Introduzione
L'apparato urinario è costituito da una serie di organi e strutture:
- reni, due piccoli organi a forma di fagiolo, localizzati nella parte posteriore della cavità addominale, che hanno la funzione di filtrare il sangue espellendo con le urine i prodotti di scarto del metabolismo e di mantenere il corretto equilibrio idro-elettrolitico
- ureteri, piccoli condotti (tubicini) che consentono il passaggio dell’urina dai reni alla vescica
- vescica, organo a forma di sacchetto in cui sono raccolte le urine
- uretra, condotto (tubicino) che collega la vescica all'esterno
La presenza di calcoli renali è definita anche nefrolitiasi o litiasi renale. I calcoli sono simili a piccoli sassi che si formano all'interno dei reni quando le sostanze normalmente presenti nelle urine diventano troppo concentrate e si accumulano sotto forma di materiale solido. Possono rimanere nel rene oppure spostarsi lungo gli ureteri fino a raggiungere la vescica e essere così eliminati all'esterno del corpo con le urine.
I calcoli renali sono abbastanza comuni, circa tre uomini e due donne su venti, ne soffrono in diverse fasi della loro vita. Sono molto più frequenti negli individui con età compresa tra i 30 ed i 60 anni e compaiono raramente prima dei 20 anni di età.
Si differenziano in base alle dimensioni, alla composizione, alla forma, al colore. Alcuni, sono piccoli come granelli di sabbia (la cosiddetta “renella”); altri, possono crescere di volume fino a raggiungere le dimensioni di una palla da golf.
La composizione dei calcoli renali è molto varia. Le più comuni sono:
- calcoli di calcio (75% i tutti calcoli renali), costituiti da ossalato di calcio in forma pura oppure associata al fosfato di calcio. L’ossalato di calcio è un sale di calcio dell’acido ossalico che può essere assunto dall'organismo mangiando cibi che ne sono molto ricchi come le barbabietole, gli spinaci, le foglie di tè e il kiwi
- calcoli di struvite, chiamati anche calcoli infettivi. Sono costituiti da cristalli di fosfato di ammonio e magnesio e possono raggiungere dimensioni notevoli. Si formano spesso in seguito a un'infezione batterica (ad esempio, da Proteus). Questo batterio è in grado di produrre delle sostanze che cambiano l’acidità delle urine e facilitano la formazione di cristalli di struvite a partire dagli ioni fosfato e magnesio
- calcoli di acido urico, solitamente lisci, marroni e più morbidi di altri tipi. Si formano soprattutto in persone che hanno le urine molto acide con conseguente precipitazione dell’acido urico in cristalli
- calcoli di cistina, spesso gialli, somigliano a veri e propri cristalli piuttosto che a pietre. Si formano soprattutto in coloro che soffrono di cistinuria, una malattia genetica caratterizzata dall'incapacità del rene di riassorbire un amminoacido chiamato cistina. Ciò determina la presenza di una notevole quantità di cistina nelle urine che può, quindi, precipitare e formare i calcoli
Sintomi
Quando i calcoli renali sono piccoli, spesso riescono ad attraversare l'uretere, la vescica, l'uretra e ad essere espulsi all'esterno con le urine, senza dolore.
La presenza e il passaggio dei calcoli renali, tuttavia, può causare la comparsa di un dolore acuto e improvviso che si estende nella regione addominale e lombare, noto come colica renale.
Quando il calcolo rimane bloccato nel rene, oppure non riesce a passare con facilità attraverso le vie urinarie si possono manifestare vari disturbi (sintomi) che includono:
- dolore persistente e violento nella parte bassa della schiena e dell'addome, a volte può irradiarsi all'inguine e può durare alcuni minuti o ore (colica renale). Spesso è descritto come una “coltellata al fianco”
- irrequietezza e incapacità di restare immobili
- nausea
- necessità di urinare più spesso del normale (stranguria)
- dolore mentre si urina (disuria)
- presenza di sangue nelle urine (ematuria), dovuta ai traumi provocati sulla parete delle vie urinarie dal passaggio del calcolo
Se un calcolo renale ostruisce completamente l'uretere, si può verificare l'accumulo ed il ristagno dell'urina nel rene (idronefrosi), la moltiplicazione dei batteri e l'infezione del rene omolaterale (pielonefrite).
I disturbi (sintomi) causati dall'infezione renale sono simili a quelli dei calcoli renali, a cui si aggiungono:
Cause
La calcolosi renale, spesso, non è dovuta ad una singola causa ben definita, ma può dipendere da diversi fattori che includono:
- familiari con calcoli renali, se si ha un familiare che ha sofferto di calcolosi renale, si ha una maggiore probabilità di esserne colpiti
- calcoli renali avuti in passato, se una persona ha già avuto calcoli renali, il rischio che possano riformarsi è molto alto
- disidratazione, non bere acqua a sufficienza ogni giorno può aumentare il rischio di produrre calcoli. Le persone che vivono nei climi caldi e che sudano molto hanno un rischio maggiore
- tipo di dieta, una dieta ricca di proteine, sodio e zuccheri e povera di fibre, aumenta il rischio di calcolosi renale. In particolare, una dieta ricca di sodio può aumentare la quantità di calcio che il rene deve filtrare ed incrementare così, in maniera significativa, il rischio di calcoli renali
- obesità, un elevato indice di massa corporea (BMI), una circonferenza addominale elevata e l'aumento di peso sono fattori collegati ad un aumentato rischio di calcoli
- malattie dell'apparato digerente ed interventi chirurgici, interventi di chirurgia bariatrica (tipo bypass gastrico) volti a limitare la quantità di cibo che si può ingerire, le malattie infiammatorie dell’intestino o la diarrea cronica possono causare alterazioni nell'assorbimento del calcio e dell'acqua, aumentando la disponibilità di sostanze che contribuiscono alla formazione di calcoli renali
- farmaci, esistono evidenze che l'uso frequente di alcuni farmaci può aumentare il rischio di produrre calcoli renali. Tra questi: l'aspirina, gli antiacidi, i diuretici, alcuni antibiotici, alcuni antiretrovirali e alcuni antiepilettici
- altre malattie, il rischio di sviluppare la calcolosi renale aumenta in caso di:
- iperattività delle ghiandole paratiroidi, con inappropriata secrezione dell'ormone che regola i livelli di calcio e fosforo (iperparatiroidismo)
- inefficace riassorbimento dell'aminoacido cistina, determina la presenza di una notevole quantità di cistina nelle urine che può, quindi, precipitare e formare i calcoli (cistinuria)
- malattie renali responsabili di un accumulo di acidi nel sangue (acidosi renale tubulare)
In base al tipo di calcolo renale è possibile individuare la causa che lo ha determinato. Per esempio, i calcoli di calcio, che si formano per l'alta concentrazione di calcio nelle urine, possono essere causati da:
- aumentato assorbimento intestinale di calcio (ipercalciuria da assorbimento)
- livelli eccessivi di ormone paratiroideo (iperparatiroidismo)
- malattia infiammatoria cronica multisistemica, come la sarcoidosi
- eccessiva filtrazione di calcio da parte del rene (deficit del rene a riassorbire il calcio filtrato)
I calcoli di struvite sono spesso dovuti a infezioni del tratto urinario.
I calcoli di acido urico, che si formano per l'alta concentrazione di acido urico nelle urine, sono causati da:
- dieta ricca di proteine, come la carne
- gotta, malattia cronica del metabolismo dell’acido urico che colpisce le articolazioni
- chemioterapia
I calcoli di cistina, invece, sono causati da una condizione ereditaria chiamata cistinuria che influisce sulla quantità di acido che passa nelle urine.
Diagnosi
Nel sospetto di calcolosi renale, il medico può prescrivere alcuni accertamenti, quali:
- esami ematochimici, consentono di valutare e seguire nel tempo il funzionamento dei reni. Inoltre, permettono di individuare nel sangue i livelli di alcune sostanze che potrebbero favorire la formazione dei calcoli, come il calcio
- analisi delle urine, permette di individuare la presenza dei cristalli responsabili della calcolosi, ma anche di sangue e batteri. Il campionamento delle urine può avvenire a giudizio del medico con un'unica raccolta oppure con due raccolte consecutive delle urine delle 24 ore
- analisi del calcolo renale (espulso con le urine), molto importante per consentire al medico di comprendere la cause che lo hanno determinato e di impostare la cura più adatta. Per raccogliere il calcolo, la persona deve filtrare l'urina con una garza e prelevare il calcolo per le analisi
- diagnostica per immagini, tecniche che consentono di accertare che si tratti di un calcolo e, soprattutto, di identificare con precisione dove è localizzato. Includono:
- ecografia, utilizza onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni) ed è un esame non invasivo
- tomografia assiale computerizzata (TAC), impiega un fascio di raggi X che ruota attorno al corpo. Le informazioni ottenute vengono inviate ad un computer che interpreta i dati dei raggi X e fornisce immagini bidimensionali dei reni
- urografia endovenosa, esame ai raggi X che mette in evidenza le vie urinarie. Viene eseguito utilizzando il mezzo di contrasto, introdotto nell'organismo per via endovenosa
Terapia
In genere, i calcoli renali sono abbastanza piccoli (diametro inferiore a 4 millimetri) da poter essere espulsi facilmente con le urine. Anche se di dimensioni contenute, tuttavia, possono causare un dolore che dura un paio di giorni e scompare con la loro espulsione. Se il dolore è intenso, il medico può prescrivere farmaci antidolorifici da prendere anche più volte nell'arco della giornata, in base all'intensità dei disturbi. Se compaiono nausea e vomito, è possibile prendere farmaci specifici per alleviarli (antiemetici). Gli antibiotici sono prescritti in caso di infezione delle vie urinarie.
Anche se eliminati, i calcoli renali possono ripresentarsi perciò è importante conoscerne la natura e la composizione per capire cosa l'abbia causati e evitare che possano riformarsi. Il medico consiglierà una alimentazione adeguata, l'utilizzo di alcalinizzanti o acidificanti delle urine e, eventualmente, i farmaci da prendere.
Potrà consigliare il ricovero in ospedale in alcuni casi:
- preesistente malattia renale (ad esempio, se si ha un solo rene)
- dolore che non migliora dopo un'ora dall'impiego di farmaci antidolorifici e antiemetici
- disidratazione e presenza di vomito inarrestabile
- gravidanza
- altre malattie contemporaneamente presenti
Se i calcoli sono troppo grandi da poter essere espulsi naturalmente (6-7 mm di diametro), si può intervenire con diverse tecniche:
- litotripsia extracorporea ad onde d'urto
- ureteroscopia
- nefrolitotomia percutanea
- chirurgia aperta
La scelta del tipo di cura è decisa dal medico in funzione delle dimensioni e della localizzazione del calcolo e delle condizioni della persona che ne soffre.
Litotripsia extracorporea ad onde d'urto
È la cura di prima scelta per i calcoli renali che non possono essere espulsi spontaneamente con le urine. Questa tecnica utilizza onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni) che colpiscono il calcolo e lo rompono in pezzetti piccoli abbastanza da essere facilmente espulsi con le urine. Il trattamento può risultare fastidioso e pertanto è eseguito dopo aver somministrato un antidolorifico. La sua efficacia è di circa il 99% per calcoli fino a 20 millimetri di diametro. Molto spesso, per risolvere il problema, può essere necessaria più di una seduta.
Ureteroscopia
Se il calcolo renale resta intrappolato nell'uretere, potrebbe essere necessaria l'ureteroscopia, procedura che richiede il ricovero ospedaliero e l'anestesia generale. Consiste nell'introduzione di un lungo e sottile strumento, chiamato ureteroscopio, attraverso l'uretra fino a raggiungere l'uretere in cui è incastrato il calcolo. Il chirurgo può provare a rimuovere delicatamente il calcolo usando un altro strumento specifico (pinze o cestelli), oppure può utilizzare l'energia del laser per frantumarlo in piccoli pezzetti che possano passare nell'urina ed essere espulsi. Per calcoli delle dimensioni fino a 15 millimetri, l'ureteroscopia è efficace nel 50-80% dei casi. Potrebbe anche essere necessario inserire temporaneamente un tubicino di plastica, chiamato stent, per facilitare il passaggio dei frammenti del calcolo nella vescica.
Nefrolitotomia percutanea
Se la litotripsia extracorporea ad onde d'urto non è praticabile, come ad esempio nel caso di una persona obesa, si può applicare una procedura alternativa, la nefrolitotomia percutanea. Consiste nel praticare una piccola incisione sulla schiena attraverso cui introdurre uno strumento, il nefroscopio, fino a fargli raggiungere il rene. Il calcolo viene, quindi, frantumato attraverso il laser in piccoli pezzetti che vengono successivamente estratti con le pinzette. La nefrolitotomia percutanea è un intervento eseguito in ospedale, in anestesia generale, con un ricovero di breve durata. È efficace fino all'86% dei casi per calcoli di circa 21-30 millimetri di diametro.
Chirurgia aperta
Passando attraverso un taglio praticato sulla schiena (accesso retroperitoneale), il calcolo viene rimosso direttamente. L'intervento di chirurgia aperta, oggi, è estremamente raro (meno dell'1% dei casi). Si utilizza in casi particolari come, ad esempio, presenza di calcoli molto grandi o con una conformazione anomala.
I trattamenti effettuati per rimuovere i calcoli renali di grandi dimensioni possono causare complicazioni che includono:
- ostruzione dell'uretere, causata dai frammenti del calcolo
- infezione del tratto urinario
- sanguinamento, durante l'intervento chirurgico
- dolore
Pertanto, prima di qualsiasi procedura il medico dovrà informare la persona sui rischi e sulle possibili complicazioni che potrebbero verificarsi.
Prevenzione
Il miglior modo per prevenire i calcoli renali è bere 2-3 litri di acqua al giorno; così facendo le urine sono più diluite e si evita che i prodotti di scarto diventino troppo concentrati e formino i calcoli. Per capire se le urine sono diluite bisogna guardarne il colore: più è scuro, più sono concentrate. Bevande come il tè, il caffè e il succo di frutta possono essere considerate ai fini di raggiungere la quota giornaliera di liquidi consigliati, ma l'acqua resta la bevanda più salutare e la migliore per prevenire la formazione dei calcoli renali (leggi la Bufala).
Calcoli da eccesso di calcio
Se i calcoli renali sono causati dall'eccesso di calcio, è consigliabile ridurre gli ossalati nella dieta poiché ne impediscono l'assorbimento e ne favoriscono l'accumulo nel rene così da formare il calcolo.
I cibi che contengono ossalati sono:
- cioccolato
- mandorle
- arachidi
- anacardi
- barbabietola
- asparagi
- frutti di bosco
- porri
- prezzemolo
- sedano
- rabarbaro
- prodotti a base di soia
- cereali
- germe di grano
- farina di grano integrale
Non bisogna, però, ridurre di propria iniziativa la quantità di calcio nella dieta a meno che il medico non lo prescriva, poiché il calcio è molto importante per la salute delle ossa e dei denti.
Calcoli di acido urico o cistina
Per evitare la formazione dei calcoli di acido urico o di cistina, si consiglia di ridurre il consumo di:
- carne
- pollame
- pesce
e di aumentare quello di:
- frutta
- verdura, per rendere le urine meno acide
Farmaci
Possono essere prescritti dei farmaci, la cui tipologia dipende dalla natura del calcolo renale:
- diuretici, se i calcoli sono di calcio
- antibiotici, per la cura e la prevenzione delle infezioni dell’apparato urinario, se i calcoli sono di struvite
- farmaci che riducono i livelli di acido urico e farmaci che rendono le urine basiche, se i calcoli sono di acido urico
- farmaci che riducono i livelli di cistina nelle urine, se i calcoli sono di cistina
Complicazioni
La complicazione della calcolosi è la colica renale, un dolore violento che si localizza al fianco e si irradia verso il basso e anteriormente fino a raggiungere il testicolo, nell'uomo, e l'inguine, nella donna. Se sopraggiunge l'infezione dell'apparato urinario, si può avere febbre e, a secondo della localizzazione (uretra, vescica, rene), una uretrite, una cistite, una cisto pielite o una nefrite. Se il calcolo ostruisce completamente l'uretere determinerà un ristagno di urine ed una sofferenza del rene (idronefrosi).
Vivere con
Poiché la calcolosi renale, in alcuni casi, è un fenomeno che tende a ripetersi, è importante individuare fin dall'inizio la causa e la natura del calcolo per poter seguire abitudini e stili di vita che ne limitino la ricomparsa. Malgrado i singoli casi debbano essere valutati dal medico specialista, è buona norma bere molta acqua al giorno (circa due litri) per mantenere una espulsione di urina (diuresi) di 1500-2000 cc, una buona idratazione e, soprattutto, per evitare che l'urina sia troppo concentrata.
Bibliografia
European Association of Urology (EAU). European Association of Urology: Guidelines. 2020
Prossimo aggiornamento: 26 Febbraio 2023