Introduzione
La sindrome metabolica è un quadro clinico complesso, determinato dalla presenza simultanea di tre condizioni: diabete, pressione alta e obesità.
Poiché ognuna di queste condizioni, considerate singolarmente, è un fattore di rischio riconosciuto per cuore e vasi sanguigni, la loro combinazione aumenta in modo significativo la probabilità di sviluppare problemi cardiaci, ictus e altri disturbi vascolari. Diabete, pressione alta e obesità sono correlati tra di loro, e sono sempre più comuni nella popolazione a causa di abitudini e stili di vita errati. Questo spiega la larga diffusione della sindrome metabolica, che attualmente interessa una persona adulta su quattro.
A volte la sindrome metabolica viene indicata anche come sindrome da insulino-resistenza, poiché si ritiene che la sua causa principale sia la resistenza delle cellule all’azione dell'insulina.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas e controlla il trasporto del glucosio dal sangue nelle cellule dove è utilizzato per la produzione di energia. In caso di insulino-resistenza le cellule del nostro corpo non rispondono adeguatamente all’insulina e, conseguentemente, il glucosio non entra nelle cellule. Quindi i livelli di glucosio nel sangue aumentano nonostante l’organismo produca dosi sempre maggiori di insulina per mantenere la glicemia sotto controllo.
Cause
I fattori che possono causare la sindrome metabolica sono:
- predisposizione genetica alla resistenza insulinica
- sovrappeso
- sedentarietà, ossia scarsa o assente attività
In poche parole, chi ha la tendenza a sviluppare l’insulino-resistenza, svolge scarsa attività fisica e continua ad accumulare peso in eccesso, corre un rischio maggiore di sviluppare la sindrome metabolica.
Questa condizione è spesso associata a problemi di coagulazione del sangue (con formazione di trombi ed emboli) e alla presenza di uno stato infiammatorio cronico dell’organismo, anche se di bassa intensità. Ancora non è chiaro se questi segni rappresentino possibili fattori di rischio o, più semplicemente, contribuiscano a peggiorare la manifestazione della sindrome metabolica.
Altre condizioni che sembrano svolgere un ruolo importante nella comparsa della sindrome metabolica, tuttora oggetto di studi e ricerche, sono:
- fegato grasso (accumulo di trigliceridi e altri grassi nel fegato)
- sindrome dell’ovaio policistico (tendenza alla produzione di cisti a livello delle ovaie)
- calcoli biliari
- problemi respiratori durante il sonno (come l’apnea notturna)
Il rischio di sviluppare la sindrome metabolica aumenta con l’avanzare dell’età.
Diagnosi
L'accertamento (diagnosi) della sindrome metabolica è basato sulla presenza di diversi fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, quali :
- circonferenza vita, misurazione del grasso corporeo presente nella zona addominale
- pressione alta (ipertensione), può favorire il deposito di grassi e la formazione di placche all'interno delle arterie (aterosclerosi)
- colesterolo HDL, colesterolo cosiddetto buono poiché svolge la funzione di proteggere le arterie dall'accumulo di colesterolo LDL, cosiddetto cattivo, favorendone l'eliminazione
- trigliceridi
- glicemia
Non esiste, però, consenso sui valori che questi parametri dovrebbero avere per accertare (diagnosticare) la sindrome metabolica. In linea generale, si ritiene che debbano coesistere 3 parametri alterati e, secondo le Linee guida internazionali più diffuse, i valori limite sono:
- circonferenza vita, maggiore o uguale (≥) a 102 centimetri nei maschi, ≥ 88 nelle femmine
- pressione arteriosa ≥130/85
- colesterolo HDL minore (<) di 40 mg/dl nei maschi; < 50 nelle femmine
- trigliceridi ≥ 150 mg/dl
- glicemia a digiuno ≥ 110
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la sindrome metabolica è accertata se sono contemporaneamente presenti una glicemia alterata (o l’insulino-resistenza) e due dei seguenti parametri:
- obesità centrale, rapporto vita/fianchi > 0.9 nei maschi; > 0.85 nelle femmine e/o Indice di massa corporea (IMC) >30
- pressione arteriosa ≥160/90 o assunzione di farmaci anti-ipertensivi
- colesterolo HDL < 35 mg/dl nei maschi; < 39 mg/dl nelle femmine
- trigliceridi ≥ 150 mg/dl
- microalbuminuria >20μg/min o rapporto albumina/creatinina >20mg/g (presenza di tracce di albumina nelle urine)
Secondo il Gruppo Europeo di studio della resistenza insulinica, la sindrome metabolica è accertata se sono contemporaneamente presenti insulino-resistenza, iperinsulinemia, e due dei seguenti parametri:
- circonferenza vita ≥ 94 cm nei maschi; ≥ 88 nelle femmine
- pressione arteriosa ≥140/90
- colesterolo HDL < 39 mg/dl
- trigliceridi ≥ 115 mg/dl
- glicemia a digiuno tra 110 e 126 mg/dl
Conoscere quali siano i parametri da tenere sotto controllo è importante perché essi rappresentano fattori di rischio cardiovascolare. Non è ancora stato raggiunto, invece, un accordo sui numeri e la combinazione dei diversi parametri, probabilmente per le differenze etniche, geografiche, economiche e dello stile di vita esistenti a livello mondiale.
Terapia
La cura della sindrome metabolica consiste essenzialmente nel cambiamento dello stile di vita, che deve essere imperniato su alimentazione sana, incremento dell’attività fisica e riduzione del peso corporeo, se si è in sovrappeso.
L'esercizio fisico regolare, anche moderato, mantiene costante la glicemia, riduce la resistenza all'insulina e i livelli di trigliceridi, alza i valori del colesterolo HDL abbassando quelli del colesterolo LDL, previene la pressione alta (ipertensione) e favorisce la perdita di peso e la riduzione del grasso corporeo, soprattutto quello addominale. Non è necessario praticare un’attività fisica intensa. Sono sufficienti piccoli accorgimenti come salire e scendere le scale, evitando di prendere l’ascensore; passeggiare a passo sostenuto per circa 10 minuti tre volte alla settimana, aumentando gradualmente sia la velocità che la durata dell’esercizio sino ad arrivare a 30-60 minuti dalle quattro alle sei volte alla settimana.
L'esercizio fisico deve essere associato ad una modifica delle abitudini alimentari, volta a diminuire l’assunzione di zuccheri, grassi, sodio e colesterolo.
La dieta deve prevedere il consumo regolare di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, ricchi di fibre, e limitare l'uso di alimenti proteici, come carni rosse, latticini, formaggi e insaccati, ad alto contenuto di grassi e colesterolo. Particolare attenzione deve essere prestata all'uso del sale da cucina (ossia il sodio) limitandone le quantità a vantaggio dell’impiego di erbe aromatiche e spezie; da evitare, o limitare, il consumo di zuccheri, dolci e bevande zuccherate. È consigliabile mangiare pane di farina integrale al posto di quello bianco. Burro e margarina dovrebbero essere eliminati dalla dieta utilizzando, invece, come condimento l’olio extravergine di oliva, preferibilmente a crudo.
Da limitare o, se necessario, eliminare totalmente il consumo di alcol e l’abitudine al fumo. In caso di eccesso di peso corporeo è opportuno ridurre il numero quotidiano di calorie introdotte con l’alimentazione.
Qualora le misure sopraelencate non dovessero essere sufficienti, il medico potrebbe prescrivere una cura (terapia) farmacologica per tenere sotto controllo la pressione alta, abbassare il colesterolo e i trigliceridi o ridurre la glicemia in base ai parametri alterati rispetto alla norma.
Prevenzione
La migliore arma di prevenzione della sindrome metabolica è l’adozione di uno stile di vita sano, basato sul mantenimento del peso forma, la pratica regolare di un’attività fisica quotidiana e una dieta equilibrata che consenta di tenere sotto controllo la pressione del sangue, i valori di colesterolo e la glicemia. Uno stile di vita sano comprende anche moderazione nel consumo di alcol e astensione dal fumo.
Prossimo aggiornamento: 21 Gennaio 2024