Introduzione
Con il termine recidiva si intende la ricomparsa (riacutizzazione) dei disturbi (sintomi) di una malattia in via di guarigione o che sembrava apparentemente guarita. Nell'uso comune si utilizza anche il termine "ricaduta".
Una recidiva può riguardare sia i tumori (malattie oncologiche), sia le malattie infettive. Nel primo caso, con il termine recidiva si intende la riformazione di un tumore nella stessa zona dove era stato precedentemente asportato; nel secondo caso, si intende il ripresentarsi di una infezione causata dallo stesso microrganismo che l'aveva già determinata in precedenza. Non deve, quindi, essere confusa con la re-infezione che è, invece, determinata da un microrganismo diverso dopo la guarigione o con la superinfezione che si verifica quando una differente infezione si sovrappone a una ancora in corso.
La recidiva è caratterizzata da disturbi (sintomi) che hanno la stessa intensità dei precedenti e, in alcuni casi, può dare manifestazioni più complesse e di maggior gravità.
La recidiva di una malattia oncologica può essere causata dalla presenza di micro-metastasi che non si è riusciti a eliminare con l'intervento chirurgico o con l'eventuale chemioterapia o radioterapia.
Nel caso di una malattia infettiva, la recidiva può essere favorita da condizioni predisponenti (immunodepressione) e/o da situazioni che possono facilitare il riproporsi del microrganismo (ad esempio, infezioni croniche come la tubercolosi, infezioni urinarie).
Con un significato differente da quello sopra descritto, recidiva si utilizza anche nelle malattie cosiddette cronico degenerative. In questi casi con il termine "forma recidivante-remittente" si intende una malattia che presenta l'alternarsi di periodi di riacutizzazione (recidiva) a periodi in cui la malattia scompare (remissioni) e si verifica un miglioramento delle condizioni o una scomparsa dei disturbi.
Prossimo aggiornamento: 18 Aprile 2025