Introduzione

Haemophilus influenzae

L'haemophilus influenzae è un batterio Gram negativo di cui l'uomo è l'unico ospite e che, a dispetto del nome, non ha nulla a che vedere con l'influenza (che è causata da un virus). Il batterio può causare gravi infezioni soprattutto nei bambini e negli anziani. Sono stati identificati ceppi di h. influenzae provvisti di capsula esterna (sei tipi distinti in base alla composizione della capsula ed indicati come tipi a-f) e ceppi non capsulati (definiti anche “non tipizzabili”).

Prima dell'introduzione del vaccino coniugato contro h. influenzae tipo b (Hib), il batterio con la capsula di tipo b era il principale responsabile di meningiti e altre malattie gravi, definite invasive (diffuse a diversi organi e tessuti), soprattutto nei bambini.

Dopo l'impiego della vaccinazione contro Hib nell'infanzia, la malattia causata da Hib è divenuta rara. Tuttavia, altri tipi di h. influenzae (ceppi non capsulati o di altri tipi capsulari) sono sempre più frequentemente riportati come causa di infezioni invasive, anche se fortunatamente rimangono ancora poco comuni.

La malattia invasiva da h. influenzae colpisce prevalentemente neonati e bambini di età inferiore ai 5 anni o anziani al di sopra dei 65 anni. Il rischio di contrarre un'infezione invasiva negli adulti è maggiore nelle persone con altre malattie o con immunosoppressione (difetti delle difese immunitarie e immunodeficienze, assenza o malattie della milza con immunosoppressione, tumori, terapie immunosoppressive per la cura per neoplasie, trapianto di midollo osseo, anemia a cellule falciformi).

H. influenzae può causare malattie localizzate all'apparato respiratorio (otiti, sinusiti, bronchiti) che con una cura appropriata sono facilmente guaribili. In alcuni casi, il batterio può infettare il sangue e/o altri organi, causando le forme invasive quali batteremia/sepsi, polmonite, meningite (infezione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale), epiglottite (grave infezione della laringe), artrite (infezione a carico di un'articolazione), pericardite (infezione della membrana che riveste il cuore), cellulite (infezione del tessuto connettivo posto sotto la cute) della faccia e osteomielite (infezione ossea).

H. influenzae non è molto contagioso, la trasmissione può avvenire attraverso il contatto diretto con malati e/o portatori asintomatici (una persona che ha i batteri ma che non ha disturbi), con inalazione di goccioline di muco contenenti i batteri emessi da una persona infetta con gli starnuti, i colpi di tosse, o toccando superfici contaminate dalle goccioline e portandosi le mani alla bocca, al naso o agli occhi. Tuttavia, in comunità (asili, scuole) si possono verificare infezioni singole o piccole epidemie (gruppi di casi) causate dall'h. influenzae di tipo b in bambini non vaccinati. Il periodo di incubazione è sconosciuto. Le infezioni sono trattate con antibiotici somministrati per bocca o, se gravi, per via endovenosa. La prevenzione è basata sulla vaccinazione e, normalmente, ai bambini viene somministrato un vaccino che previene efficacemente le infezioni dovute a h. influenzae di tipo b (Hib). Le infezioni da tipi diversi o da h. influenzae non tipizzabile sono rare ma non sono prevenibili con il vaccino contro il tipo b.

Sintomi

Le infezioni invasive (diffuse a diversi organi e tessuti) da h. influenzae colpiscono soprattutto i bambini di età inferiore ai 5 anni e gli anziani di età uguale o superiore a 65 anni. Prima dell'introduzione della vaccinazione, h. influenzae di tipo b (Hib) era la causa più comune di meningite batterica nei bambini sotto i due anni.

I sintomi della malattia invasiva da h. influenzae possono includere:

La malattia invasiva può interessare diversi organi. Di conseguenza, i disturbi (sintomi) dell'infezione possono variare in base agli organi colpiti:

  • meningite (infezione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale), i sintomi tipici sono febbre, rigidità del collo, nausea e vomito, sonnolenza o irritabilità. La mortalità nelle persone colpite da meningite da h. influenzae tipo b (Hib), anche con un'appropriata terapia antibiotica, è del 2-5%. Il 15-30% dei guariti dalla meningite ha gravi disabilità permanenti
  • sepsi (risposta infiammatoria eccessiva dell'organismo a un'infezione generalizzata, diffusa attraverso il sangue, che danneggia organi e tessuti compromettendone la funzionalità), si manifesta con disturbi quali febbre elevata o abbassamento della temperatura corporea, brividi, aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria, shock settico con abbassamento della pressione del sangue
  • epiglottite (infezione dell'epiglottide, piccolo organo della gola che ricopre e protegge la laringe durante la deglutizione), i disturbi sono costituiti da febbre elevata, forte mal di gola, difficoltà di deglutizione, respirazione rumorosa. L'epiglottide si gonfia rapidamente bloccando il passaggio dell'aria durante la respirazione (ostruzione delle vie aeree) con rischio di morte per soffocamento
  • artrite settica (infezione a carico di una o più articolazioni), l'articolazione colpita e l'area attorno appare arrossata, tumefatta e dolente
  • cellulite (infezione dei tessuti sottocutanei), interessa generalmente faccia, testa, o collo e si manifesta con arrossamento e gonfiore a carico dell'area colpita
  • polmonite (infezione e processo infiammatorio a carico dei polmoni) con presenza del batterio nel sangue, i sintomi includono tosse, difficoltà respiratoria, battito cardiaco accelerato, febbre
  • osteomielite (infezione ossea) e pericardite (infezione del pericardio ovvero la membrana che riveste il cuore), sono disturbi meno comuni dell'infezione invasiva da h. influenzae

Il periodo di tempo tra il momento dell'esposizione a h. influenzae e la comparsa dei disturbi (sintomi) non è noto con precisione, ma sembra sia da 2 a 4 giorni.

Cause

L'haemophilus influenzae può vivere nel naso e nella gola di persone sane senza procurare alcun disturbo (sintomo) oppure causare infezioni localizzate alle vie respiratorie con sintomi simili all'influenza. L'infezione della mucosa del naso e della faringe (gola) è la condizione necessaria che precede una malattia di tipo invasivo, che si verifica quando h. influenzae raggiunge il sangue e si diffonde ad altri organi. La trasmissione del batterio avviene attraverso contatto diretto con goccioline infette emesse con la tosse o gli starnuti da malati o da portatori sani, anche se la contagiosità del batterio è scarsa.

Diagnosi

L'accertamento (diagnosi) della malattia invasiva da haemophilus influenzae si basa sul riconoscimento dei disturbi (sintomi) principali e su esami di laboratorio. La diagnosi e le cure immediate sono fondamentali per combattere l'evoluzione della malattia e favorire la guarigione. Il sospetto di meningite o di altra malattia invasiva causata da h. influenzae di tipo b (Hib) diventa molto forte quando il bambino non è stato vaccinato contro haemophilus influenzae di tipo b (Hib). Raramente si possono verificare casi dovuti a tipi diversi dal b, non prevenibili da vaccinazione; haemophilus influenzae diversi dal tipo b possono causare infezioni anche a bambini vaccinati per Hib.

Gli esami del sangue durante l'infezione mostrano:

  • globuli bianchi aumentati
  • PCR (proteina C-reattiva) elevata, che indica uno stato di infiammazione generale
  • aumento delle piastrine

La conferma di malattia invasiva da h. influenzae viene effettuata attraverso l'esame colturale di materiale infetto. I campioni biologici da analizzare variano in base alla malattia presente:

  • meningite, liquido cerebrospinale, sangue
  • sepsi, sangue
  • epiglottite, sangue
  • cellulite, sangue
  • artrite, aspirato articolare (liquido sinoviale)
  • polmonite batteriemica, sangue

L'esame colturale si svolge seminando il campione prelevato su piastre contenenti terreni di coltura specifici e identificando le colonie batteriche cresciute con l'ausilio di esami biochimici. Parallelamente alla coltura, si effettua l’antibiogramma per selezionare l'antibiotico più efficace nel trattamento dell'infezione.

Sono anche disponibili esami molecolari in grado di evidenziare la presenza di h. influenzae nel campione biologico in poche ore, abbreviando notevolmente i tempi dell'accertamento (diagnosi). Inoltre, i metodi molecolari sono utilizzati per la tipizzazione di h. influenzae, ovvero per identificare a quale tipo appartenga il ceppo in esame (se di tipo b o altro tipo o non capsulato). La tipizzazione è importante per conoscere quali sono i tipi di haemophilus influenzae presenti.

Terapia

La terapia antibiotica è fondamentale per la cura delle infezioni invasive da haemophilus influenzae causate sia dal tipo b sia da altri tipi.

Ai primi disturbi (sintomi) sospetti, il medico, potrà prescrivere esami di laboratorio per la conferma della malattia e per definire il trattamento più appropriato in base alla localizzazione e gravità dell'infezione.

Prevenzione

Il vaccino rappresenta l'unico mezzo efficace per prevenire le infezioni da haemophilus influenzae di tipo b (Hib). Il vaccino coniugato per Hib è stato incluso dal Ministero della Salute nel programma nazionale delle vaccinazioni dal 1999. Grazie alla vaccinazione (obbligatoria dal 2017) si è osservata una drastica diminuzione delle meningiti da Hib nei bambini al di sotto dei 5 anni. Il vaccino (quello usato più comunemente è il vaccino esavalente che contiene Hib, difterite, tetano, pertosse, poliomielite ed epatite b, ma è disponibile anche un vaccino monovalente solo Hib) viene somministrato nei bambini per via intramuscolare nel primo anno di vita. Se la vaccinazione viene iniziata in ritardo, il numero delle dosi da somministrare varia secondo l'età. Dopo i 5 anni la vaccinazione anti-Hib del bambino non è raccomandata perché la probabilità di infezione da Hib è molto bassa. La vaccinazione anti-Hib, inoltre, è raccomandata a qualsiasi età a tutte le persone con malattie o condizioni che provocano immunosoppressione, quali assenza della milza (asplenia) o malattie della milza, tumori o anemia falciforme o a persone che hanno subito un trapianto di midollo osseo.

Se il ciclo vaccinale è stato completato, il vaccino è altamente efficace nel prevenire le infezioni invasive da Hib. La vaccinazione inoltre elimina l'infezione anche nei portatori sani (persone infette ma senza alcun disturbo-sintomo), che se non vaccinati possono infettare altre persone (persone con malattie o condizioni che provocano immunosoppressione o non vaccinate) mantenendo la circolazione del batterio nella comunità.

Prima dell'introduzione della vaccinazione, nei paesi sviluppati la mortalità dovuta ad infezioni da Hib era del 3% nelle persone colpite.

La somministrazione di antibiotici in via preventiva (profilassi antibiotica) a persone che non hanno disturbi è valutata dal medico ed è indicata in pochi casi: ai conviventi di una persona con malattia invasiva da haemophilus di tipo b, se sono bambini di età inferiore ai 10 anni e/o persone immunodepresse o senza milza (asplenica) di qualsiasi età (conviventi a rischio).

Il vaccino disponibile non protegge contro la malattia invasiva causata da ceppi di h. influenzae non capsulati o diversi dal tipo b e nei loro confronti non ci sono vaccini specifici. Contro questi tipi di h. influenzae, ancora molto rari, la prevenzione si basa sulle norme igieniche generali (lavaggio frequente delle mani, pulizia e disinfezione delle superfici). La contagiosità di queste forme è molto limitata e non dà luogo a focolai epidemici, pertanto la profilassi antibiotica non è raccomandata.

Complicazioni

Nonostante la somministrazione di terapie efficaci, la malattia invasiva da h. influenzae, e in particolare la meningite, nel 15-30% dei casi può produrre danni gravi e irreversibili come sordità, disabilità fisica o mentale, fino al decesso, nel 2-5% dei casi.

Bibliografia

Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Haemophilus influenzae type B (Updated November 2020). In: Epidemiology and Prevention of Vaccine-Preventable Diseases

Prossimo aggiornamento: 11 Marzo 2023

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