Introduzione
Con il termine inglese “superfood” (super-cibi) si fa riferimento ad alimenti composti da sostanze nutritive particolarmente benefiche per la salute.
Si tratta, in realtà, di slogan pubblicitari diffusi per promuovere l'acquisto di alcuni alimenti a seconda della moda del momento. Il termine “superfood” non ha mai ricevuto una definizione ufficiale da parte di istituzioni internazionali che si occupano della qualità e della sicurezza degli alimenti come la Food and Drug Administration (FDA), negli Stati Uniti, e l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), in Europa. Per questo motivo, dal 2007 l'Unione Europea ha vietato di apporre sulle confezioni sia tale denominazione, sia indicazioni su eventuali effetti benefici o addirittura terapeutici per la salute (health claims), a meno di non avere solide evidenze scientifiche in grado di provarli. Ad oggi, quindi, il termine “superfood” sembra appartenere molto più al mondo della pubblicità piuttosto che a quello della scienza.
Seppur con qualche piccola differenza, oltre a “superfood” si utilizzano anche termini come “alimento funzionale” o “nutraceutico” con l'obiettivo di identificare cibi e/o sostanze in essi contenute, caratterizzati da particolari proprietà per il benessere dell'organismo, tali da avere quasi una attività farmacologica per la prevenzione o la cura di un determinato disturbo. Tuttavia, istituzioni competenti, nazionali e internazionali, dichiarano che i “superfood” non possono sostituire in alcun modo una dieta sana e ribadiscono che solo consumare una varietà di alimenti, con abbondanti quantità di frutta e verdura, è il modo migliore per garantire un'assunzione equilibrata di nutrienti in grado di salvaguardare la salute.
In altre parole, è inutile consumare esotici “superfood” se nello stesso tempo si fa un uso eccessivo di zuccheri, grassi e alcolici e non si seguono corretti stili di vita.
Caratteristiche
In genere i cibi definiti “superfood” contengono sostanze nutritive con effetti positivi sulla salute come vitamine, minerali, acidi grassi omega 3, polifenoli ecc.
Potrebbero rientrare in questa categoria alimenti come il pomodoro, il tè verde, le noci, le proteine di soia, l'olio extravergine d’oliva, l'avocado, il cioccolato amaro, la melagrana, i mirtilli, i broccoli, la spirulina. La lista dei “superfood” comprende anche spezie e radici, come curcuma, peperoncino, zenzero, ginseng, cereali e altri alimenti non comuni o provenienti da tradizioni culinarie di altri paesi come quinoa, amaranto, canapa, chia, bacche di goji, di noni, di açaí, di maqui, guaranà, frutto dell’albero del pane, papaya fermentata e molti altri ancora. Si tratta quindi di una lista non ben definita e continuamente modificata sulla base della moda e delle campagne pubblicitarie che determinano l’entrata di nuovi alimenti nell'elenco dei “superfood”.
A rendere un cibo “super” sarebbero dunque sostanze nutritive contenute al suo interno che abbiano dimostrato un ruolo protettivo sulla salute dell'organismo e in grado di rendere questo alimento ‘insostituibile’ e unico. Considerando la tipologia di sostanze ritenute “ super”, tuttavia, ciò non risponde al vero perché le vitamine, i minerali e gli altri micronutrienti contenuti nei “superfood” sono presenti anche negli alimenti comunemente consumati nella dieta giornaliera.
Se, ad esempio, si prendono in considerazione gli effetti benefici delle fibre alimentari, delle vitamine, dei minerali e dei polifenoli è più corretto definire “superfood” tutti i frutti e le verdure che contengono, ciascuno in concentrazione diversa, questi nutrienti e il cui regolare consumo concorre a garantire il benessere dell'organismo.
Studi
Il più delle volte, gli studi considerati per sostenere le caratteristiche uniche dei “superfood” sono preliminari e condotti in laboratorio su cellule appositamente coltivate (colture cellulari). Sebbene questi studi siano utili per individuare le potenzialità di una sostanza nutritiva e capire il suo meccanismo di azione, non possono essere considerati definitivi essendo eseguiti in condizioni molto diverse da quelle che caratterizzano il consumo da parte delle persone. Un essere vivente è un sistema complesso di organi e tessuti in cui è presente una vasta rete di reazioni e relazioni tra vari elementi; molto difficilmente, quindi, gli effetti osservati in un sistema molto più semplice e controllato, come le cellule coltivate in laboratorio, possono essere uguali a quelli ottenuti nell’uomo. Un problema analogo esiste quando si eseguono studi su modelli animali: i risultati vanno interpretati con molta cautela a causa delle differenze fisiologiche che esistono tra specie diverse.
Inoltre, nella maggior parte delle sperimentazioni sul tema, sia in vitro sia in modelli animali, vengono utilizzate concentrazioni della sostanza studiata centinaia di volte superiori rispetto a quelle assunte con una normale alimentazione. Infine, nella maggior parte dei casi, uno studio analizza un alimento o una sostanza nutritiva per volta mentre noi consumiamo quotidianamente combinazioni di diversi alimenti che possono interagire fra loro modificando, per esempio, la capacità dell’organismo di assorbirli.
Conclusioni
La scienza ha dimostrato che molti componenti degli alimenti e delle bevande sono particolarmente benefici per la salute. Tuttavia, etichettare alcuni alimenti come ‘super’ è un errore perché trasmette l'idea che gli altri alimenti della dieta quotidiana non possano essere allo stesso modo salutari e in grado di fornire nutrienti identici o simili a quelli presenti nei “superfood”. Al contrario, oltre ad essere altrettanto ricchi di sostanze nutritive, gli alimenti che consumiamo con una dieta varia ed equilibrata hanno il vantaggio di essere economici e facilmente disponibili.
Per assicurare un apporto bilanciato di tutte le sostanze nutritive necessarie all’organismo è importante consumare un'ampia varietà di alimenti invece di focalizzarsi solo su quelli definiti ‘super’. Per stare bene si dovrebbero seguire i principi indicati nelle le linee guida per una sana alimentazione che consigliano il consumo giornaliero di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, olio extravergine d’oliva e tantissimi altri alimenti che, nelle giuste quantità e frequenze, sono in grado di dare all'organismo i nutrienti necessari al suo funzionamento e benessere. Ognuno di questi alimenti potrebbe essere etichettato come “superfood” senza bisogno di ricorrere a prodotti ricercati ed esotici che, spesso, non fanno parte della nostra tradizione culinaria.
Bibliografia
European Commission. Functional foods. DG Research: Luxembourg, 2010
European Commission EU register of health claims
EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition, and Allergies (NDA). Scientific Opinion on Dietary Reference Values for carbohydrates and dietary fibre. EFSA Journal. 2010; 8(3):1462.
European Food Information Council (EUFIC). La scienza dietro i superfood: sono davvero super?
Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA). Linee guida per una sana alimentazione 2018
National Institutes of Health (NIH). Cruciferous Vegetables and Cancer Prevention (Inglese)
Prossimo aggiornamento: 19 Dicembre 2025