Introduzione
Gli otoliti (dal greco oto, orecchio e lithos, pietra) sono delle piccolissime formazioni di ossalato di calcio, ossia dei sassolini, presenti sulle cellule che rivestono l'orecchio interno, cioè la parte dell'orecchio situato all'interno del timpano. Questo sistema costituisce il delicato apparato che permette di mantenere l'equilibrio e di orientarsi nel movimento e nella direzione.
Nell’orecchio interno sono presenti strutture scavate nell'osso che contengono un liquido (detto endolinfa) e cellule dotate di ciglia, che rappresentano i sensori dell'equilibrio. Al di sopra di queste cellule poggia uno strato di otoliti che ad ogni movimento della testa stimolano le ciglia che, a loro volta, inviano al cervello l'informazione sulla variazione della posizione della testa.
Se gli otoliti si staccano dalla superficie cellulare e si muovono liberamente nei canali semicircolari dell'orecchio, le cellule ciliate vengono erroneamente stimolate, inviando al cervello una informazione alterata di movimento e provocando le vertigini. Quando si manifesta questa condizione si parla di vertigine posizionale benigna (VPB) o vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB).
La vertigine viene definita posizionale perché compare esclusivamente quando si assume una determinata posizione: spesso accade quando si passa da una posizione distesa a una eretta e viceversa, o con la rotazione della testa sul cuscino.
La vertigine viene definita parossistica quando si manifesta in brevi e intense vertigini che durano fino a un minuto; ed è definita benigna perché non è una condizione legata a patologie gravi e, se trattata in modo adeguato, guarisce. I sintomi sono debilitanti, invalidanti e possono destare preoccupazione. La sensazione di malessere e rotazione che provoca la vertigine è molto violenta e intensa e si associa spesso a nausea, vomito e movimenti involontari degli occhi (detti nistagmo).
Il trattamento della vertigine causata dal distacco degli otoliti prevede principalmente alcune manovre che consentono il riposizionamento in sede degli otoliti. Gli interventi chirurgici o l'assunzione di farmaci non sono quasi mai indicati.
Sintomi
La Vertigine Posizionale Benigna (VPB o VPPB) sopraggiunge improvvisamente. Il nome posizionale indica che le vertigini vengono avvertite quando si cambia posizione, a seguito di alcuni movimenti della testa. Spesso si verifica al mattino quando ci si alza dal letto, la sera andando a dormire in cui si assume una posizione distesa oppure girando la testa sul cuscino, oppure chinandosi per raccogliere qualcosa. La vertigine compare quotidianamente, in modo costante, a seguito di movimenti del capo e provocando una lieve instabilità.
Quando si verifica, la vertigine è molto intensa, dà la sensazione che ci si stia muovendo e che anche l'ambiente circostante ruoti. Dura pochi secondi, al massimo pochi minuti, ma è violenta ed è caratterizzata da un andamento prima crescente e poi decrescente.
È accompagnata da movimenti involontari e anomali degli occhi (detti nistagmo).
Altri sintomi associati alla vertigine possono essere:
- nausea
- vomito
- tachicardia
- sudorazione
Le persone con Vertigine Posizionale Benigna, inoltre, tendono a irrigidire il collo e a muoversi con molta cautela. Spesso trovano sollievo nel dormire con due cuscini.
Cause
La Vertigine Posizionale Benigna (VPB) o Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB) si manifesta in seguito a una posizione che assume la testa, da cui il nome posizionale. Si tratta spesso di cambiamenti di posizione bruschi, come alzarsi dal letto o chinarsi a raccogliere qualcosa.
L'apparato che permette di mantenere l'equilibrio e trasmette al cervello i segnali di spostamento e direzione si trova nell'orecchio interno, un organo molto complesso formato da strutture cave all'interno dell'osso temporale del cranio.
La porzione dell'orecchio interno che svolge questa funzione è chiamata apparato vestibolare ed è formata dal vestibolo e dai canali semicircolari. Nel vestibolo sono presenti due zone (l'utricolo e il sacculo) in cui sono situate le cellule sensoriali ciliate e gli otoliti (minuscoli cristalli di calcio), immersi in una sostanza gelatinosa (endolinfa).
Il movimento della testa provoca uno spostamento degli otoliti che, a loro volta, stimolano le cellule ciliate, inviando al cervello l'informazione sulla variazione di posizione.
Può succedere che a causa di traumi, interventi chirurgici, infezioni, o per motivi non ancora conosciuti gli otoliti si stacchino dalla loro posizione e si muovano nei canali semicircolari dell'orecchio. Quando ciò accade, le cellule ciliate vengono erroneamente stimolate, inviando al cervello una informazione alterata di movimento e dando luogo a brevi e intense vertigini (si parla di vertigine parossistica). Il conseguente disturbo si chiama vertigine posizionale benigna o vertigine posizionale parossistica benigna.
Lo spostamento degli otoliti non causa alcun sintomo fino a quando si mantiene la stessa posizione ma, quando si cambia posizione, ad esempio ci si china o ci si sdraia, gli otoliti stimolano i sensori che inviano al cervello un improvviso e intenso segnale di rotazione.
La vertigine da distacco degli otoliti può avvenire per diversi motivi:
- traumi cranici o dell’orecchio
- invecchiamento
- otiti
- allettamento prolungato
- interventi chirurgici all’orecchio
- sindrome di Ménière, una patologia dell'orecchio interno
- idrope sacculare, aumento di volume dell'endolinfa
- incidenti di vario genere (sportivi, automobilistici…)
- blocco della circolazione sanguigna in un’arteria nell’orecchio interno
Diagnosi
L'accertamento della causa delle vertigini si basa principalmente sulla descrizione dei sintomi e sulle circostanze in cui esse avvengono. Alle volte il medico specialista (otorinolaringoiatra o labirintologo) esegue anche una manovra, detta manovra di Dix-Hallpike, in cui esamina il nistagmo (ossia il movimento involontario anomalo degli occhi). La tecnica cerca di far spostare gli otoliti in una parte dell'orecchio in cui non provocano fastidi. Per eseguire la manovra il medico fa sedere la persona sul lettino, gli fa inclinare la testa di 45 gradi e poi lo fa abbassare lentamente fino a formare un angolo di circa 20 gradi tra la schiena e il lettino stesso, mantenendo sempre la stessa inclinazione della testa. Valutando i tempi in cui compare il nistagmo si può stabilire se si tratta di Vertigine Posizionale Benigna o di un'altra condizione. Un altro segnale proviene dalla riduzione delle vertigini se la manovra viene eseguita più volte.
Nei casi in cui si presenti la necessità di escludere altre condizioni, ad esempio se la vertigine è ricorrente o se vi sono segni che possono far pensare a una lesione del sistema nervoso centrale, è indicata la risonanza magnetica (RM) con un mezzo di contrasto (gadolinio).
Terapia
La Vertigine Posizionale Benigna (VPB o VPPB) è causata dallo spostamento degli otoliti dalla loro sede, con conseguente alterata stimolazione dei sensori dell'equilibrio. La vertigine benigna è facilmente curabile riposizionando gli otoliti nella zona dell'orecchio in cui non provocano vertigini. Ciò è reso possibile attraverso alcune manovre eseguite dal medico: si tratta di una serie di movimenti del corpo e della testa che consentono il riposizionamento degli otoliti. Nella maggior parte dei casi queste manovre risolvono immediatamente il problema. In altri, seppur raramente, è necessario ripeterle più volte.
Le manovre più conosciute e utilizzate sono:
- manovra di Epley
- manovra di Semont
Le manovre sono entrambe efficaci e la scelta di eseguire l'una o l'altra dipende dal medico e dalle capacità di mobilità della persona. Tali manovre consistono in una sequenza ben precisa di movimenti della testa e di rapidi spostamenti da seduti a sdraiati. Durante le manovre si verifica una vertigine violenta (detta vertigine liberatoria), con direzione opposta rispetto a quella che si manifesta durante le crisi, e un movimento involontario degli occhi (detto nistagmo). Se la manovra ha successo, la persona è liberata in modo definitivo dalle vertigini. Altrimenti, è necessario ripetere più volte la procedura. Dopo aver eseguito queste manovre, la persona deve rimanere in posizione eretta o semieretta per un paio di giorni.
Di solito, il trattamento con farmaci non è raccomandato perché a lungo termine può peggiorare i sintomi.
Anche il ricorso alla chirurgia è molto raro.
Complicazioni
La Vertigine Posizionale Benigna (VPB o VPPB) colpisce circa il 50% delle persone soprattutto in età avanzata. I sintomi che si manifestano sono debilitanti e invalidanti e possono destare preoccupazione. Infatti, la sensazione di malessere e rotazione che provoca la vertigine è molto violenta e intensa ed è spesso associata a nausea e vomito. Questa condizione può essere così invalidante da indurre la persona a limitare volontariamente i movimenti.
Inoltre, dato che determina problemi di equilibrio, la vertigine può essere causa di cadute, soprattutto negli anziani, o di incidenti se si verifica mentre si sta guidando.
Bibliografia
Meniere’s Society. What is BPPV? (Inglese)
Humanitas Resarch Hospital. Vertigine parossistica posizionale o canalolitiasi
Mayo Clinic. Benign paroxysmal positional vertigo (BPPV) (Inglese)
Prossimo aggiornamento: 11 Ottobre 2024