Introduzione
L'ematoma è un versamento di sangue all'esterno del circolo sanguigno ed è provocato dalla rottura della parete di un'arteria, di una vena o di un capillare, generalmente in seguito ad un trauma.
Normalmente l'organismo è in grado di riparare le piccole lesioni dei vasi sanguigni attivando il sistema della coagulazione del sangue. Questo meccanismo porta, infatti, alla formazione, a livello della parete vascolare danneggiata, di un tappo cosiddetto emostatico che arresta la fuoriuscita di sangue (emorragia) consentendo l'avvio del processo di riparazione della lesione. Tuttavia, in caso di danni vascolari estesi o di difetti della coagulazione, l'emorragia non può essere arrestata e il sangue proveniente dal vaso lesionato si riversa nei tessuti circostanti, dove tende a coagulare rapidamente dando origine, per l'appunto, a un ematoma.
Di solito, gli ematomi si manifestano nelle zone in cui è avvenuto il trauma, ma possono formarsi anche a distanza, dato che il sangue tende a spostarsi fra i tessuti per effetto della forza di gravità. Ne sono un tipico esempio gli ematomi provocati da fratture della base del cranio, che si manifestano a livello delle palpebre degli occhi.
Gli ematomi possono svilupparsi a qualsiasi età, tuttavia sono più frequenti nelle persone anziane, per la pelle più sottile e la maggiore fragilità vascolare, e nei bambini facilmente soggetti ad urti e traumi mentre giocano.
Tipi di ematomi
Gli ematomi possono formarsi sotto la superficie cutanea, in prossimità di un muscolo, sotto l'unghia, nel cervello o in qualsiasi altra parte del corpo.
A seconda della loro localizzazione, possono manifestarsi all'esterno con vistose macchie sulla pelle oppure non essere evidenti, come avviene in caso di danni profondi.
Gli ematomi sottocutanei, visibili a occhio nudo, vengono suddivisi, in base alle loro dimensioni, nelle seguenti categorie:
- petecchie, piccolissime macchie di color rosso vivo, grandi quanto la capocchia di uno spillo
- porpora, macchioline di grandezza compresa tra 3 millimetri e 1 centimetro, dalla tipica colorazione violacea, cui devono il nome
- ecchimosi, comunemente dette lividi, della dimensione di 1 o 2 centimetri
- ematomi propriamente detti, di dimensione superiore a 2 centimetri
Mentre le petecchie e la porpora possono essere un segnale della presenza di una fragilità dei vasi sanguigni o di malattie autoimmuni (come la porpora), le ecchimosi, nella maggior parte dei casi, sono dovute a traumi di lieve entità, come i comuni incidenti domestici, che lesionano piccoli vasi sanguigni (capillari) da cui fuoriesce una modesta quantità di sangue che si infiltra nei tessuti circostanti.
Gli ematomi propriamente detti, di grandezza superiore ai 2 cm, si formano in seguito a traumi gravi o violenti che provocano la rottura di vasi sanguigni, come piccole arterie, generando raccolte di sangue, anche abbondanti, nei tessuti o nelle cavità dell'organismo, dove possono comprimere gli organi interni.
La gravità di un ematoma dipende dai seguenti fattori:
- entità dell’evento che lo ha provocato
- dimensioni del vaso sanguigno danneggiato
- caratteristiche del tessuto interessato
- capacità di coagulazione del sangue
Gli ematomi più pericolosi sono quelli che si formano nella scatola cranica perché il sangue che si accumula al suo interno aumenta la pressione intracranica, con possibili danni cerebrali, anche mortali.
In caso di traumi alla testa o in altre zone a rischio, come il torace e l'addome, è indispensabile un'immediata valutazione medica per verificare la presenza di un ematoma e stabilire la procedura da seguire. A volte è necessario intervenire chirurgicamente per accertare la posizione esatta dell'ematoma, procedere alla sua rimozione e ripristinare l'integrità del vaso sanguigno danneggiato.
Sintomi
I disturbi (sintomi) associati più comunemente alla formazione di un ematoma sono:
- dolore, più o meno intenso
- gonfiore (edema), della zona interessata dovuto all'accumulo di liquidi, accompagnati spesso da una sensazione di tensione e calore locale e dalla formazione di una massa palpabile
In ogni caso, l'entità e la tipologia dei disturbi manifestati dipendono dall'estensione dell'ematoma e, soprattutto, dalla zona del corpo in cui si sviluppa.
Se, ad esempio, il sanguinamento avviene all'interno della cavità addominale, l'ematoma può passare inosservato, anche se molto esteso, poiché ha a disposizione uno spazio relativamente ampio per espandersi, prima di arrivare a comprimere gli organi interni e provocare dolore o altri disturbi (sintomi). Al contrario, un ematoma sotto l'unghia (subungueale), generato da un trauma sulla placca dell'unghia, per quanto piccolo, può essere particolarmente doloroso dato che il sangue fuoriuscito dai capillari rimane intrappolato in uno spazio molto ristretto, sotto il letto dell'unghia, esercitandovi una forte pressione.
Caratteristica degli ematomi superficiali è la formazione di macchie sulla pelle, di dimensioni e aspetto variabile in funzione del numero e del tipo di vasi sanguigni lesionati. Nel corso del tempo il colore degli ematomi varia a causa della trasformazione biochimica (degradazione) dell'emoglobina contenuta nei globuli rossi del sangue. Se, inizialmente, non appena il sangue si è accumulato sotto la pelle, l'ematoma appare rossastro, dopo uno o due giorni l'emoglobina viene degradata e l'ematoma diventa bluastro-violaceo (o addirittura tendente al nero). Trascorsi 5-10 giorni assume un colore giallognolo o verdognolo, per diventare, successivamente, giallo o marroncino.
Generalmente, l'ematoma scompare dopo circa 2 settimane e la pelle riacquista la sua normale colorazione. Il colore dell'ematoma è, quindi, un chiaro segnale del suo stadio di evoluzione, che permette di risalire al momento della sua formazione e stabilirne l'ulteriore durata nel tempo.
Quando l'ematoma si sviluppa nell'area cerebrale possono manifestarsi seri disturbi neurologici, come:
- forte mal di testa
- confusione
- visione offuscata
- difficoltà di parola
- svenimento
- vomito
In presenza di questi sintomi o manifestazioni cliniche bisogna recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino.
Quando rivolgersi al medico
La maggior parte degli ematomi superficiali non richiede attenzioni particolari e si risolve in maniera spontanea, senza lasciare tracce. La formazione di un ematoma, quindi, non deve destare preoccupazioni, soprattutto se è riconducibile a un trauma minore di cui si ha consapevolezza.
In caso di traumi gravi, specialmente alla testa, al torace o all'addome, è invece indispensabile recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino per sottoporsi ad accertamenti, in quanto l'ematoma potrebbe interessare gli organi interni e provocare danni anche gravi.
È buona norma, inoltre, rivolgersi al proprio medico nei seguenti casi:
- ematoma che non accenna a scomparire nell’arco di 2 settimane circa, è probabile che il sangue sia rimasto intrappolato in una sacca per cui si rende necessaria un'incisione (drenaggio chirurgico) per consentire al sangue di fuoriuscire
- ematoma che aumenta di dimensioni nel tempo, la progressiva estensione dell'ematoma potrebbe indicare un'emorragia ancora in corso, in seguito alla rottura di un grosso vaso sanguigno da cui il sangue continua a fuoriuscire
- dolore e gonfiore che non diminuiscono, peggiorano o compare febbre, segno di un'infezione in atto
- comparsa di ematomi improvvisi, in assenza di trauma, o per traumi di lieve entità che non giustificano i danni subiti. Gli ematomi potrebbero dipendere da una malattia sottostante sulla quale indagare
- occhio nero (ematoma periorbitale), derivato, in genere, da un trauma al volto che provoca la rottura dei capillari situati nella zona che circonda l'occhio. Il cosiddetto occhio nero non deve mai essere sottovalutato perché potrebbe essere associato a una lesione dell'occhio, con conseguenze anche gravi per la vista
- perdita di sensibilità o formicolio della zona colpita dall’ematoma, accompagnati da una forte sensazione di dolore e di pressione. Si tratta dei disturbi con cui si manifesta la sindrome compartimentale, un'emergenza medica che richiede l'immediata rimozione dell'ematoma che ostacola la circolazione del sangue nei tessuti vicini
Cause
La maggior parte degli ematomi è causata da un evento traumatico, come una caduta, una frattura, una distorsione, un incidente automobilistico, un colpo ricevuto in testa o in un'altra parte del corpo. Quanto più grave è il trauma, tanto maggiore sarà la quantità di sangue che fuoriuscirà dal vaso danneggiato e, conseguentemente, l'estensione dell'ematoma.
La formazione degli ematomi può dipendere da molti altri fattori, tra i quali:
- uso di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti, come l'aspirina a basse dosi (aspirinetta), il warfarin o i nuovi anticoagulanti orali (NAO) che, ritardando la capacità di coagulazione del sangue, rendono difficile la riparazione dei vasi sanguigni lesionati, aumentando il rischio di sanguinamenti ed ematomi
- emofilia, malattia genetica che provoca sanguinamenti spontanei o eccessivi in seguito alla carenza parziale, o totale, di alcuni fattori della coagulazione
- riduzione del numero delle piastrine (piastrinopenia o trombocitopenia), elementi del sangue indispensabili per la coagulazione. Tra le molteplici cause di piastrinopenia si annoverano la leucemia (un tumore del sangue), il lupus eritematoso sistemico (una malattia autoimmune) e diversi tipi di infezioni virali quali, ad esempio, l'epatite C e la mononucleosi
- interventi chirurgici, gli ematomi da ferite chirurgiche sono una complicazione comune a molti tipi di interventi. In genere si risolvono naturalmente, ma nei casi più gravi è necessario procedere alla rimozione dell'ematoma
Diagnosi
Gli ematomi superficiali possono essere facilmente riscontrati attraverso una visita medica, in quanto visibili a occhio nudo e, solitamente, palpabili al tatto.
Per accertare la presenza e l'entità degli ematomi profondi, più difficili da accertare, sono invece necessarie indagini strumentali come la TAC, la risonanza magnetica e le radiografie, o un'ecografia in caso di gravidanza.
Terapia
La strategia di cura degli ematomi dipende dalla loro estensione, dalle parti del corpo colpite e dai disturbi manifestati. Alcuni ematomi non richiedono alcun tipo di trattamento; altri, necessitano di un intervento medico, in alcuni casi immediato. Così, ad esempio, in presenza di un ematoma particolarmente doloroso creatosi al di sotto dell'unghia (subungueale) verrà eseguita la foratura dell'unghia stessa con un ago sterile. Ciò consentirà la fuoriuscita del sangue intrappolato nel tessuto sottostante e permetterà, in alcuni casi, di salvare l'unghia altrimenti destinata a cadere.
La maggior parte degli ematomi superficiali si risolve spontaneamente, nell'arco di 14 giorni o diverse settimane, in base alla gravità dell'evento che ne ha determinato la formazione.
In alcuni casi, il processo di guarigione può essere accelerato adottando le seguenti misure:
- ghiaccio, l'uso del ghiaccio o di impacchi freddi sulla parte interessata provoca il restringimento (vasocostrizione) dei vasi lesionati, limitando la perdita di sangue e l'espansione dell'ematoma. Il ghiaccio, inoltre, combatte il gonfiore e riduce il dolore per il suo effetto anestetizzante
- riposo, la riduzione dei movimenti e dell'attività muscolare previene l'aggravamento dell'ematoma e favorisce la guarigione
- bendaggio, applicazione di una benda elastica o di una fasciatura non troppo stretta sulla zona colpita per ridurre il gonfiore
- sollevamento della parte interessata. La posizione elevata riduce l'afflusso di sangue nella zona colpita dall'ematoma, evitando che quest'ultimo aumenti di dimensioni, e favorisce il riassorbimento dei liquidi che si sono accumulati. Se, ad esempio, l'ematoma è localizzato in una gamba basta sdraiarsi e tenere la gamba sollevata appoggiandola su un cuscino alto
Per alleviare il dolore si possono applicare localmente creme, pomate, gel o cerotti a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come il diclofenac e l'ibuprofene. Si tratta di prodotti che oltre a combattere l'infiammazione esercitano un'azione antidolorifica.
Per quanto riguarda gli ematomi interni, più complessi, a volte basta un semplice monitoraggio tramite ecografie, TAC o radiografie ripetute nel tempo, per controllarne l'evoluzione, mentre in altre circostanze bisogna rimuovere o drenare l'ematoma, eventualmente sotto guida ecografica.
Nei casi più gravi, come alcuni ematomi cerebrali, è indispensabile un intervento chirurgico per eliminare l'ematoma e riparare il vaso lesionato.
In alcuni casi il tessuto interessato dall'ematoma può diventare fibrotico e dare origine a calcificazioni responsabili di dolore e ispessimento del tessuto colpito (ematoma incistato).
Laddove esista un fattore che predispone al sanguinamento, oltre a curare l'ematoma è necessario intervenire sulla sua causa. Se, ad esempio, la persona assume farmaci anticoagulanti, potrebbe essere necessario sospendere o modificare la terapia in atto.
Bibliografia
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Prossimo aggiornamento: 04 Gennaio 2024