Introduzione
L’esofago è un condotto lungo circa 30 centimetri che consente il passaggio di cibi e liquidi dalla bocca allo stomaco. Il tumore dell’esofago, di solito, inizia dalle cellule che ne rivestono la superficie interna e può comparire lungo tutta la sua lunghezza. È più diffuso in Asia e in parte dell'Africa rispetto ai paesi occidentali e colpisce prevalentemente gli uomini.
Il tumore dell’esofago è classificato in:
- carcinoma a cellule squamose, è la forma più comune, si sviluppa di solito nella parte superiore dell’esofago e interessa le cellule di rivestimento
- adenocarcinoma, è la forma più comune nei paesi occidentali, origina dalle ghiandole della mucosa e inizia più di frequente nell'ultimo tratto dell’esofago
- forme rare, coriocarcinoma, linfoma, melanoma, sarcoma e carcinoma a piccole cellule
La diagnosi di tumore dell’esofago è effettuato attraverso una biopsia eseguita nel corso di un esame endoscopico.
Ci sono diversi modi di curare il tumore esofageo, essi variano in base al tipo di cellule coinvolte, allo stadio del tumore, allo stato di salute generale e alle preferenze della persona con tumore.
Per la prevenzione del tumore all’esofago, va considerato che fumo e alcool sono importanti fattori di rischio e che una dieta sana ed equilibrata è raccomandata per ridurre il rischio di sovrappeso e obesità.
Sintomi
I segni e i sintomi causati dal tumore esofageo sono:
- disfagia, difficoltà a deglutire
- perdita di peso involontaria
- dolore al torace, dietro lo sterno, avvertito come compressione o bruciore
- peggioramento della digestione o bruciore di stomaco
- tosse o raucedine
Di solito, nelle fasi iniziali non sono presenti sintomi. Se si verificano segni e sintomi che durano nel tempo e destano preoccupazione è consigliabile consultare subito il medico curante.
Le persone che soffrono di esofago di Barrett, una condizione precancerosa causata da un reflusso permanente di sostanze acide dallo stomaco nell’esofago, devono essere seguite da un gastroenterologo. Lo specialista valuterà se prescrivere, o meno, indagini di approfondimento sulla base dei sintomi riferiti dalla persona.
Cause
Le cause del tumore esofageo non sono chiare. È noto, però, che un tumore si sviluppa quando nel codice genetico (DNA) delle cellule si verificano degli errori (dette mutazioni) che ne determinano una crescita incontrollata. Il tumore può crescere fino a raggiungere le strutture vicine e diffondersi in altre parti del corpo.
Fattori di rischio
Il tumore dell’esofago è più frequente nei maschi e dopo i 60 anni di età.
Si ipotizza che lo sviluppo del tumore sia favorito dall'irritazione continua dell'esofago causata da alcuni fattori, quali:
- fumo
- abuso di alcol
- assunzione di liquidi molto caldi
- reflusso gastroesofageo (GERD)
- reflusso biliare
- dieta povera di frutta e verdura
- obesità
- cure con radiazioni al torace o alla parte superiore dell’addome
Altre patologie dell’esofago sono considerate fattori di rischio:
- sindrome di Plummer-Vinson, una forma di esofagite con anemia ferropriva
- acalasia, ossia una riduzione dei movimenti dell’esofago che normalmente spingono il cibo verso lo stomaco
- lesioni da caustici, in casi di ingestione di sostanze corrosive si è osservato lo sviluppo di tumore dell’esofago anche dopo decenni
- esofago di Barret, lesione precancerosa in cui l’epitelio, cioè lo strato più interno dell’esofago, si trasforma, probabilmente in seguito alla presenza di reflusso acido dallo stomaco
Esistono anche condizioni genetiche: la tilosi è una malattia autosomica dominante con aumento dello strato corneo delle mani e dei piedi in cui si osservano papillomi esofagei e sviluppo di carcinoma esofageo in età inferiore ai 65 anni.
Diagnosi
I test e le indagini utilizzati per diagnosticare il tumore esofageo includono:
- endoscopia esofagea (detta esofagogastroscopia), esame che consente di visualizzare l'eventuale tumore e/o di prelevare del materiale da esaminare successivamente in laboratorio per la ricerca di cellule tumorali
- ecoendoscopia, indagine più accurata che consente di determinare il grado di infiltrazione della parete dell’esofago e rilevare anche la presenza di metastasi a livello dei linfonodi
Stadiazione del tumore esofageo
Una volta diagnosticato il tumore esofageo occorre determinarne l'estensione (stadio) poiché lo stadio influisce sulla scelta della cura.
Le tecniche utilizzate per la stadiazione del tumore esofageo includono la tomografia assiale computerizzata (TAC) e la tomografia a emissione di positroni (PET).
Gli stadi del tumore esofageo sono:
- stadio I, il tumore è limitato agli strati superficiali che rivestono internamente l’esofago
- stadio II, il tumore ha raggiunto gli strati più profondi della parete esofagea e può essersi diffuso ai linfonodi vicini
- stadio III, il tumore si è diffuso agli strati più profondi della parete dell’esofago e ai tessuti circostanti o ai linfonodi vicini
- stadio IV, il tumore si è diffuso ad altre parti del corpo
Terapia
Ci sono diversi modi di curare il tumore esofageo e dipendono da vari elementi: il tipo di cellule coinvolte nel tumore, lo stadio, lo stato di salute generale e le decisioni della persona con tumore.
Chirurgia
L’eliminazione chirurgica del tumore può essere utilizzata da sola o in combinazione con altre cure.
Gli interventi chirurgici possono essere:
- asportazione chirurgica di tumori molto piccoli, se il tumore è di piccole dimensioni, limitato agli strati superficiali dell’esofago, il chirurgo può raccomandare l’asportazione del tumore e del tessuto sano circostante. L’intervento può essere eseguito utilizzando un endoscopio che passa attraverso la gola e l’esofago
- asportazione chirurgica di una porzione dell’esofago (detta esofagectomia), in un intervento di esofagectomia, il chirurgo rimuove la porzione di esofago interessata dal tumore e i linfonodi limitrofi. La porzione di esofago residua è ricollegata allo stomaco. Solitamente, ciò si ottiene sollevando lo stomaco fino a ricongiungerlo all'esofago rimanente
- asportazione chirurgica di una parte dell’esofago e della porzione superiore dello stomaco (detta esofagogastrectomia), in un intervento di esofagogastrectomia, il chirurgo asporta una parte dell’esofago, i linfonodi limitrofi e la porzione superiore dello stomaco. La porzione di stomaco rimanente è sollevata e ricongiunta all’esofago residuo. Se necessario, per congiungere i due organi è utilizzata una parte di intestino, il colon
Gli interventi di asportazione chirurgica dell’esofago possono essere eseguiti con tecnica tradizionale, detta “a cielo aperto”, praticando un largo taglio, o per via laparoscopica che prevede l’inserimento degli strumenti chirurgici attraverso piccole incisioni nella cute. La scelta della tecnica chirurgica dipende dalla situazione di partenza, dall’esperienza e dalle preferenze del chirurgo.
Cura delle complicazioni
La cura dell’ostruzione esofagea e delle difficoltà di deglutizione prevedono:
- alleviare l’ostruzione, se il tumore dell’esofago ha determinato un restringimento dell’organo, il chirurgo potrà utilizzare un endoscopio, o dei particolari strumenti, per posizionare un tubo metallico, detto stent, che mantenga l’esofago aperto. Altre opzioni includono la chirurgia, la terapia laser e la terapia fotodinamica
- alimentare la persona, in caso di difficoltà a deglutire o dopo un intervento chirurgico all’esofago, il medico potrà prescrivere l’utilizzo di un sondino, da posizionare direttamente nello stomaco o nel piccolo intestino, per consentire l’alimentazione e, nello stesso tempo, permettere all’esofago di guarire
Chemioterapia
La chemioterapia (Video) è una cura farmacologica che utilizza sostanze chimiche per eliminare le cellule tumorali. Nelle persone con tumore esofageo, i farmaci chemioterapici possono essere utilizzati prima (farmaci neoadiuvanti) o dopo (farmaci adiuvanti) l’intervento chirurgico. La chemioterapia può anche essere combinata con la radioterapia. Nelle persone con un tumore avanzato, diffuso oltre l’esofago, la chemioterapia può anche essere usata da sola per contribuire ad alleviare i segni e i sintomi causati dalla malattia. Gli effetti indesiderati della cura dipendono dai farmaci utilizzati.
Radioterapia
La radioterapia (Video) utilizza fasci ad alta potenza di energia per eliminare le cellule tumorali. Le radiazioni possono provenire da una macchina esterna (si parla di radioterapia esterna) oppure essere posizionate all'interno del corpo vicino al tumore (si parla di brachiterapia). Nelle persone con tumore esofageo la radioterapia è utilizzata più spesso in combinazione con la chemioterapia sia prima, sia dopo l'intervento chirurgico. La radioterapia è utilizzata anche per alleviare le complicazioni del tumore avanzato come, ad esempio, per ridurre la massa tumorale al fine di consentire il passaggio del cibo. Gli effetti collaterali delle radiazioni includono reazioni simili a scottature cutanee, deglutizione difficoltosa o dolorosa, e danni involontari agli organi vicini, come polmoni e cuore.
Chemio e radioterapia combinate
La combinazione di chemioterapia e radioterapia può migliorare l'efficacia della cura, può essere l'unico approccio terapeutico, oppure può essere utilizzata prima di un intervento chirurgico. C’è da dire che la combinazione di chemioterapia e radiazioni aumenta la probabilità e la gravità degli effetti indesiderati.
Prevenzione
Per ridurre il rischio di sviluppo del tumore esofageo è possibile adottare delle misure preventive, quali:
- evitare il fumo, i fumatori dovrebbero smettere di fumare anche attraverso il sostegno psicologico di operatori specializzati, l’assunzione di farmaci e la partecipazione a gruppi di auto
- bere alcol con moderazione o evitarlo del tutto, limitarsi a non più di un bicchiere al giorno per le donne o due per gli uomini
- mangiare molta frutta e verdure colorate più volte al giorno
- mantenere il peso nella norma, se si è obesi, o in sovrappeso, è necessario rivolgersi a un medico nutrizionista o dietista per perdere peso
Non sono oggi previsti esami di screening estesi a tutta la popolazione che, con adeguato rapporto costo-beneficio, permettano di diagnosticare forme tumorali iniziali nei pazienti asintomatici.
Nei pazienti a rischio, come ad esempio le persone con esofago di Barrett in cui la mucosa esofagea si è trasformata in mucosa gastrica è consigliata un'endoscopia di monitoraggio ogni due o tre anni.
Complicazioni
Con l’avanzare del tumore esofageo possono verificarsi delle complicazioni che includono:
- ostruzione dell’esofago, il tumore può rendere difficile o impossibile il passaggio del cibo e dei liquidi
- dolore
- sanguinamento nell’esofago, il tumore esofageo può causare un sanguinamento che, di solito, è graduale ma può anche essere improvviso e grave
Vivere con
A seguito della diagnosi di un tumore dell’esofago può essere utile:
- approfondire la conoscenza della situazione per prendere decisioni circa la terapia, è opportuno chiedere al medico curante informazioni sul tipo e sullo stadio del tumore e sulle possibilità di cura disponibili. L’Associazione Nazionale per la Ricerca sul Cancro è un buon punto di partenza
- rimanere in contatto con amici e familiari, le persone care e i parenti sono in grado di fornire una rete di sostegno fondamentale sia al momento della scoperta del tumore, sia durante le cure
- cercare un supporto psicologico, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo, un assistente sociale o un altro consulente oltre che con familiari e amici
Può anche essere d’aiuto frequentare un gruppo di sostegno per le persone con tumore che devono affrontare le stesse sfide. Per informazioni sui gruppi di sostegno ci si può rivolgere al proprio medico curante, alla ASL di zona oppure consultare la pagina web dell’Associazione malati di cancro, parenti e amici: https://www.aimac.it.
Link approfondimento
Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC). Tumore dell'esofago
Prossimo aggiornamento: 08 Marzo 2024