prostaglandins and Inflammation. Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology. 2011; 31(5): 986-1000 (Inglese)
Encyclopedia Britannica. Prostaglandin
Induzione del parto. Sì europeo a nuovo strumento per somministrazione vaginale di misoprostol. Quotidiano Sanità. Scienza e Farmaci. 2021; 23 settembre
EpiCentro (ISS). Interruzione volontaria di gravidanza. Aborto farmacologico: cosa cambia
EpiCentro (ISS). Sorveglianza ostetrica (Itoss). Sulprostone o Carboprost: cosa dicono le prove di efficacia
Prossimo aggiornamento: 21 Maggio 2026