Introduzione

Le parassitosi alimentari sono malattie dell’uomo causate da parassiti trasmessi attraverso gli alimenti contaminati.
Alcune di esse rientrano nella categoria delle zoonosi in quanto sono trasmessi all’uomo dagli animali sia direttamente, in caso di carne o latte contaminati, sia indirettamente, contaminando con le feci alimenti vegetali o acqua.
I parassiti che possono causare malattia nell’uomo sono diversi, e si distinguono in protozoi (organismi unicellulari e comprendono Toxoplasma gondii, Giardia intestinalis, Entamoeba histolytica e Criptospoidium spp) e elminti, i classici “vermi intestinali”, che si dividono in Nematodi (i più importanti sono Trichinella spp, Ascaris spp e Anisakis spp), Cestodi (Taenia solium e T. saginata, Enterococcus granulosus ed E. multilocularis i più importanti) e Trematodi (Fasciola hepatica).
I disturbi che causano possono variare da lievi fino a gravi, in particolare in soggetti immunodepressi.
Questi parassiti possono contaminare gli alimenti all'origine; i prodotti vegetali possono contaminarsi nel campo col terreno, con il concime o l’acqua contaminati da feci infette, mentre le carni sono contaminate se provenienti da animali infestati da parassiti. I parassiti possono contaminare gli alimenti anche durante la trasformazione, nella fase di conservazione, stoccaggio o commercializzazione dei prodotti e al consumo. Negli ultimi casi la causa è sempre riconducibile ad una scorretta manipolazione degli alimenti, che vengono in contatto con altri alimenti, superfici, attrezzature, stoviglie, o personale contaminati.
Anche in caso di contatto tra alimenti contaminati (solitamente crudi) ed alimenti già sottoposti a trattamenti come per esempio la cottura, la pastorizzazione o il congelamento, si può avere una contaminazione crociata dei prodotti trattati.
La contaminazione si può evitare (prevenire) o comunque ridurre attraverso il trattamento corretto degli alimenti e il rispetto delle misure igieniche nell’intero percorso, dalla produzione fino al consumo (leggi la Bufala).
Sintomi
Le conseguenze sulla salute di un’infezione da parassiti possono manifestarsi subito dopo l’ingestione o dopo molto tempo (anche decenni) e variano da forme molto lievi a più gravi fino anche alla morte.
I parassiti veicolati dagli alimenti penetrano nell’organismo attraverso il tratto gastrointestinale causando una serie di disturbi (sintomi) quali: dolori all’addome, gas nell’intestino, gonfiore addominale, prurito anale, diarrea, colite acuta, diarrea emorragica, diarrea cronica, dissenteria, malassorbimento intestinale (nei bambini si può ripercuotere sulla crescita e/o sullo sviluppo cognitivo), anemia, perdita di peso, appetito eccessivo che non si riesce a placare (come nel caso di infezione da Taenia spp, il cosiddetto “verme solitario”), nausea, tosse, debolezza, ingrossamento dei linfonodi, febbre, ittero.
Alcuni parassiti possono migrare in altri organi o apparati:
- sistema nervoso centrale, provocando convulsioni, disturbi motori o alterazioni della coscienza o del carattere (Taenia solium, Echinococcus granulosus, Toxoplasma)
- fegato, causando infiammazione (epatite), fibrosi, cirrosi e insufficienza epatica (Echinococcus granulosus, E. multilocularis, Fasciola hepatica)
- muscoli, causando dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre (Toxoplasma, Trichinella spp)
Cause
I parassiti in grado di causare infezioni e malattie nell’uomo sono numerosi e possono contaminare diversi alimenti, inclusa l’acqua.
Nel 2014 la Food and Agricultural Organization (FAO) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno prodotto un elenco dei parassiti più importanti a livello mondiale, definiti in base al numero di casi, gravità della malattia e danni economici. Inoltre, hanno associato ai diversi parassiti gli alimenti più frequentemente contaminati.
L’elenco finale è stato il seguente:
- Taenia solium nella carne di maiale poco cotta
- Echinococcus granulosus (tenia del cane) nella verdura cruda
- Echinococcus multilocularis nella verdura cruda, frutti di bosco
- Toxoplasma gondii (protozoo), nella verdura cruda, nelle carni suine, bovine, ovi-caprine e nella selvaggina (carne e organi)
- Cryptosporidium spp (protozoo), nelle verdure crude, nell’acqua, nel latte
- Entamoeba histolytica (protozoo), nelle verdure crude, nell’acqua
- Trichinella spiralis, nella carne (suini, equini, selvaggina)
- Opisthorchiidae (vermi piatti), nei pesci d'acqua dolce
- Ascaris spp (ascaridi intestinali), nelle verdure crude
- Trypanosoma cruzi (protozoo), nei succhi di frutta
Nei paesi in cui è diffuso il consumo di pesce crudo o poco cotto è importante anche Anisakis spp, che può causare infezioni intestinali anche gravi.
Diagnosi
La diagnosi di solito viene fatta considerando i sintomi, eventuali fattori di rischio tra cui viaggi in paesi in cui le condizioni igieniche sono scarse, ed esami di laboratorio specifici.
In caso di parassiti intestinali, si possono riscontrare larve, uova, parassiti o frammenti di parassiti nelle feci, per cui è utile eseguire:
- esame delle feci, sia microscopico, tra cui quello colturale, che macroscopico, su due (almeno) campioni fecali raccolti a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro
- scotch test, si effettua applicando per qualche secondo, un nastro adesivo nella zona anale per catturare le uova che sono state depositate e visionando al microscopio il vetrino su cui è stato trasferito il nastro. Si consiglia di applicare il nastro tre volte in tre giorni diversi
Altri esami a disposizione:
- test sierologici o immunologici, per la ricerca di anticorpi (Toxo-test) o antigeni specifici nel sangue (Giardia, Cryptosporidium, Entamoeba). Non sono utili senza una valutazione preliminare dei disturbi (sintomi), dei fattori di rischio e della storia del caso specifico
- esame endoscopico (colonscopia, gastroscopia) associato a eventuale biopsia, l’endoscopio permette di verificare la presenza di parassiti nel lume intestinale, le condizioni dei tessuti e il prelievo di campioni da analizzare
- ecografia, soprattutto per evidenziare forme cistiche di Echinococcus a livello epatico
- radiografie, risonanza magnetica nucleare e/o TAC, per stabilire l’entità della lesione in diversi organi (sistema nervoso centrale, fegato, polmoni…)
Se per alcuni parassiti l'accertamento viene effettuato esclusivamente con esame delle feci poiché gli esami sierologici non sono di alcun aiuto, per altri il riconoscimento è possibile solo attraverso la ricerca degli anticorpi nel sangue; per altri ancora la scelta dell'uno o dell'altro dipende dal momento dello sviluppo dell'infestazione.
Nell'infezione da trematodi (schistosomiasi o schistomatosi) è possibile verificare la presenza del parassita attraverso la ricerca delle sue uova nelle urine o nelle feci a circa due mesi dall'infezione, successivamente, nella fase acuta e in quella tardiva (quando le uova non sono più presenti nelle feci) mediante test di verifica della concentrazione degli anticorpi nel sangue.
Nell'amebiasi viscerale, gli esami sierologici costituiscono la scelta migliore mentre, in caso di dissenteria amebica, la ricerca di anticorpi specifici nel sangue si rivela generalmente negativa pertanto l'opzione migliore in questo caso è l’esame delle feci. In alternativa, si ricorre all'esame endoscopico del retto e dell'ultimo tratto del colon per osservare le pareti intestinali e prelevare piccoli campioni di tessuto nelle lesioni per l'analisi di laboratorio.
Terapia
La terapia più adeguata può essere stabilita solo individuando il parassita responsabile.
Nelle forme gastrointestinali è molto importante evitare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea.
In presenza di cisti (in caso di echinococcosi epatica, polmonare o al sistema nervoso centrale), quando possibile, si ricorre a procedure chirurgiche di rimozione delle cisti.
Prevenzione
In generale, per prevenire malattie causate da parassiti (parassitosi o infestazioni) attraverso gli alimenti è fondamentale prestare sempre molta attenzione a:
- lavare sempre le mani prima di mangiare o toccare (manipolare) gli alimenti
- consumare ortaggi e frutta solo dopo un lavaggio adeguato
- consumare carne e pesce solo dopo il trattamento più adeguato (congelamento prolungato e/o adeguata cottura)
- igienizzare gli ambienti
- in aree a rischio prestare attenzione all’acqua, al ghiaccio e alle bevande, preferire bevande imbottigliate o calde (la bollitura è efficace su molti parassiti intestinali)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato "Five Keys to safer food manual", disponibile anche in italiano.
Nell’ambito delle zoonosi, la prevenzione riguarda anche gli animali domestici, con il controllo delle carni al macello, l’utilizzo di concime dopo maturazione e la pulizia e disinfezione degli ambienti.
Complicazioni
Le caratteristiche delle infezioni da protozoi (protozoarie) e da elminti (elmintiche) variano in modo significativo, da forme molto lievi a gravissime, tanto gravi da portare anche alla morte. La gravità della malattia dipende da molti fattori come la specie del parassita e le condizioni di salute generale della persona colpita.
Possono rappresentare un rischio molto serio soprattutto per persone con sistema immunitario compromesso o in particolari condizioni, come ad esempio la gravidanza.
Il Toxoplasma gondii, causa infezioni lievi o asintomatiche negli adulti, mentre se l’infezione avviene nelle prime settimane di gravidanza può causare morte del feto, idrocefalia, lesioni cerebrali che possono causare ritardo mentale, epilessia, danni o perdita della vista. La toxoplasmosi può essere molto grave anche in individui immunocompromessi o con AIDS.
Elminti:
Sono organismi pluricellulari con un insieme organizzato di organi e apparati, si suddividono in
- vermi piatti o platelminti
- cestodi (tenie)
- trematodi, vermi a forma di foglia o allungati
- vermi cilindrici o nematodi
La gravità delle infezioni in genere dipende dalla quantità dei parassiti presenti. Molte specie sopravvivono nella persona infetta per periodi brevi (salvo eventuali reinfestazioni), ma alcune specie possono sopravvivere per anni.
Tra le complicazioni associate alle parassitosi, vi sono le localizzaziazioni extra-intestinali dei parassiti, in particolare in caso di cisticercosi (infezione da Taenia solium) ed idatidosi (infezione da Echinococcus granulosus). In base alla localizzazione si possono avere diversi disturbi, ma sono particolarmente gravi le localizzazioni al sistema nervoso centrale, che possono causare cefalea, convulsioni, stato confusionale o altri disturbi neurologici.
Vivere con
Alcuni parassiti vivono nell'organismo umano senza provocare disturbi, soprattutto in caso di infestazioni intestinali con pochi parassiti. Le forme cistiche possono, a seconda della localizzazione, non dare alcun disturbo (salvo in caso di rottura accidentale in seguito a traumi) o richiedere trattamenti medici o chirurgici.
Bibliografia
Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa). Parassiti negli alimenti
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Cinque Punti Chiave per Alimenti più Sicuri: Manuale. 2006
Link approfondimento
CORDIS. Commissione europea. I parassiti intestinali possono incidere sul rischio di allergie e asma negli esseri umani
Prossimo aggiornamento: 11 Marzo 2027