Introduzione

Emicrania

L'emicrania è un mal di testa caratterizzato da un dolore pulsante di forte intensità che colpisce, in genere, un solo lato della testa o la zona frontale.

Alcune persone avvertono anche altri disturbi (sintomi) come nausea, vomito e sensibilità alla luce o al rumore.

È la seconda forma più comune di mal di testa, colpisce prevalentemente le donne e, normalmente, si manifesta per la prima volta nella fascia d'età compresa tra i 20 e i 50 anni.

Si distinguono diversi tipi di emicrania, tra i quali:

  • emicrania con aura, in cui la comparsa del mal di testa è preceduta da diversi disturbi (sintomi) premonitori, come, ad esempio, la visione di flash luminosi
  • emicrania senz'aura, quando la crisi si presenta senza segnali premonitori
  • emicrania silente, scientificamente detta aura tipica senza cefalea, in cui si manifestano l'aura o altri disturbi dell'emicrania, senza comparsa del mal di testa

In alcune persone l'emicrania si manifesta di frequente, anche più volte a settimana, per altre è solo un fenomeno occasionale che può ripetersi anche dopo anni dal primo attacco.

Quando rivolgersi al medico

È consigliabile rivolgersi al proprio medico di famiglia in caso di emicrania frequente (presente per più di 5 giorni al mese) o quando i disturbi non diminuiscono o scompaiono con i farmaci da banco. Anche se i disturbi regrediscono con l'uso dei farmaci, il medico potrà suggerire un trattamento di prevenzione dell'emicrania.

È indispensabile recarsi al pronto soccorso in uno dei seguenti casi:

  • paralisi o debolezza di uno o più arti e/o in un lato del viso
  • difficoltà di parola o discorsi confusi
  • mal di testa improvviso e violento, molto più forte di quello eventualmente sperimentato in altri momenti
  • mal di testa accompagnato da febbre, irrigidimento del collo, confusione mentale, convulsioni, visione doppia ed eruzione cutanea

Questi disturbi (sintomi) potrebbero essere il segnale d'allarme di una malattia più grave, come l'ictus o la meningite, che richiede un'immediata valutazione medica.

Le cause precise dell'emicrania sono sconosciute. Tuttavia, si ritiene che l'emicrania possa essere il risultato di temporanee alterazioni chimiche all'interno del cervello che provocano momentanee alterazioni dei vasi sanguigni cerebrali. Circa la metà delle persone che soffre di emicrania ha uno o più familiari colpiti dallo stesso disturbo. Ciò fa pensare ad una probabile predisposizione genetica.

In alcune persone gli attacchi di emicrania sono associati a diversi fattori scatenanti, tra i quali:

Non esiste una vera e propria terapia per l'emicrania, ma sono disponibili diverse cure che aiutano a ridurne i disturbi (sintomi). Esse includono:

  • antidolorifici, comuni farmaci da banco come il paracetamolo e farmaci antinfiammatori
  • triptani, farmaci che aiutano ad invertire le alterazioni chimiche a livello cerebrale ritenute responsabili dell’emicrania
  • antiemetici, farmaci utilizzati per contrastare la nausea e il vomito

Molte persone durante una crisi traggono giovamento dal riposo assoluto in una stanza buia e silenziosa.

Se una persona colpita da emicrania ritiene di aver individuato un fattore scatenante, come lo stress o un determinato cibo, evitandolo potrà ridurre il rischio di ulteriori attacchi.

Un valido aiuto è dato dall'adozione di uno stile di vita sano, basato sul regolare esercizio fisico, una buona qualità del sonno e dell'alimentazione, un'adeguata idratazione e la riduzione della quantità di caffeina e alcol.

Se le crisi di emicrania sono sempre più severe e frequenti, o si ripresentano nonostante l'eliminazione dei possibili fattori scatenanti, è consigliabile rivolgersi al proprio medico che potrà prescrivere cure per prevenire nuovi attacchi.

Le terapie per la prevenzione dell'emicrania comprendono alcuni medicinali come il topiramato, un farmaco anticonvulsivo, e il propanololo, normalmente impiegato per tenere sotto controllo la pressione alta.

L'emicrania può compromettere gravemente la qualità della vita ed impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane. In certi casi costringe al riposo assoluto per alcuni giorni.

Sono, comunque, disponibili diverse cure che permettono di ridurre l'intensità e la frequenza delle crisi.

Sintomi

Il principale disturbo (sintomo) causato dall'emicrania è un forte dolore che, in genere, interessa un solo lato della testa. Il dolore è di tipo pulsante, di intensità moderata o forte, peggiora con il movimento fisico ed impedisce di svolgere le normali attività quotidiane. In alcuni casi, il dolore colpisce entrambi i lati della testa e può irradiarsi al viso e al collo.

Altri disturbi (sintomi)

Gli altri disturbi (sintomi) comunemente associati all’emicrania comprendono:

  • nausea
  • vomito
  • maggiore sensibilità alla luce e al rumore, il che spiega perché la maggior parte delle persone durante un attacco tende ad isolarsi in un ambiente buio e silenzioso

A volte si possono manifestare anche i seguenti disturbi (sintomi):

  • sudorazione
  • difficoltà di concentrazione
  • sensazione di caldo o freddo eccessivo
  • dolore addominale (mal di pancia)
  • diarrea

Non tutte le persone colpite dall'emicrania avvertono questi disturbi (sintomi) che si possono presentare anche senza comparsa del mal di testa.

I disturbi dell'aura

Circa una persona su tre colpite da emicrania avverte dei disturbi (sintomi) premonitori, conosciuti come aura, che precedono la comparsa del mal di testa. Sono del tutto reversibili e comprendono:

  • disturbi della visione, come lampi di luce scintillante, linee a zig-zag nel campo visivo, illusioni ottiche e visione deformata della propria immagine e degli oggetti (che possono apparire molto più grandi o più piccoli), parziale perdita momentanea della vista
  • formicolii o pizzicori che partono da una mano per poi estendersi al braccio, fino ad interessare il viso, le labbra e la lingua
  • sensazione di debolezza o di perdita dell'equilibrio
  • difficoltà nell'articolare le parole
  • perdita di conoscenza (in rarissimi casi)

I disturbi (sintomi) dell'aura si sviluppano gradualmente nell'arco di cinque minuti e possono durare fino ad un'ora.

Dopo questa fase, in genere, si manifesta un'emicrania ma in alcuni casi non compare alcuna forma di mal di testa.

Quando rivolgersi al medico

È necessario rivolgersi al medico se si soffre di emicranie ripetute o se i disturbi (sintomi) continuano ad essere intensi nonostante l'assunzione di farmaci da banco come, ad esempio, il paracetamolo o gli antinfiammatori.

In ogni caso bisogna limitare la quantità di medicine assunte, perché un uso eccessivo e prolungato nel tempo può rendere più difficile la cura del mal di testa.

Se gli attacchi di emicrania si presentano più di cinque volte al mese, anche se sono tenuti sotto controllo con i farmaci è opportuno chiedere una consulenza medica per individuare una terapia in grado di prevenirli.

Quando andare al Pronto soccorso

È indispensabile rivolgersi ad un pronto soccorso nei seguenti casi:

  • paralisi o perdita di sensibilità in uno o più arti e/o in un lato del viso
  • difficoltà di parola o discorsi confusi
  • dolore alla testa improvviso e violento, molto più forte di quello eventualmente provato in altri momenti
  • mal di testa accompagnato da febbre, rigidità del collo, confusione mentale, convulsioni, visione doppia ed eruzione cutanea

Questi disturbi (sintomi) potrebbero essere un campanello d'allarme di una condizione più grave, come un ictus o una meningite, che richiede un'immediata valutazione medica.

Fasi dell'emicrania

Normalmente l'emicrania si sviluppa in quattro fasi, non sempre necessariamente presenti:

  • fase prodromica, che si verifica qualche ora o qualche giorno prima dell'attacco ed è caratterizzata da alterazioni dell'umore, del comportamento e dell'appetito
  • fase dell'aura, che può durare da cinque minuti a un'ora. In questa fase si manifestano diversi tipi di disturbi (sintomi) premonitori tra cui la visione di luci lampeggianti o la perdita parziale, temporanea, della vista
  • fase del dolore, in cui compare un dolore di tipo pulsante, localizzato in un lato della testa, spesso accompagnato da nausea, vomito, e/o ipersensibilità alla luce e ai rumori. Di solito dura dalle 4 alle 72 ore
  • fase della remissione, in cui il mal di testa e gli altri disturbi svaniscono gradualmente, spesso lasciando il posto ad una sensazione di spossatezza che può durare per alcuni giorni

Diagnosi

Non esiste un esame specifico per accertare (diagnosticare) l'emicrania. Per confermarne la presenza il medico di famiglia deve riuscire ad identificare un tipo di mal di testa che si ripete nel tempo e valutare i disturbi (sintomi) che provoca. Tuttavia, l'emicrania può essere imprevedibile e, a volte, può manifestarsi senza nessuno dei disturbi (sintomi) conosciuti. Ottenere una diagnosi corretta, quindi, può richiedere anche molto tempo.

Consultazione del medico di famiglia

Il medico di famiglia normalmente effettua una visita e controlla la vista, la coordinazione dei movimenti ed i riflessi. Ciò gli permette di escludere la presenza di altre cause per i disturbi riferiti. La persona che soffre di mal di testa deve collaborare con il medico per aiutarlo a capire se il dolore:

  • è da un solo lato
  • è di tipo pulsante
  • compromette lo svolgimento delle attività quotidiane
  • è aggravato dal movimento e dall'attività fisica
  • è accompagnato da nausea e vomito
  • è associato ad una eccessiva sensibilità alla luce e ai rumori

Diario del mal di testa

La compilazione del diario del mal di testa per qualche settimana aiuterà il medico nella formulazione della causa che lo determina. Nel diario devono essere annotati:

  • data, ora di inizio e fine dell'attacco
  • caratteristiche del dolore (localizzazione, tipo e intensità)
  • altri disturbi (se presenti)
  • attività svolta al momento dell'attacco
  • eventuali farmaci assunti

Prendere troppi antidolorifici può rendere l'emicrania difficile da curare, provocando un mal di testa da abuso di farmaci. È, quindi, importante annotare il tipo di medicinali utilizzati e le quantità impiegate ricordandosi che non devono essere presi per più di 10 giorni al mese.

Consultazione di uno specialista

Il medico potrà consigliare una visita dal neurologo (medico specializzato nei disturbi che colpiscono il sistema nervoso) per eseguire ulteriori accertamenti e cure, laddove si verifichi uno dei seguenti casi:

  • incertezza nell'identificare le cause del mal di testa
  • crisi di mal di testa che si presentano per più di 15 giorni al mese (emicrania cronica)
  • farmaci utilizzati non efficaci

Terapia

Ancora non esiste una cura per l'emicrania, ma sono disponibili diverse terapie che aiutano ad alleviarne i disturbi (sintomi).

Poiché la risposta ad ogni tipo di cura è soggettiva, ossia varia da una persona all'altra, prima individuare la terapia più efficace potrebbe essere necessario provare più farmaci o combinazioni di farmaci.

Durante l'attacco

La maggior parte delle persone durante l'attacco di emicrania avverte la necessità di andare a dormire o a riposare in una stanza buia, in silenzio assoluto. Altre, sentono l'esigenza di mangiare qualcosa, oppure cominciano a sentirsi meglio una volta iniziato l'attacco.

Antidolorifici

Molte persone riescono a ridurre i disturbi (sintomi) dell'emicrania con i comuni farmaci da banco, come il paracetamolo, l'aspirina e l'ibuprofene.

I farmaci vanno presi non appena si manifesta l'attacco prima che il mal di testa peggiori. Affinché possano esercitare i loro effetti, infatti, è necessario dare all'organismo il tempo di assorbirli. Per la loro velocità d'azione è preferibile utilizzare le formulazioni da sciogliere direttamente in bocca (orosolubili) oppure quelle da dissolvere in un bicchiere acqua (compresse solubili o effervescenti) perché il tempo di assorbimento del farmaco è minore. In caso di nausea o vomito, che impediscono di prendere il farmaco per bocca, è possibile optare per la formulazione in supposte (da somministrare per via rettale).

Avvertenze

Prima di prendere qualsiasi farmaco bisogna ricordarsi di leggere attentamente le istruzioni d'uso contenute nel foglietto illustrativo ed attenersi alle dosi raccomandate.

Ai bambini sotto i 16 anni d'età non deve essere somministrata l'aspirina, se non dietro stretto controllo medico. L'uso dell'aspirina e dell'ibuprofene è sconsigliato agli adulti con problemi gastrointestinali, come l'ulcera allo stomaco e i disturbi a carico del fegato dei reni. È importante sapere che l'uso frequente di antidolorifici può determinare un peggioramento del mal di testa, provocando una cefalea da abuso di farmaci, il cui termine scientifico è “cefalea da uso eccessivo di farmaci”.

Quando ci si accorge di utilizzare gli antidolorifici con troppa frequenza, è opportuno rivolgersi al proprio medico che potrebbe raccomandare di sospenderne l'assunzione qualora sospetti che il loro uso contribuisca all'insorgenza del mal di testa. Se, invece, i farmaci utilizzati abitualmente non risultano efficaci, il medico potrebbe prescrivere antidolorifici più potenti o più farmaci combinati tra loro.

Triptani

Se i farmaci da banco non contribuiscono ad alleviare i disturbi (sintomi) dell'emicrania, il medico di famiglia potrebbe raccomandare l'uso di medicinali denominati triptani o di anti-nausea.

I triptani sono farmaci specifici per l'emicrania. Si ritiene che intervengano sui meccanismi alterati dell'attività del cervello, ritenuti responsabili degli attacchi di mal di testa, riuscendo a ricostituirli correttamente. I triptani determinano la contrazione dei vasi sanguigni del cervello e ne correggono la dilatazione che è considerata uno dei fattori che intervengono nella comparsa dell'emicrania.

I triptani sono disponibili sotto forma di compresse, iniezioni e spray nasali.

Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) riscontrati con maggior frequenza sono:

  • sensazione di calore
  • senso di oppressione al torace
  • formicolii
  • sudorazione
  • senso di pesantezza a livello del viso, della bocca o del petto

Alcune persone avvertono anche nausea, secchezza della bocca o sonnolenza. Questi effetti in genere sono di lieve entità e tendono a migliorare da soli.

Così come avviene per gli antidolorifici, l’uso continuo di triptani, può provocare una cefalea da abuso di farmaci.

Il medico di famiglia, normalmente, fissa un nuovo appuntamento alla fine del primo ciclo di cura con il triptano prescritto per verificare se il farmaco sia risultato efficace o abbia determinato la comparsa di effetti indesiderati (effetti collaterali). In caso di inefficacia, o in presenza di effetti collaterali spiacevoli, potrà prescrivere un triptano differente, poiché la risposta dell’organismo può variare con i diversi tipi di triptani esistenti.

Farmaci antinausea

I farmaci antinausea, definiti antiemetici, possono risolvere l'emicrania anche se la nausea e il vomito sono assenti. Devono essere prescritti dal medico e possono essere utilizzati in associazione agli antidolorifici e ai triptani. Anche gli antinausea, come gli altri medicinali fin qui descritti, agiscono meglio se presi ai primissimi segni dell'emicrania. In genere, sono venduti sotto forma di compresse ma esiste anche la formulazione in supposte. Gli effetti collaterali più comuni sono sonnolenza e diarrea.

Farmaci combinati

Esistono in commercio diversi farmaci cosiddetti combinati, acquistabili in farmacia senza ricetta medica, contenenti antidolorifici associati agli antinausea che agiscono efficacemente sull'emicrania. In caso di indecisione sul tipo di medicinale combinato da scegliere basta chiedere consiglio al farmacista. Per alcune persone il dosaggio dei singoli componenti non è sufficiente a lenire i disturbi (sintomi) dell'emicrania. In tal caso è preferibile prendere l'antidolorifico e l'antinausea separatamente, poiché ciò permette di controllare facilmente le dosi assunte di ognuno di essi.

Consultazione di uno specialista

Se nessuno dei trattamenti prescritti riesce a risolvere con successo gli attacchi di emicrania, il medico di famiglia può indirizzare verso un centro specializzato nella diagnosi e cura delle cefalee che potrà richiedere ulteriori accertamenti e individuare la cura più appropriata.

Stimolazione magnetica transcranica

Un trattamento promettente per l'emicrania, ancora in fase di sperimentazione in Italia, sembra essere rappresentato dalla stimolazione magnetica transcranica, basata sull'utilizzo di un piccolo dispositivo elettrico, appoggiato alla base della testa, che rilascia impulsi magnetici attraverso la pelle. Numerosi studi hanno dimostrato che, se impiegato quando compaiono i primi disturbi dell'emicrania, lo stimolatore è in grado di ridurre l'intensità dell'attacco, anche se ancora non è chiaro come riesca ad agire. Il dispositivo può essere utilizzato anche in combinazione con i farmaci normalmente impiegati per il trattamento del mal di testa.

In ogni caso, lo stimolatore magnetico transcranico non è una cura per l'emicrania e la sua efficacia è stata provata soltanto per il trattamento dell'emicrania con aura. Inoltre, esistono scarse prove scientifiche circa i suoi effetti a lungo termine, mentre è stato dimostrato che durante il trattamento possono presentarsi i seguenti effetti collaterali transitori:

  • capogiri
  • sonnolenza e stanchezza
  • tremore muscolare
  • irritabilità

Gravidanza e allattamento

Durante la gravidanza e l'allattamento qualsiasi terapia farmacologica dell'emicrania andrebbe limitata il più possibile. La donna dovrebbe tentare di individuare i potenziali fattori scatenanti per poterli evitare o, quantomeno, contenere.

Qualora fosse necessario, il medico di famiglia può prescrivere un antidolorifico a basso dosaggio, come il paracetamolo, oppure, in alcuni casi, farmaci antinfiammatori o triptani. Prima di sottoporsi a qualsiasi forma di cura è necessario chiedere sempre il parere del proprio medico o del proprio ginecologo.

Complicazioni

L'emicrania è associata ad un lieve aumento del rischio di ictus e di sviluppare problemi di salute mentale.

Ictus

L'ictus ischemico è provocato da un ridotto afflusso di sangue al cervello dovuto ad un ostacolo che ostruisce le arterie, come un coagulo di sangue o un accumulo di grasso.

Diversi studi hanno dimostrato che le persone che soffrono di emicrania, in particolare l'emicrania con aura, presentano circa il doppio delle probabilità di essere colpiti da ictus rispetto alla popolazione senza emicrania. Le cause di questa associazione sono sconosciute, il rischio, comunque, rimane di modesta entità.

Pillola contraccettiva

Le probabilità di essere colpiti da un ictus ischemico aumentano con l'uso della pillola contraccettiva combinata (contenente estrogeni e progestinici). Normalmente, i medici sconsigliano l'uso della pillola alle donne affette da emicrania con aura. Le donne colpite dalla forma senz'aura, invece, possono assumerla tranquillamente, a meno che non presentino fattori di rischio per l'ictus, come la pressione alta o familiari con malattie cardiovascolari (storia familiare di malattie cardiovascolari).

Le donne che utilizzino la pillola e avvertano i sintomi dell'aura devono rivolgersi al medico di famiglia o al ginecologo per individuare forme alternative di contraccezione.

Problemi di salute mentale

L'emicrania è associata ad un lievissimo aumento della possibilità di sviluppare problemi di salute mentale come:

Prevenzione

Esistono diversi rimedi, farmacologici e non farmacologici, per ridurre il rischio di comparsa dell'emicrania.

Evitare i fattori scatenanti

La migliore misura di prevenzione dell'emicrania è quella di individuare i fattori che possono scatenare un attacco ed evitarli.

Se si scopre, ad esempio, che le crisi si presentano dopo aver mangiato determinati alimenti o in situazioni di stress, evitare quei cibi e contenere lo stress aiuta a prevenire ulteriori attacchi.

La compilazione di un diario del mal di testa può aiutare ad individuare i fattori che sono in grado di scatenare un attacco e verificare se i farmaci assunti siano efficaci o meno. Nel diario del mal di testa vanno indicati:

  • data dell'attacco
  • ora di inizio e fine dell'attacco
  • eventuali segni premonitori
  • sintomi (compresa l'aura, se presente)
  • eventuali farmaci assunti

Terapie farmacologiche e non farmacologiche

Se l'emicrania, pur avendo evitato i possibili fattori scatenanti, dovesse ritornare esistono diversi trattamenti che possono essere prescritti per prevenire nuove crisi emicraniche o in caso di attacchi frequenti o di forte intensità.

I principali trattamenti di prevenzione includono:

Topiramato

ll topiramato è un farmaco utilizzato originariamente per prevenire le crisi convulsive in persone epilettiche ma, ormai, è impiegato prevalentemente per la cura dell'emicrania. Esistono diversi studi scientifici che provano la sua efficacia nella prevenzione dell'emicrania se assunto regolarmente, indipendentemente dalla presenza o meno di un attacco.

Il topiramato deve essere somministrato con cautela in persone con problemi a carico dei reni o del fegato.
Se impiegato in gravidanza potrebbe nuocere al feto. Poiché riduce l'efficacia dei contraccettivi a base di ormoni (come la pillola), le donne cui è stato prescritto il topiramato dovrebbero consultare il proprio medico, o ginecologo, per scegliere un metodo di contraccezione alternativo.

Gli effetti collaterali più comuni del topiramato comprendono:

Propanololo

Il propanololo è un farmaco usato tradizionalmente per il trattamento del dolore al torace di origine cardiaca (angina pectoris) e della pressione alta, ma è risultato efficace anche per la prevenzione dell'emicrania. Come il topiramato va preso regolarmente, in genere, tutti i giorni.

Il propanololo non può essere somministrato a persone che soffrano di asma, bronco pneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) e alcuni problemi cardiaci. Deve essere usato con cautela dai diabetici.

Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) principali sono:

  • sensazione di freddo alle estremità
  • formicolii e pizzicori
  • disturbi del sonno
  • affaticamento

Tossina botulinica di tipo A

La tossina botulinica di tipo A è una neurotossina che agisce sul sistema nervoso, paralizzando i muscoli temporaneamente.

Numerosi studi ne hanno rivelato l'efficacia per il trattamento dell’emicrania cronica caratterizzata da attacchi dolorosi per 15 o più giorni al mese di cui almeno otto con le caratteristiche dell’emicrania. L'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ne raccomanda l'uso, con iniezioni sottocutanee in diversi punti della testa e del collo ogni 3 mesi, negli adulti colpiti da emicrania cronica che non rispondono, o non possono essere sottoposti, agli altri trattamenti farmacologici per la prevenzione degli attacchi.

Prevenzione dell'emicrania correlata alle mestruazioni

L'emicrania correlata alle mestruazioni in genere si presenta da due giorni prima della comparsa delle mestruazioni a tre giorni dopo la loro scomparsa. Poiché ha un'andamento piuttosto prevedibile può essere prevenuta, con cure di tipo non ormonale o di tipo ormonale.

Cure non ormonali

Le cure non ormonali raccomandate sono:

  • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), un comune tipo di antidolorifici
  • triptani, farmaci che provocano la contrazione dei vasi sanguigni cerebrali correggendone la dilatazione, ritenuta parte del processo che porta all'emicrania

Queste terapie sono assunte sotto forma di compresse da due a quattro volte al giorno, dalla data di inizio delle mestruazioni o da due giorni prima, fino a tre giorni dopo la fine del flusso mestruale.

Trattamenti ormonali

I trattamenti ormonali raccomandati comprendono:

  • contraccettivi ormonali combinati, come la pillola, il cerotto o l'anello vaginale, contenenti estrogeni e progestinici
  • contraccettivi a base di progesterone, come la pillola, i dispositivi impiantabili o le iniezioni, contenenti solo progesterone
  • cerotti o gel a base di estrogeni, che possono essere usati da tre giorni prima dell’inizio del ciclo fino a sette giorni di seguito

I contraccettivi ormonali normalmente non vengono somministrati alle donne con emicrania correlata alle mestruazioni che manifestino i sintomi dell’aura, poiché potrebbero aumentare il rischio di ictus.

Agopuntura

Quando non si possono prendere farmaci, come in gravidanza, o quando i farmaci utilizzati non si sono rivelati efficaci, è possibile ricorrere all'agopuntura. Si tratta di un'opzione non farmacologica da prendere in considerazione, sia per i suoi risultati positivi sul trattamento dell'emicrania, sia per l'assenza degli effetti indesiderati (effetti collaterali) dei farmaci.

Bibliografia

NHS. Migraine (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 29 Dicembre 2023

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