Introduzione
I virus del papilloma umano (HPV) sono un gruppo di circa 200 virus tra loro simili.
Più di 40 tipi di HPV si trasmettono attraverso il contatto sessuale diretto. È una delle più comuni infezioni sessualmente trasmesse nel mondo e si stima che il 50% - 75% degli uomini e delle donne sessualmente attivi abbiano contratto l'infezione genitale da HPV.
I tipi di HPV trasmessi sessualmente si dividono in due categorie:
- HPV a basso rischio, non causano il cancro ma possono dare origine a verruche in corrispondenza dei genitali e dell'ano (per esempio i tipi 6 e 11 sono responsabili del 90% delle verruche genitali)
- HPV ad alto rischio, possono causare diversi tipi di cancro, tra cui quello del collo dell'utero (uno dei tumori femminili a maggiore frequenza), il cancro dell'ano, della vagina, del pene, testa e collo, incluse gola e lingua, e cute. Sono stati identificati circa dodici tipi di HPV ad alto rischio. Due di questi, il 16 ed il 18, sono responsabili della maggior parte dei cancri causati da HPV. Anche se la maggior parte delle infezioni ad alto rischio si verifica senza che siano presenti disturbi e si esaurisce entro 1 o 2 anni senza conseguenze, alcune possono persistere per molti anni e determinare cambiamenti a livello cellulare che, se non curati, possono causare il cancro
Composizione e impiego del vaccino anti-HPV
L'Agenzia europea per i medicinali (EMA) e la Food and drug administration americana (FDA) hanno approvato 3 vaccini, preparati da particelle simili al virus (VLPs), costituiti da una proteina presente sulla superficie del virus. Le particelle simili al virus non contengono DNA virale, non possono infettare le cellule, riprodursi o causare la malattia.
Tutti i vaccini anti HPV proteggono dall'infezione da parte dei tipi 16 e 18 che sono responsabili del 70% dei tumori del collo dell'utero, oltre ad essere coinvolti anche negli altri tipi di cancro da HPV (Video).
Sono disponibili, inoltre, un vaccino che protegge anche dai tipi 6 e 11 e un altro, di più recente autorizzazione, che difende anche da 5 altri tipi (31, 33, 45, 52, 58) responsabili di cancro, anche se con minore frequenza dei tipi 16 e 18.
Questi vaccini forniscono una forte protezione nei confronti di nuove infezioni da HPV ma non agiscono su quelle già in atto o sulle malattie causate dall'HPV.
Per questo motivo, la vaccinazione non sostituisce gli abituali controlli (pap test) del collo dell'utero che mantengono la loro importanza e devono continuare ad essere effettuati.
Efficacia del vaccino anti-HPV
Il vaccino ha un'efficacia compresa fra il 98 e il 100% nel prevenire le infezioni dai virus in esso contenuti e nell'evitare lo sviluppo di lesioni ad alto rischio causate dai tipi responsabili della maggior parte dei casi di cancro. La protezione del vaccino supera, secondo studi recenti, gli 8 anni e, pertanto, ad oggi non c'è necessità di una dose di richiamo. Sono in corso altri studi che forniranno informazioni sempre più dettagliate sulla durata della protezione.
Poiché l'infezione si verifica molto frequentemente all'inizio dell'attività sessuale, la vaccinazione degli adolescenti, prima che possano essere venuti in contatto con il virus, rappresenta la modalità più efficace ed efficiente per evitare il contagio (leggi la Bufala). Il livello di protezione del vaccino, infatti, si riduce in modo rilevante nelle ragazze che hanno già iniziato l'attività sessuale (efficacia del 18%). In questo caso, è ritenuto più efficace aderire ai programmi di controllo periodici (screening con pap test).
Quando vaccinarsi
Il vaccino è somministrato, tramite una iniezione intramuscolare, agli adolescenti maschi e femmine di 11 anni compiuti, prima dell’inizio dell'attività sessuale. La schedula vaccinale prevede la somministrazione di due dosi a distanza di 6 mesi l'una dall'altra (per persone fino a 13 o 14 anni di età).
Nei ragazzi e ragazze più grandi il numero di dosi dipende dall'età (leggi la Bufala).
Effetti collaterali del vaccino anti-HPV
Le più comuni reazioni indesiderate osservate sono state quelle comparse nel sito di iniezione, principalmente eritema, dolore e gonfiore (77,1% dei vaccinati entro i 5 giorni successivi alla vaccinazione) e il mal di testa (16,6% dei vaccinati), generalmente di lieve o moderata intensità.
Chi non deve vaccinarsi
Non deve sottoporsi a vaccinazione anti HPV chiunque abbia avuto una reazione allergica importante a qualsiasi componente del vaccino o ad una precedente dose.
Inoltre, è fondamentale informare il medico se si soffre di allergia al lievito (poiché le particelle simil-virali presenti nel vaccino tetravalente sono prodotte da cellule di lievito) e/o al lattice (il tappo a pistone del vaccino bivalente è costituito da gomma di lattice).
La vaccinazione deve essere rimandata nelle persone colpite da malattie febbrili, acute, gravi. Tuttavia, la presenza di un'infezione minore, come una lieve infezione del tratto respiratorio superiore o un lieve rialzo della temperatura corporea, non sono una controindicazione alla vaccinazione.
Dove trovare il vaccino
Secondo quanto stabilito dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, la vaccinazione è offerta gratuitamente agli adolescenti, maschi e femmine, nel 12° anno di vita (11 anni compiuti) in tutte le regioni italiane.
Bibliografia
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Schiller JT, Castellsague X, Garland SM. A review of clinical trials of human papillomavirus prophylactic vaccines. Vaccine. 2012; 30(Suppl 5): F123-138
Gee J, Naleway A, Shui I, et al. Monitoring the safety of quadrivalent human papillomavirus vaccine: Findings from the Vaccine Safety Datalink [Sintesi]. Vaccine. 2011; 29(46): 8279-8284
Link approfondimento
Ministero della Salute. Vaccinazioni. Adolescenti 11-18 anni
Centers for Disease Control and Prevention. Sexually transmitted diseases (Inglese)
Prossimo aggiornamento: 28 Febbraio 2022