Introduzione
La vertebra è l'unità fondamentale che costituisce il rachide o colonna vertebrale. È un osso breve formato anteriormente dal corpo vertebrale e posteriormente da una serie di strutture (peduncoli, lamine, apofisi articolari superiori e inferiori, trasverse e spinose) che, chiudendosi ad arco sul corpo vertebrale formano un canale, il canale spinale, nel quale passa il midollo spinale.
La colonna vertebrale è formata da 33 o 34 vertebre (cervicali, toraciche, lombari, sacrali), unite tra loro da processi articolari e dai dischi intervertebrali. La colonna vertebrale svolge una funzione di sostegno della parte superiore del corpo (tronco) pur conservando una certa mobilità, soprattutto nel tratto cervicale (corrispondente al collo) e lombare (parte inferiore della schiena). Le malattie che coinvolgono le vertebre e la colonna vertebrale possono essere anomalie strutturali, associate a traumi, malattie degenerative, tumori.
Il trattamento di alcune di queste malattie richiede la rimozione della vertebra “malata”, si parla di vertebrectomia. Nella maggior parte dei casi ciò avviene per la presenza di un tumore che nasce dalla vertebra. Le migliori prospettive sono offerte dall'intervento chirurgico, durante il quale si ha l'asportazione in blocco della vertebra malata. In questi casi, dopo l'eliminazione della vertebra malata è necessario ricostruire la parte di colonna vertebrale per consentire la ripresa delle sue funzioni. Tra le opzioni chirurgiche per la ricostruzione, recentemente si è utilizzata anche quella di impiantare una vertebra da donatore. Se il caso specifico lo consente, l'utilizzo di un innesto osseo omologo, ossia una vertebra prelevata da un donatore compatibile, è da preferire rispetto ad altre soluzioni, in particolare nei casi in cui la chirurgia è associata a un trattamento di radioterapia postoperatorio. Gli innesti ossei sono infatti radio-trasparenti, ovvero permeabili dalle radiazioni, quindi, la loro presenza non influisce sull'efficacia della terapia.
Quando è indicato l'innesto di vertebre provenienti da un donatore
I casi in cui è necessario un trapianto di vertebra sono diversi:
- tumori maligni primitivi della colonna vertebrale a basso grado di aggressività (per esempio, cordoma, condrosarcoma)
- tumori maligni primitivi della colonna vertebrale ad alto grado di aggressività (per esempio, sarcoma di Ewing, osteosarcoma)
- metastasi isolate da tumori radio- e chemio-resistenti (per esempio carcinoma renale)
- tumori benigni aggressivi della colonna vertebrale ad alto grado (per esempio, tumore a cellule giganti, osteoblastoma)
- conseguenze di traumi dovuti ad incidenti
- conseguenze di infezioni vertebrali
- deformità vertebrali gravi
Queste malattie possono colpire persone di diverse età, sia molto giovani che anziane. La lesione di una o più vertebre della colonna vertebrale a seguito di malattia o deformità può avere conseguenze gravi, soprattutto in caso di danni al midollo spinale. Perdita di sensibilità, difficoltà di movimenti e dolore possono verificarsi a causa della compressione delle strutture nervose che passano all'interno della colonna (midollo spinale, cauda equina e/o radici spinali), e, nei casi più gravi, si può arrivare fino alla paraplegia, ossia alla paralisi completa.
Provenienza dei tessuti: come si prelevano (donazione da cadavere)
Il prelievo di vertebre avviene da un donatore deceduto di età compresa tra i 15 e i 55 anni. Ogni potenziale donatore viene valutato per escludere la presenza di malattie trasmissibili e garantire la sicurezza e la qualità del tessuto da trapiantare. Per il tessuto muscolo-scheletrico vengono escluse le persone con fattori di rischio per malattie infettive virali o batteriche, malattie genetiche, neurologiche o da prioni, tumori, malattie emopoietiche e quelle malattie che danneggiano il tessuto osseo (es. osteoporosi, acromegalia etc.).
La selezione del donatore viene eseguita in primo luogo dai medici del Centro Regionale Trapianti e, in secondo luogo, dai medici della Banca del Tessuto, la struttura sanitaria incaricata di prelevare, conservare, validare e distribuire il tessuto muscoloscheletrico per i trapianti.
L'équipe della Banca del Tessuto, in cui sono sempre presenti ortopedici specializzati in chirurgia vertebrale, preleva a propria discrezione un blocco vertebrale costituito da diverse vertebre ed esegue su di esso test di sterilità, ossia controlli microbiologici e il confezionamento sterile.
Conservazione dei tessuti vertebrali in banca
Dopo il prelievo, il blocco vertebrale viene inviato alla Banca del Tessuto Muscoloscheletrico, dove viene immediatamente posto a -80°C e conservato “in quarantena” finché gli accertamenti microbiologici sul tessuto prelevato e quelli sul donatore non siano conclusi. Se i risultati di questi controlli sono conformi alle normative nazionali e alle Linee Guida del Centro Nazionale Trapianti, il blocco vertebrale è idoneo a essere processato dalla Banca del Tessuto.
La processazione avviene in un ambiente a contaminazione controllata di Classe A e consiste nella separazione di tutte le vertebre che costituiscono il blocco e nella rimozione di tutti i tessuti molli, legamentosi e cartilaginei, che circondano le vertebre. Una volta isolata la vertebra, viene misurato il corpo vertebrale, si effettuano ulteriori esami di sterilità e, infine, si procede al confezionamento della vertebra, ponendola nuovamente a -80°C, in attesa dei risultati dei controlli effettuati durante la processazione.
La vertebra è dichiarata idonea all'impianto quando tutti i controlli eseguiti durante il processo sono risultati conformi; può rimanere conservata a -80°C per 5 anni dalla data di prelievo in attesa di essere richiesta da una struttura sanitaria per il trapianto.
Ogni Banca del Tessuto è periodicamente verificata dal Centro Nazionale Trapianti insieme al Centro Regionale Trapianti per verificare che operi in modo conforme alle norme. In Italia, oggi le banche del tessuto muscolo-scheletrico autorizzate e attive sono elencate sul sito del Centro Nazionale Trapianti.
Prossimo aggiornamento: 10 Giugno 2024