Introduzione
Lo streptococco di gruppo A (nome scientifico Streptococcus pyogenes, detto comunemente anche SBEA da streptococco beta emolitico da gruppo A) è un batterio che si trova comunemente in gola e sulla pelle e, in condizioni fisiologiche, non causa nessun disturbo (commensale).
I disturbi e le malattie associate alle infezioni da streptococco di gruppo A si manifestano quando il batterio riesce a superare le difese dell’organismo delle persone, ad esempio perché sono presenti ferite attraverso cui riesce a penetrare in profondità nei tessuti oppure perché trova un sistema immunitario indebolito.
Nella maggior parte dei casi lo streptococco di gruppo A causa faringotonsilliti o infezioni della pelle che guariscono con una terapia adeguata prescritta dal medico curante.
Tuttavia, alcuni ceppi di questo batterio possono causare infezioni più gravi, generalizzate e pericolose per la salute. Questa maggiore pericolosità è in parte causata alla produzione di tossine ed enzimi da parte del batterio, in grado di causare danni agli organi e shock tossico.
Sintomi
Le infezioni da streptococco A sono più comuni nei bambini che possono presentare disturbi talvolta anche più volte l'anno. Sono più frequenti nel periodo autunnale e primaverile.
I disturbi (sintomi) più comuni causati dall’infezione da streptococco A includono:
- febbre alta, ghiandole del collo gonfie e/o dolori in tutto il corpo
- mal di gola (faringotonsillite), con tonsille aumentate di volume e ricoperte di un essudato biancastro (placche)
- nausea e vomito
Talvolta, in seguito alla faringotonsillite si può manifestare la malattia esantematica, la scarlattina.
Se l'infezione è della cute (pelle) si manifesta come:
- croste o bolle (impetigine) o zone con eritema (erisipela)
- dolore e gonfiore dei tessuti sottocutanei (cellulite)
Le infezioni da streptococco A vengono curate con gli antibiotici.
Raramente, l'infezione può causare seri problemi. In questi casi, si parla di infezioni invasive da streptococco di gruppo A (iGAS). L’infezione invasiva causa una condizione grave, a volte pericolosa per la vita, in cui i batteri si diffondono nel sangue, nella muscolatura profonda, nel tessuto adiposo, nei polmoni, nel cervello e possono causare:
- severa infezione degli strati profondi della pelle e dei tessuti sottocutanei (fascite necrotizzante)
- gravi disturbi acuti causati dalla produzione di tossine da parte dello streptococco che compromettono la funzionalità di molti organi (sepsi, sindrome da shock tossico)
- raramente può causare meningite
I disturbi associati alle infezioni invasive e alle complicazioni includono: febbre, dolore intenso, gonfiore, rossore intorno a qualsiasi ferita, vertigini, confusione, bassa pressione, eruzione cutanea, dolore addominale.
Cause
Le infezioni da streptococco A si trasmettono facilmente per via respiratoria in caso di stretto contatto con persone infette che, tramite colpi di tosse o starnuti, possono diffondere i batteri nell’ambiente con le goccioline di saliva o muco infette. Le persone vicine si possono infettare direttamente tramite le goccioline o in seguito al contatto con superfici contaminate.
Un’altra via di trasmissione possono essere le ferite infette.
La malattia può essere trasmessa anche da persone sane che hanno i batteri ma non hanno disturbi (portatori asintomatici). Tuttavia, l’infezione da portatori asintomatici è molto più rara e meno contagiosa.
Diagnosi
Le faringotonsilliti da streptococco di gruppo A possono essere accertate tramite un test rapido o l'esame colturale. I test rilevano la presenza del batterio in un campione prelevato dal retrofaringe e dalle tonsille.
Il prelievo del campione viene effettuato inserendo un tampone (bastoncino con cotone alla sua estremità) all'interno della bocca della persona infetta e sfregandolo contro la parte posteriore della gola (faringe) e le tonsille.
Nelle malattie cutanee il tampone si effettua sulla cute infetta.
Sul tampone si fanno poi le ricerche del batterio con varie metodiche.
Nelle malattie invasive, la presenza del batterio si evidenzia anche con prelievo di sangue ed emocoltura.
Terapia
Le infezioni da streptococco A vengono curate con una terapia a base di antibiotici, che devono essere prescritti dal medico.
In caso di faringotonsillite, il medico potrebbe prescrivere anche terapie di supporto con farmaci antidolorifici (es. paracetamolo) per ridurre i disturbi, la febbre e dolore alla gola (faringodinia).
Gli antibiotici che appartengono alla classe dei beta-lattamici (il più utilizzato è l'amoxicillina) sono i farmaci di elezione sia per le faringotonsilliti che per gli altri tipi di infezioni. A tutt'oggi, non sono stati segnalati casi di streptococco di gruppo A resistenti agli antibiotici beta-lattamici.
In caso di accertata reazione allergica (orticaria e anafilassi) alle penicilline possono essere utilizzati antibiotici della classe dei macrolidi (es. eritromicina, azitromicina, claritromicina). L'antibiotico clindamicina può essere utilizzato come adiuvante alla terapia antibiotica con beta-lattamici (somministrate per via endovenosa) in caso di fascite necrotizzante o sindrome da shock tossico, in quanto riduce l'espressione delle tossine streptococciche. Lo streptococco di gruppo A può mostrare, tuttavia, resistenza a macrolidi e/o clindamicina per cui è auspicabile effettuare un antibiogramma (test che verifica quali sono gli antibiotici efficaci contro il batterio che causa l’infezione) prima del loro utilizzo.
Le infezioni gravi da streptococco A (infezioni invasive iGAS) comportano il ricovero in ospedale. Oltre agli antibiotici, per le malattie invasive sono necessarie cure di supporto, i casi gravi possono essere ricoverati in terapia intensiva e, talvolta, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto necrotizzato.
Il trattamento precoce può ridurre il rischio di morte anche se, sfortunatamente, rimane alto.
Prevenzione
Poiché l’infezione si diffonde facilmente a stretto contatto con persone infette oppure tramite superfici contaminate, per ridurre la possibilità di contrarre o diffondere l’infezione:
- evitare il contatto ravvicinato con persone infette
- lavarsi spesso le mani con acqua e sapone
- coprire bocca e naso con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce
- gettare via fazzoletti usati il più rapidamente possibile
Complicazioni
Talvolta le infezioni da streptococco di gruppo A possono complicarsi e, oltre alla faringotonsillite, causare:
- sinusite
- infezione alle orecchie (otite)
- vesciche piene di pus (ascesso) vicino alle tonsille
- scarlattina
A distanza di qualche settimana dall'infezione acuta possono insorgere anche complicazioni (sequele), causate indirettamente dall'infezione di streptococco di gruppo A. Si tratta di reazioni autoimmuni, in cui gli anticorpi prodotti contro il batterio riconoscono erroneamente come estranei componenti dell'organismo umano come le valvole cardiache, i glomeruli renali, i gangli basali del cervello. Queste sequele autoimmuni provocano:
- malattie cardiache (febbre reumatica)
- malattie renali (glomerulonefrite post-streptococcica)
- corea di Sydenham (movimenti involontari di gambe e braccia, il cosiddetto ballo di San Vito)
Prossimo aggiornamento: 23 Aprile 2026